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Il proiettile rimbalzò sul petto del dio come se quello fosse fatto di titanio. Amaris sgranò gli occhi, anche se avrebbe dovuto aspettarselo, dopotutto era un dio quello al quale aveva appena sparato. Eppure Amaris continuava a tenere la pistola puntata contro Loki, come se questa potesse realmente ferirlo o spaventarlo in qualche modo.

-Si può sapere che ti prende! -Esclamò Loki ancora incredulo facendo un passo verso la ragazza, ma questa indietreggiò immediatamente.

-Ti ho visto... -Replicò lei con la voce tremante. -Tu lo hai ucciso! -Loki la fissò più confuso di prima. Nel corso dei secoli aveva ucciso parecchie persone, per non parlare di quelle che aveva fatto fuori quando ancora era un dio a tutti gli effetti.

Accusarlo di aver ucciso qualcuno senza poi specificare di chi si trattasse, era come accusare Zeus di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio senza specificare con chi fosse andato a letto.

-Di chi stai parlando? -Gli occhi di Amaris si restrinsero in due fessure come se stesse cercando di metterlo a fuoco. O di incenerirlo.

Esitò qualche secondo prima di rispondere, quasi come se stesse valutando se rispondere o meno.

-Thomas... -Rispose continuando a tenere l'arma puntata contro Loki, con mano tremante. Era ancora sotto shock per quello che aveva visto poco prima. L'immagine di quel ragazzo, disteso per terra, ricoperto di sangue, era impressa nella sua testa come quella di Psiche mentre veniva trasformata in cenere.

-Cazzo. -Imprecò il dio al suono di quel nome. Sapeva perfettamente di cosa stava parlando. Mentre dormiva, Amaris aveva avuto un altro dei suoi ricordi, solo che sta volta le mancava un pezzo, era per questo che adesso Loki si ritrovava in cucina con un'arma da fuoco puntata contro.

-Tu lo hai ucciso... -Ripetè la ragazza con voce spezzata.

-Non è andata così! -Si difese immediatamente lui.

-Stai mentendo! -Replicò lei con tono accusatorio. -Perché lo hai fatto!

-Io non ho ucciso Thomas! Non lo avrei mai fatto!

-E perché dovrei crederti!

-Perché quello che tu conoscevi come Thomas, era in realtà Thor!  Era mio amico! Non lo avrei mai ucciso! Tradito sì, ma ucciso, mai! -Era vero, almeno in parte. Non era stato lui ad ucciderlo, ma non era del tutto innocente, la morte del suo amico, nonché figlio del suo fratello di sangue, Odino, era stata in parte dovuta anche a lui. Amaris lo osservò con lo sguardo smarrito. -Devi fidarti di me, Amaris, ti prego. -Insisté il Dio con voce implorante.

-Fidarmi? -Domandò sarcastica. -Fidarmi?! -Ripeté scoppiando in una risata isterica. -Mi stai prendendo in giro! Perché dovrei farlo? Non fai altro che mentirmi! -Urlò. -Ti rifiuti di dirmi chi sono, da dove vengo! E tutto perché temi che io possa morire, ma la vita è la mia! Io voglio conoscere la verità! Spetta a me scegliere se vivere o morire! Sono io a scegliere cosa fare della mia vita! E se voglio trasformarmi in cenere benissimo! -Loki la fissò con gli occhi sgranati. -Prima di incontrarti ero felice! Avevo una vita! Degli amici! Mi hai portato via da tutto e ora ti rifiuti di darmi delle spiegazioni!

-Amici?! -Ripeté Loki con tono amaro. -Sul serio? I tuoi migliori amici erano Cupido e la dea della Vittoria! E il tuo amante era il diavolo! Ti rendi conto che tutta la tua vita era una messa in scena! -Amaris lo fissò in silenzio. L'aveva ferita, riconosceva quello sguardo, ma nonostante ciò, non si fermò. -E ora cosa vuoi fare? Spararmi di nuovo? -Proseguì ridendo e allargando le braccia in modo da esporre il suo petto. -Non puoi uccidermi! Solo un capostipite può farlo! Al massimo potresti ferirmi, se fossi sveglia, ma non lo sei! -Loki fissò gli occhi nei suoi in silenzio. -Avanti, spara! -Insisté. -Magari è la volta buona! -Ma Amaris rimase immobile. Dopo alcuni secondi, però, sul volto della ragazza comparve uno strano sorriso.

GODSWhere stories live. Discover now