1- Capelli Color del Grano e Chicchi di Caffè

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Jen

Ultimo giorno di scuola di un giugno la cui afa continentale soffoca più del solito. Ho la mia soluzione. Aperta la portiera dell'auto fatta su misura per le mie necessità, afferro il bolide in titanio, modello ultra leggero e super accessoriato.

I comandi automatici facilitano l'apertura neanche si trattasse d'un ombrellino recuperato dal rigattiere in fondo a Rossberg Street. Ciononostante ho i bicipiti da fare invidia a Schwarzenegger, per il costante sforzo sulle braccia.

Accomodatami sulle mie gambe a rotelle, assicuro l'auto, facendo scattare la centralizzata, e mi dirigo all'interno di casa; l'entrata dal retro accede direttamente in cucina, in questo modo ovvio l'ostacolo dei gradini all'ingresso principale. Un percorso a ostacoli? Sì: la mia vita. Ci ho messo un po' ad abituarmi ma sono felice dei risultati raggiunti. Amo i miei piccoli studenti e il pensiero di poter aiutare persone con problemi simili ai miei rende più sicuri loro e più forte me.

Deposta la borsa da lavoro su una delle sedie intorno al tavolo da pranzo, avanzo verso il frigo per prelevare uno dei miei beveroni fruttati. Dovrei darmi una rinfrescata ma non mi va di chiamare mia sorella maggiore, perché mi aiuti a salire di sopra. La sento ciarlare fitto fitto con Lily, la mia piccolina.

Sete e spossatezza battono la doccia mille a zero. Fuoriesco in giardino, con la ferraglia motorizzata, in direzione dell'amaca posta tra due grossi aceri. Il ronzio meccanico degli ingranaggi gareggia, impari, col frinire delle cicale. Una volta distesa sul variopinto telo di juta, Scimmietta mi corre incontro travolgendomi nel suo abbraccio.

"Mamma," cinguetta, accoccolata accanto a me, guardandomi col suo sorriso innocente che mi stringe il cuore, ogni giorno, dalla prima volta che un pulcino dalla peluria rada sul capo, le guance perfette e le labbra disegnate in un minuscolo cuore fosse posata sul mio petto, otto anni fa.

Elisabeth Lindley, un terremoto d'affetto, vivacità e gioia di vivere: il mio mondo, insieme a Teresa, mia sorella, e suo marito Jake, un soldato dell'esercito, in missione.

Divido l'infuso alla fragola con mia figlia, Tess sistema le piantine grasse nei vasetti agganciati alle fioriere esterne. Abbiamo un'ampia parte di giardino in ombra già alle cinque del pomeriggio.

È il momento delle coccole con Lily, che abbraccio, nonostante il caldo, godendo del delicato profumo delle sue guanciotte, mentre la bacio, e le mie mani scorrono sui suoi boccoli castani.

Qualcosa richiama il mio orecchio, sorpassando il persistente ronzio degli insetti: il suono di una chitarra elettrica, accompagnato da una voce maschile dalla tonalità arrochita. Proviene dalla terrazza della villa di fianco alla nostra, disabitata fino a poco fa. Il suo proprietario, un ufficiale dell'aeronautica statunitense, un pilota, è tornato da poco a casa. Mi posiziono con lo sguardo orientato verso un'apertura più larga, tra le foglie, sono curiosa.

Quella sfacciata di Tess applaude, a fine esibizione, e una sagoma dai capelli mossi spunta dal terrazzo di fronte, ringraziando con un inchino. Tra il folto dei rami, due chicchi di caffè mi puntano, curvandosi in un sorriso al mio indirizzo – e io che pensavo di essermi mimetizzata.

Ora mi ritrovo in preda all'ansia perché, lui, il pilota: Poe Dameron, signori, mi invita fuori per il quattordici febbraio.

Jennifer Lindley sta a San Valentino come Ebenezer Scrooge sta al Natale.

– Sarà romantico –, ha mormorato tanto melenso con quel piglio da canaglia a cui riesci a perdonare il suo essere così naif. Lui e la sua cameretta piena di foto, cianfrusaglie, pile di fumetti impolverati del Cavaliere della Luna e degli X-Men – di cui troneggia pure un poster appeso a una parete – le sue chitarre in un angolo, sui rispettivi trespoli. E dato che è pure allergico alla polvere non so come possa vivere in un tale serraglio. In mezzo alla bolgia infernale di vinili e fumetti, il mio occhio attento scorge, sul comodino, le sue letture più impegnate – quelle che divora nei momenti liberi durante le missioni lontane, dice – la traduzione nella nostra lingua di Questa Sera è già Domani, di Lia Levi.

Antologia: opposti innamoratiHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin