7-bis.

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AMBROSIA: Nella mitologia greca l'ambrosia (in greco antico: μβροσία, ambrosìā) è menzionata come cibo, o talvolta bevanda, degli dèi.
La parola deriva dal greco a- (detto alfa privativo, che indica negazione) e βροτός brotòs «mortale», ovvero «[cibo, bevanda] che rende immortali» o «che solo gli immortali possono consumare».

Quando il mattino seguente Amaris riprese finalmente conoscenza, imprecò in tutte le lingue che conosceva.
"Maledetta emicrania!"
Fece una smorfia per via del dolore alla testa che l'aveva pervasa non appena si era alzata dal letto. Si sentiva come se il cervello fosse esploso e i pezzi non fossero ancora stati rimessi insieme. Impiegò qualche secondo per capire dove si trovasse e cosa fosse accaduto.

Mentre cercava di rimettersi in piedi fu quasi sul punto di svenire di nuovo e dovette appoggiarsi alla piccola scrivania per non cadere.

"Mi sarei dovuta alzare più lentamente." Pensò.

Era nella sua stanza, in pigiama, perfettamente struccata, piena di dolori ovunque e con ricordi alquanto vaghi su cosa fosse successo la sera precedente.

La prima cosa che fece fu chiamare Victoria, ricordava di essere stata con lei quel pomeriggio, ma il suo telefono risultava irraggiungibile, così optò per Lux. Il telefono squillò a vuoto per parecchio tempo e, un attimo prima che Amaris decidesse di rinunciare e chiudere la chiamata, finalmente gli squilli vennero interrotti dalla voce del ragazzo.

-Amaris! -Esclamò. -Come stai? -Domandò immediatamente.

-Ho un mal di testa terribile. -Rispose lei portandosi una mano alla fronte e premendola con forza nella speranzai di attenuare il fastidio. -Dove sei? -Il ragazzo esitò qualche secondo, colto alla sprovvista.

-Io...ehm, sono in chiesa. -Rispose non troppo convinto.

-In chiesa. -Ripeté Amaris scettica. -Ma se l'ultima volta hai detto che se avessi messo piede in una chiesa questa avrebbe preso fuoco!

-Non è che sono entrato! -Si giustificò lui. -Sono davanti ad una chiesa! Stavo...facendo una passeggiata! -Rispose poi, come se avesse appena avuto un'illuminazione.

-Be', in tal caso allunga la tua passeggiata e portami qualcosa per il mal di testa. Ho finito le medicine che mi ero portata da casa e non ho idea di che roba usiate qui in questi casi, ma portamene un po' perché se aspetto ancora giuro che mi taglio la testa. E per favore... -Si affretto ad aggiungere. -Fa che sia legale!

-Dammi due minuti e sono da te. -Disse lui chiudendo la chiamata.

Nel frattempo Amaris si sedette di nuovo sul suo letto, cercando di ricordare cosa fosse successo la sera prima visto che l'ultima cosa di cui aveva un ricordo preciso era di lei è Victoria in giro per negozi, ma ogni volta che provava a rammentare cosa fosse successo dopo, il mal di testa ritornava più forte di prima, con delle fitte talmente forti da farle girare la testa.

Ricordava che quella sera sarebbe dovuta andare con i suoi amici nel locale di un amico di Lux, a quanto pareva questo sembrava aver bisogno di personale e Amaris cercava un lavoro nei fine settimana, quindi le era sembrato perfetto, ma poi più nulla e non riusciva a capire perché, così come non riusciva a comprendere la causa della sua emicrania.

Era vero, ne soffriva da sempre, ma in genere un dolore così forte le veniva soltanto dopo uno dei suoi sogni strani e da quanto riusciva a ricordare, quella notte non ne aveva avuti...

Decise così di prendere il suo libro di mitologia in modo da distrarsi e occupare il tempo fintanto che Lux non fosse arrivato armato di aspirina o qualunque altro farmaco gli Stati Uniti fossero stati in grado di fornirgli.

GODSNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ