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"My echo, echo,
is the only voice coming back.
My shadow, shadow
is the only friend that I have."

giorno 1 di prigionia.

Taylor aprì gli occhi.

L'istinto fu quello di urlare, ma non lo fece.

Non perché non ce ne fosse bisogno, semplicemente perché nelle ultime ore lo aveva fatto così tanto che la sua voce non aveva intenzione di uscirle dalla gola.

Si strofinò gli occhi. Il rossetto e l'eye-liner che quella mattina aveva applicato con tanta cura erano ormai dei vecchi ricordi.

Quella mattina?

Non era sicura che fosse passata solo qualche ora da quando era successo.

Decise di alzarsi. Era rimasta seduta contro una porta di metallo per chissà quanto tempo, dopo essersi addormentata.

La testa cominciò a girarle vorticosamente. Vide poco distante da lei una branda di ferro arrugginito con sopra un materasso, un cuscino ed una vecchia coperta non esattamente pulita. Barcollò sulle proprie gambe e crollò su quel letto fatiscente. Cercò di ricordare cosa fosse successo, ma niente le arrivava alla mente. Non un vago ricordo. Partì da ciò che le sembrava più semplice, l'ultimo ricordo vivido che aveva in testa.

Suo padre.

FLASHBACK

Taylor cliccò un pulsante sul bordo del suo cellulare, e lo schermo si illuminò. Dei numeri brillarono davanti ai suoi occhi:10:05 pm

Suo padre sarebbe dovuto passare a prenderla trentacinque minuti prima.

La panchina sulla quale Taylor sedeva era troppo poco illuminata, per i suoi gusti. Aveva da poco lasciato il suo corso serale di pianoforte e non voleva altro che tornare a casa, prendere un buon the caldo a andare a mettersi a letto. Il lampione più vicino a lei non era poi così luminoso, e ciò la inquietava.

Un suono la fece sobbalzare.

Il suo cellulare.

La ragazza si maledì mentalmente per essere così paranoica, mentre faceva scorrere un dito sullo schermo del suo cellulare, per poi portarlo all'orecchio.

- papà, cos'è successo? Sai che ore sono? Ho freddo. -

Borbottò non troppo contenta la ragazza.

- lo so, tesoro, lo so. -

La voce di suo padre Scott arrivò robotica dall'altro lato della cornetta. Non era solito che la chiamasse "tesoro", e ciò le faceva capire che cercava un modo per impietosirla. Un trucco conosciuto dalla giovane.

- ho avuto un imprevisto. I treni hanno scioperato all'improvviso, quindi sono dovuto passare a prendere tua madre a lavoro. Non potevo lasciarla dall'altro lato della città. -

- avresti potuto avvertire, sai? -

Disse Taylor accavallando le gambe e stringendosi il corpo con il braccio libero. Nonostante l'inverno non fosse ancora arrivato, a quell'ora della sera il clima non era troppo piacevole.

- mi dispiace, giuro di averci provato, ma non c'era campo. -

La bionda alzò gli occhi al cielo, dato che suo padre non poteva vederla e, di conseguenza, rimproverarla.

- come ti pare, papà. -

Mormorò affinché lui non la potesse sentire.

- ti dispiace tornare a casa da sola? Solo per stavolta? -

wonderland. ✩ justay » book 1Donde viven las historias. Descúbrelo ahora