1- FORZARE IL DESTINO

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TOMMASO

Fra i tanti cambiamenti di abitudini di vita legati alla pandemia, quello delle mascherine è uno dei più eclatanti.

Più o meno questo pensava Tommaso in quel momento. Aveva indosso solo boxer e mascherina FFP2 e gli veniva da ridere. Perché accanto a lui, in piedi vicino al lettino ortopedico su cui era disteso, si trovava la fisioterapista, Elisa Rossi, in divisa da lavoro completamente bianca: casacca, pantaloni e clogs bucherellati. E naturalmente la mascherina. Della donna riusciva a vedere i capelli biondi, legati in una crocchia, e gli occhi celesti, belli, senza dubbio. Notò anche che al collo portava un ciondolo viola appeso a un sottile filo di oro bianco.

"Mi dispiace, ma si deve spogliare. La posturale non si fa vestiti", era la prima cosa che gli aveva detto, quando Tommaso aveva estratto una tuta Adidas nuova, acquistata per l'occasione, dalla borsa da tennis che si era portato dietro. Era quindi uscito dallo spogliatoio in mutande e calzini, oltre alla mascherina, naturalmente. Appena visto lo sguardo della dottoressa, si era sfilato di corsa i calzini, sentendosi subito un po' meno ridicolo.

Nel quarto d'ora in cui, ancora vestito e seduto di fronte alla scrivania di Elisa, aveva risposto alle domande sul suo stato di salute e i suoi precedenti medici (la fase di anamnesi), aveva registrato oltre alle prime impressioni visive anche quelle uditive. Una bella voce, squillante ma non fastidiosa, praticamente senza inflessioni dialettali, gli aveva spiegato i principi della rieducazione posturale.

Tommaso ammise a se stesso che la sua soglia di attenzione era molto bassa in quanto era distratto al pensiero di come fosse quel viso senza la copertura a metà.

"Avrà i dentoni? O il naso adunco?"

Il successivo invito a spogliarsi abbassò repentinamente anche la sua soglia di sicurezza e quando la distanza fra di loro si azzerò, all'inizio della terapia vera e propria, Tommaso dovette lottare con il suo cervello per evitare che la crescente eccitazione diventasse visibile.

"Il collo deve stare così e il bacino così" gli diceva Elisa aiutando il posizionamento con le mani che erano calde e asciutte, piacevoli da sentirsi addosso.

Pian piano, superato il leggero imbarazzo iniziale, il nostro eroe comprese ciò che doveva fare e collaborò convintamente alla prima seduta di rieducazione posturale.

Quando, rivestito, salutò la dottoressa non riuscì a trattenere una frase che aveva sulla punta della lingua da quando era entrato nella stanza: "Non mi prenda per matto, né per maleducato. Abbasserebbe la mascherina per un secondo? Tanto siamo a distanza di sicurezza".

La donna ci pensò su un attimo di troppo, ma poi già dall'espressione degli occhi, Tommaso capì che stava sorridendo. La conferma arrivò quando effettivamente spostò la FFP2 al di sotto del mento: un bel sorriso con labbra sensuali; e il naso non era affatto adunco.

"Grazie dottoressa! Ora sono un pò più a mio agio".

"Perché, con la mascherina la mettevo in soggezione?"

"No, assolutamente. Anzi, forse un po' sì" aggiunse ridendo.

Fissato l'appuntamento per la settimana successiva (la dottoressa gli aveva spiegato che la posturale con il suo metodo si praticava ogni sette giorni), Tommaso pagò la seduta appena svolta alla segretaria con il Bancomat e uscì dallo studio.

Era ancora per le scale quando riaccese il cellulare e controllò se Elisa Rossi fosse su Whatsapp. La trovò subito. Foto profilo in groppa ad un cammello, con in testa una specie di turbante e occhiali da sole. Ma era comunque una bella donna, come aveva constatato di persona poco prima.

"Cammello... Egitto, Giordania? Boh. Chissà con chi è andata? E chissà con chi vive?"

Aveva notato l'assenza della fede nuziale ma forse era normale toglierla durante le sedute. Tommaso si scoprì stranamente curioso, per la prima volta dalla separazione. Ringraziò in cuor suo l'amico Stefano e si domandò se indirizzarlo a Elisa Rossi fosse stata una mossa con doppia valenza. Beh, lo avrebbe scoperto presto.

Antologia: opposti innamoratiWhere stories live. Discover now