XVI

200 18 2
                                    

giorno 60 di prigionia.

Taylor's POV.

Avevo baciato una persona che non avevo mai visto in viso, della quale non conoscevo nemmeno il nome, ed era stata la cosa migliore che avessi mai fatto.

Nei giorni che seguirono quel bacio tutto sembrava andare al meglio. Il resto della gang era tornato a casa, ma, nonostante ciò, io e il ragazzo avevamo continuato a vederci. Ogni notte era tornato da me, lasciandomi l'opportunità di vedere le sue labbra, e il suo sorriso. Passavamo ore intere a parlare a bassa voce, mentre tutti dormivano, e non potevo chiedere nulla di meglio. Quel piccolo paese delle meraviglie che si creava quando eravamo insieme era tutto ciò che potevo desiderare.

Era da poco passata la mezzanotte e lui, puntuale come un orologio, si presentò alla mia porta. Teneva con sé il suo solito zainetto e si illuminava la strada con una torcia elettrica. Quando entrò nella stanza mi regalò uno dei suoi teneri sorrisi, e mi raggiunse sul letto, dove lo aspettavo.

- cosa hai portato, stasera? -

Gli chiesi stringendomi nelle spalle.

- stasera è speciale, Taylor. Sai che giorno è? -

Scossi la testa. Il ragazzo prese il suo zaino e se lo mise sulle gambe. Sembrava più pesante del solito.

- oggi è il 27 Ottobre. -

Disse lui a bassa voce. Rimasi qualche secondo a pensare, ma non c'era assolutamente niente di importante che potessi collegare al 27 Ottobre.

- è il tuo compleanno? -

Domandai quindi distratta. Il ragazzo scoppiò a ridere.

- no, non lo è. -

- e allora cosa? -

Lui si morse il labbro, continuando a sorridere.

- sono due mesi che ci conosciamo. -

Spalancai gli occhi. Non mi ero resa conto che fossero già passati due mesi. Due mesi che potevo dire di conoscere quella persona. Due mesi da quando avevo perso la mia libertà. I primi tempi in quel posto, non si può negare, furono i giorni più difficili della mia vita. Quando non ero sicura se sarei uscita viva da lì, quando mi sembrava che non ci fosse più nulla per cui dovessi combattere, ma poi le cose erano cambiate. Lui le aveva fatte cambiare. Tutto sembrava più vivibile, quando sapevo che lui c'era. Tutto era migliore.

- wow. -

Sussurrai stupita, guardando il vuoto. Il ragazzo annuì. Tenne la torcia accesa tra i denti, così da illuminare il suo zaino, dove stava rovistando.

- quindi, stasera.. -

Cominciò a parlare senza togliersi l'oggetto dalla bocca. Tirò fuori dal suo zaino un pacco di popcorn pre-confezionati, e subito dopo un laptop, così si poté togliere la torcia dai denti.

- serata cinema! -

///

Non avevamo a disposizione chissà quali film, perciò finimmo per guardare una vecchia pellicola horror degli anni '80, con la scusa che eravamo vicini ad Halloween. Il film si svolgeva per lo più in un vecchio cinema. Un gruppo di ragazzi guardava un film su dei demoni e, per chissà quale maledizione, tutti quelli che lo stavano guardando divennero demoni. Il cliché peggiore di sempre.

- gli effetti speciali fanno schifo. -

Commentò il ragazzo. Eravamo seduti, come sempre, con la schiena contro il muro. Teneva il laptop sulle sue gambe, mentre io avevo i popcorn. Ascoltavamo l'audio del film condividendo un paio di cuffiette, così da poter alzare il volume a piacimento senza che nessuno sentisse.

wonderland. ✩ justay » book 1Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz