XXVII

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Narratore esterno.

Al suono di quella voce, Justin balzò in piedi, scansando con poca gentilezza il corpo di Taylor. Sulla porta vide in piedi Buck: il suo sguardo shockato analizzava la scena di fronte a lui: Justin senza maglietta, il passamontagna alzato e, dietro di lui, Taylor, con le spalle scoperte, che fino a due secondi prima era seduta sulle sue gambe a scambiare saliva con lui.

- tu che diavolo ci fai qui? -

Disse Justin, cercando disperatamente di nascondere Taylor dietro al suo corpo, come se Buck avesse potuto ferirla anche solo guardandola.

- sono venuto a cercarti. Merda, sapevo che eri qui, ma non pensavo fossi così stupido. Cosa cazzo avevi intenzione di fare? -

Rispose l'uomo avanzando e gesticolando. Si stava trattenendo dall'urlare, perché l'ultima cosa che voleva era che gli altri li sentissero e scoprissero cosa era successo.

Non appena Buck fece un passo, Taylor sorpassò Justin, istintivamente.

- non ti avvicinare a lui. -

Ringhiò lei, sorprendendo persino se stessa del proprio coraggio. La felpa che indossava era ancora aperta, posata frettolosamente sulle spalle secche della giovane.

- togliti di mezzo, ragazzina. -

Justin la tirò immediatamente indietro. Buck scosse la testa, le sue spalle che si abbassavano e alzavano velocemente per il respiro affannoso e i pugni stretti. Aveva già vissuto quella scena, o qualcosa che le somigliava.

- se ti azzardi a dire qualcosa agli altri giuro che ti uccido con le mie mani. -

Lo minacciò il ragazzo, mentre si preoccupava che Taylor tornasse al suo posto, al sicuro dalle mani di Buck.

- uccidermi? Sei fortunato che non ti abbia ancora strangolato qui e adesso. Come avrei dovuto fare l'altra sera. -

A quel commento Taylor si irrigidì. L'immagine dei lividi sulla gola di Jutin lampò davanti ai suoi occhi. Era stato lui a fargli quei segni. Solo ripensare a quello che avevano fatto a Justin la fece scattare di nuovo. Spinse l'uomo all'indietro e lo colpì con dei pugni sul petto, urlando frustrata. Prima ancora che fosse Justin a fermarla, Buck la respinse, e lei cadde a terra. Questo bastò a scatenare una reazione in Justin, che tentò di colpire Buck, ma quest'ultimo fu più veloce. Fermò il suo braccio e glielo piegò all'indietro. Quando Justin sentì un strappo ed un bruciore alla schiena, seppe che qualcosa non andava, ma ignorò la sensazione. Buck mollò la presa, e Justin indietreggiò. Taylor si era rimessa in piedi. Posò la mano sulla schiena nuda di Justin e, immediatamente, si sentì gelare.

- stai bene? -

Sussurrò il ragazzo. Taylor ritrasse la mano tremante, incapace di parlare o reagire. Quella mano era coperta di sangue.

A quella vista, Justin sgranò gli occhi e le afferrò il polso, osservando il liquido denso e scuro che colava tra le dita della ragazza.

- oh mio Dio, tu stai sanguinando! -

Disse lui agitato. Taylor scosse lentamente la testa.

- non io, tu. -

Ed ecco cosa non andava. Lo strattone di Buck aveva fatto sì che le ferite in via di guarigione sulla schiena di Justin si riaprissero, ma lui era troppo occupato a tenere Taylor al sicuro per pensare al dolore.

- cosa ti hanno fatto? -

Mormorò la ragazza, incredula.

- non ti riguarda. -

wonderland. ✩ justay » book 1Where stories live. Discover now