Nuova amicizie

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3 giugno 2022, 18.00

Quando arrivammo a Bologna, dove la nazionale era già arrivata per la partita contro la Germania, Giorgio mi spiegò che tra i calciatori nessuno sapeva del mio arrivo.

"Betto ha detto che andava a vedere una possibile recluta,ma non ha specificato niente" puntualizzò.

Quando arrivammo in sala riunioni dove erano riuniti tutti i calciatori, infatti, il mister mi chiese di rimanere un attimo fuori, in modo da poter fare una piccola introduzione.
Non sentì cosa disse, ma quando Gianluca mi fece entrare sentii gli occhi di tutti fissi su di me, che mi scrutavano per trovare il minimo errore

"Betto, tutta la buona volontà, ma se non ci siamo riusciti noi a qualificarci, davvero pensi che ci possa riuscire una ragazzina? Non mi sembra che possa fare meglio di noi" esclamò una voce tra le prima file, anche se non riuscii ad identificare di preciso chi fosse stato

"Stefano Sensi, quando diventerai allenatore e sarai chiamato ad allenare la nazionale mi dirai la tua opinione, fino a quel momento lascia fare a noi il nostro lavoro" lo riprese Macini.

Stefano Sensi, era stato lui a parlare. Cercai di riaccogliere tutto quello che so su di lui: difensore dell'Inter, nell'ultimo periodo della stagione 2021-2022 in prestito alla Samp, non ha giocatori gli europei a causa di un infortunio e al suo posto era stato chiamato Matteo Pessina. Ma non era niente che mi potesse servire, in quella situazione

"Betto, non c'è bisogno di essere allenatori per capire che non può fare meglio di noi. Insomma, ok tutto, ma una tizia di quindici anni, per di più una ragazza..." questa volta capì subito chi fosse stato: Giacomo Raspadori.

Vidi Mancini i che mi lanciava uno sguardo di scuse, ma ero fin troppo abituata a commenti del genere, per non avere una risposta pronta

"Se avete queste idee le parole non serviranno a farvi cambiare opinione, quindi non ne sprecherò. Se ci tenete, però, possiamo fare un allenamento o una partita così potete decidere con delle basi che non siano fondate su pregiudizi" proposi senza scompormi

"Non è necessario Azzurra, siamo noi che dobbiamo sapere chi può giocare e chi no" mi tranquillizzò Giorgio

"Il calcio è uno sport di squadra e se in essa ci sono dei problemi allora non andrà molto avanti e disguidi, in questo momento, l'Italia non può permetterseli" replicai decisa

"Possiamo fare un semplice 5 contro 5, al campo 3. Una piccola partita di una mezz'oretta e chiudiamo la questione" confermò Mancini e tutti annuirono

Venti minuti dopo eravamo al campo tre, il più piccolo. Mi avevano già mostrato la mia camera e io mi ero messa in tenuta da allenamento.

"Quindi, facciamo così. Stesi e Giacomino voi due state in una squadra diversa da quella di Azzurra. Con voi-" Mancini venne interrotto da Immobile

"Posso stare anche con loro? Non perché credo che non sia capace, anzi, ma per metterla alla prova. D'altronde questo è, questa partita. Una prova no?" Chiese e Mancini approvò

"C'è qualcun altro che pensa che Azzurra non sia capace?" L'unico ad alzare la mano fu Manuel Locatelli "bene, quindi. Una squadra Giggio, Stesi, Loca, Ciruzzo e Giacomino. L'altra Alex, Spina, Pessi, Azzurra e Lore. D'accordo?" Tutti confermarono, così Daniele de Rossi passò a darci delle casacche colorate.

Io ero nella squadra rossa, mentre l'altra era gialla.
Prima di iniziare Lorenzo Insigne mi chiamò per decidere una linea da seguire

"Tu sei un attaccante. Non dubito delle tue capacità, ma se ti si para davanti tipo Ciruzzo, che è abbastanza alto, e puoi passarla fallo. Giusto questo" mi consigliò

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniWhere stories live. Discover now