Puoi stare tranquilla

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"Azzurra, dobbiamo parlare un secondo prima che arrivino le altre" mi riportò all'attenzione Nicolò, così mi rimisi dritta e ascoltai

"Di cosa?" Non capì subito cosa intendesse con quella frase, insomma, non pensavo che ci fossero dei problemi e soprattutto perché era così urgente e, dato che le altre non potevano sentire, segreto?

"Ti stanno simpatiche? O sono come quelli che ti considerano una ruota di scorta e ti ignorano?" Chiese Manuel e a quel punto capì il senso di quella conversazione e la cosa mi fece sorridere

"Un po' e un po', di sicuro non sono la prima scelta, quando facciamo ad esempio gli esercizi di coppia, ma non sono neanche come i miei compagni di classe. Sono un po' la sorella maggiore e quando ad esempio parliamo prima e dopo gli allenamenti o usciamo i pomeriggi non mi escludono e chiamano anche me" spiegai

"Con tutte è così?" Insistette Matteo

"Quasi, le tre più grandi, che in realtà hanno più o meno la mia età, mi odiano abbastanza" mi corressi

"Quali sono?" Domandò Giorgio

"Asia, Angelica e Vittoria, quelle che non volevano scendere" elencai con una smorfia

"Nella tua voce c'è un pizzico di gelosia. Ma proprio poco eh" fece ironico Matteo, ridendo

"Non potete biasimarmi, considerando che per la maggior parte delle persone passo in secondo piano non appena conoscono qualcun altro. Per non parlare di quando faccio conoscere due mie amiche e queste legano talmente tanto da escludere me" ribattei stizzita

"Puoi stare tranquilla, non ti rimpiazzeremo. Anche perché se non manteniamo un bel rapporto e in nazionale neanche ci parliamo in campo la nostra prestazione ne risente e non ci qualifichiamo. E in quel caso credo che possiamo ritenerci morti o costretti a espatriare" notò Giorgio, prima di darmi un altro bacio

"Hai ragione, ma capite che la paura un po' c'è comunque... e in ogni caso mi devo un po' abituare, per così dire" sorrisi, un sorriso a metà tra l'imbarazzato e il dolce

"Stai tranquilla, noi ti ripeteremo fino all'infinito che non ci perderai" mi assicurò Manuel

"A, prima che me ne dimentichi, Federica ti fa i complimenti, dice che sei bellissima e quel vestito ti sta d'incanto" raccontò

"Ringraziala da parte mia"

Poco dopo arrivarono anche le altre ragazze, che erano andate a cambiarsi per non rimanere in body. Non le biasimavo per questa scelta, il body di gara non era quasi mai comodo, anzi, un body comodo era una vera e propria rarità. Si erano anche scolte i capelli da tuppo e la maggior parte anche struccata. Quando arrivarono stavamo ancora parlando e ridendo, io avevo la testa appoggiata al petto di Giorgio, che mi accarezzava i capelli con una mano e con l'altra mi teneva, impedendomi di cadere. Avevo poi steso le gambe su Nicolò e Matteo per 'stare più comoda, dato che ero stanchissima' come avevo detto a loro, quando mi ero sdraiata, per mettere a tacere le loro proteste ironiche.

"Eccoci, finalmente" esclamò Vittoria, guardandomi con uno sguardo indecifrabile, ma quando spostò gli occhi su Giorgio e poi di nuovo a me, assumendo, per un attimo, uno sguardo di odio, disgusto e quasi invidia, capì che era sicura che si sarebbe potuta sedere in mezzo ai ragazzi come prima. Sfortunatamente per me, in suo aiuto venne Angelica, cosa che non mi sorprese, dato che quelle due vivevano quasi in simbiosi

"Certo, Azzurra, che qualche posto in più potevi anche prendertelo, eh, dato che tre sono pochi" disse con un velo di ironia che, nella sua testa, sarebbe servito a nascondere l'invidia, ma la cosa non le riuscì granché, dato che vidi Manuel, seduto accanto a me, che la guardava con un sopracciglio alzato e lo sguardo di chi ha capito perfettamente le sue vere intenzioni

"In effetti ne potevo prendere almeno uno, dato che in fin dei conti non ne ho occupato nessuno, i tre posti di cui tu parli sono occupati da Giorgio, Matteo e Nicolò" feci notare, assumendo un'espressione pensierosa e poi di vittoria, mentre i ragazzi ridacchiarono.

Nonostante non volessi dargliela vinta mi rialzai e mi sedetti accanto a Manuel, davanti a Giorgio, appoggiandomi comunque con il busto alle sue gambe.

"Soddisfatte della gara?" Domandai a Maria, Alessia, Isabella e Gioia, che si erano sedute nei posti intorno a dov'ero io

"Molto, non pensavo di fare le clavette perfette, senza neanche un errore" raccontò Alessia con lo sguardo estasiato e io confermai

"Sì, sei stata molto brava, sei migliorata tanto negli ultimi mesi" 

"Ti è piaciuto il mio nastro?" Chiese Maria con uno sguardo complice

"Tantissimo, davvero, ho capito che era il mio esercizio dalla posa iniziale. Ester mi ha raccontato che sei stata tu a chiederlo, grazie mille" raccontai

"Beh, è un bellissimo esercizio e tu non ci hai fatto neanche un gara, mi sembrava brutto buttarlo così, senza che venisse mostrato. Anche se, devi ammetterlo, tu lo facevi meglio"

"Ma no, dai, non è vero. Anche perché io il lancio con la rovesciata non lo prendevo"

"Forse, ma tu ami quella canzone, quindi ci mettevi tutta l'anima, cosa che io, per quanto ci provi, non riuscirò mai a eguagliare, perché per quanto mi piaccia la canzone sei tu quella che la ama"

Chiusi gli occhi, riflettendo sulle sue parole. In effetti, notai, quando da piccola era Ilenia a scegliermi le canzoni e quasi mai mi piacevano l'esercizio non mi veniva benissimo. Magari a livello tecnico, ma ad una persona non esperta non sarebbe rimasto niente, perché ero incapace di trasmettere le emozioni giuste. Quando, invece, le sceglievo io mi veniva semplice aggiungere ai passi di danza l'anima, l'amore e la passione che avevo, sia per quello sport che per quella canzone. E questa caratteristica, quella di trasmettere agli spettatori e mettere in pedana le proprie emozioni, era ciò che rendeva la ritmica, a parer mio, uno degli sport più belli da vedere, anche se non esperto, oltre, ovviamente, alla scenografia, resa migliore comunque dalla capacità delle atlete di non essere delle mummie sulla pedana, come ripetevano sempre Ilenia ed Ester.
E, non so come, nel giro di pochi secondi, risentì nella mia testa, "Lo stadio", la canzone con cui Maria si era esibita

Oh oh, oh oh
Solo tu sai superarmi
Se si parla di confini
Se si parla di limiti umani
Di pazienza, di amare, di urlare
E mi sono promesso che non ti cercherò
Forse mai più
Il destino mi osserva stavolta no, non posso fermarmi
Stavolta sarai tu a guardarmi

Oh oh
Come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta
Oh oh
Come una luce che si accende e il mondo mi guarda
E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero
E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Ma al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio

Saranno diecimila gallerie
A dividermi da te
Eppure non riesco a immaginare
Che un giorno in fondo al buio possa stagliarsi il mare
Ho promesso a me stesso, non penserò più a te
Forse mai più
Ho promesso all'universo che si parlerà di me per le strade
Come un profeta e ciò in cui crede

Oh oh
Alla ricerca di uno spazio, una piazza, un'arena
Oh oh
Dove chi ama può gridarlo a voce piena
E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero
E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Ma al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!
E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!
E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero
E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora