Notizie che scuotono o no gli animi

28 2 0
                                    

I giorni successivi ripresero senza molti cambiamenti. Effettivamente l'unica cosa diversa era che, essendo finita la scuola, la mattina potevo dedicarmi totalmente agli allenamenti.
Fu il giorno dopo la partita contro l'Ungheria che mi si avvicinò Jorginho. Avevo parlato un po' con lui giusto il primo giorno, quando mi aveva chiesto che scuola frequentassi e come mi trovassi.

"Azzurra, come va?" Mi chiese quando ci sedemmo a pranzo.

Il gruppo con cui mangiavo di solito ancora non era arrivato, quindi si sedette accanto a me

"Tutto bene, tu? Ti vedo abbastanza spento agli allenamenti"

"Sì, beh, difficilmente giocherò quindi mi manca la carica"

"Beh, Roberx vuole fare giocare i più giovani che non hanno ancora esperienza. Però so che è frustrante allenarsi duramente e non poter giocare"

"Ne parli come se lo avessi provato" notò

"In un certo senso. Quando facevo ritmica, per un periodo, la mia allenatrice non mi faceva fare nessuna gara, non importava quanto mi allenassi" raccontai

"Allora sì, mi capisci proprio" commentò "ti volevo chiedere una cosa già da un po' di tempo, però me ne sono sempre dimenticato" annuì per farlo continuare "la canzone che hai canto l'hai scelta di proposito?" Chiese

"Beh... è la mia canzone preferita, se è questo che intendi" Tiziano Ferro è sempre stato il mio cantante preferito e in particolare alla mia età è la sua canzone che più preferisco

"No...intendo quando parla del rigore" la sua voce era quasi un sussurro, ma capì subito cosa intendesse.

Complimenti per la vita da campione
Insulti per l'errore di un rigore

"Io l'ho sempre inteso che tutti possono sbagliare, anche i campioni. Nessuno però deve abbattersi, ma deve continuare a impegnarsi e rialzarsi dopo ogni errore" spiegai e lui sorrise

"Sì, però se io non avessi sbagliato quei rigori adesso ci saremo qualificati" notò

"Forse. Ma in tutta onestà una squadra che per qualificarsi ai Mondiali deve segnare un rigore perché ha pareggiato contro la Bulgaria e l'Irlanda del Nord non merita di andare ai Mondiali. Invece una squadra che vince una partita secca contro l'Inghilterra direi proprio di sì" lui rise alle mie parole 

"Hai perfettamente ragione" confermò sorridendo, per poi salutarmi e andarsi a sere vicino a Emerson. 

Mi chiese se mi offendessi, ma, considerando che stavano arrivando Manuel e Matteo, ed ero sicura che a breve ance Giorgio e Spina sarebbero scesi, negai e lo salutai. 

"Ho una sorpresa per te!" annunciò Manuel appena si sedette 

"Ho paura, ma sentiamo" 

"Ehi! Così mi offendi!" replicò lui stizzito 

"Le tue idee sono sempre orribili, fa bene a spaventarsi" mi diede ragione Matteo "anche se per questa volta no, anche perché ha già avuto il permesso di tua madre" concluse poi e io mi feci attenta, di colpo curiosa 

"Allora sentiamo dai" il mio improvviso cambio d'umore fece assumere al centrocampista della Juve un espressione quasi offesa, mentre io e Matteo ridemmo. 

"Vabbè dai. Lasciamo perdere. Comunque, il 23 mi sposo, vorresti venire?" mi chiese e io sgranai gli occhi. 

Sì, vero che avevo stretto molto con lui, e anche con Thessa, ma addirittura invitarmi al matrimonio 

"Anche perché ci saranno quasi tutti quelli della nazionale, non puoi mancare!" mi fece notare 

"Avete detto che mia mamma ha già dato l'ok, giusto?" chiesi per conferma e quando lui annuì conclusi: "va bene, ci sarò" 

I giorni successivi passarono abbastanza velocemente, fino all'11 giugno, quando avremmo giocato la partita di Nation Leage contro l'Inghilterra. Non sapevo se il mister mi avrebbe fatto giocare, ancora non ci comunicava la formazione, ma quella mattina mi svegliai con un orribile dolore al ventre. Sbarrai gli occhi, mentre correvo in bagno, sperando che non m fossero tornate le mestruazioni. Ma le mie preghiere furono vane. 

"Proprio oggi" borbottai. I primi giorni di mestruazioni erano veramente orribili: mal di pancia, crampi, dolore alle ossa e alla schiena, senso di vertigini, giramento di testa e senso di vomito. Scesi a fare colazione di mala voglia. 

"Buongiorno" mi salutò Giorgio facendomi spazio accanto a lui. 

"Sì, ciao" risposi, mentre iniziavo a mangiare 

"Tutto bene?" mi chiese auto e io scossi la testa

"Mi sono tornate le mestruazioni e sto per morire" borbottai massaggiandomi la radice del naso, per provare a far diminuire il mal di testa. 

Guardai verso il tavolo dello staff e vidi Mancini che parlava con Vialli

"Torno subito" avvisai e andai da loro

"Azzurra, tutto bene?" mi chiese Mancini 

"Non proprio, oggi mi sono tornate le mestruazioni, non credo di riuscire a giocare questa sera" spiegai 

"Ok, tranquilla. L'ho già detto a tua mamma, se hai bisogno di qualcosa puoi andare in infermeria" annuì, lo ringraziai e tornai al tavolo 

"Possiamo esserti d'aiuto in qualche modo?" mi chiese Matteo 

"No, tranquilli, ci sono abituata ormai" spiegai cercando di sorridere, ma quello che uscì fu più una smorfia di dolore

"Stai tanto male?" Mi chiese ancora Matteo e io lo guardai male

"No. Sto benissimo. Solo che mi piace fingere di stare per morire dal dolore" ribattei e poi sospirai "scusate, non voglio essere scontrosa, solo che sto male e se voi fate constatazioni banali capite che non aiutate"

"Sì, tranquilla, in effetti la mia domanda era abbastanza inutile" ammise Matteo per poi abbracciarmi.

La partita contro l'Inghilterra finì 0-0 ma sul pullman di ritorno nessuno sembrò rattristarsi più di tanto. Venivano tutti da una non qualificazione, a causa di una sconfitta contro la Macedonia, un pareggio contro l'Inghilterra non era un evento che poteva scuotere gli animi.

L'evento che invece poté scuotere gli animi, il mio per primo, fu una telefonata alle 3.35, la mattina della partita contro la Germania.

Ospedale Teramo  mi sentì crollare a leggere quelle due parole che indicavano il mittente di quella chiamata.

Mi tremavano le mani, non volevo rispondere.
Respirai a fondo un paio di volte e mi feci coraggio

"Pronto?"

"Parlo con la figlia di Miriam Stanzi?"

"Sì, sono io"

"Mi dispiace dirle che sua madre è deceduta questa notte"

Mi sentì mancare il respiro, la terra scomparire da sotto i miei piedi e io cadevo in un vortice infinito. La mia mamma. La mia mamma non c'era più. Mamma. Rimasi in silenzio qualche secondo, mentre un immagine di mia mamma immobile, con gli occhi chiusi e il respiro mozzato mi si palesò davanti e rabbrividì. Scossi la testa. Non dovevo immaginare niente che non avessi visto. Respirai a fondo un paio di volte e poi trovai il coraggio e la forza di parlare.

"Posso sapere a che ora è successo?"  Chiesi

"3.23" 

"Grazie mille per avermi avvisato. Io adesso sono fuori, come posso fare?" Chiesi.

Mi spiegò brevemente il procedimento, ma non compresi niente. Poi la salutai e uscì dalla camera.

Spazio Autrice 

È così è successo, la madre di Azzurra è morta a causa del tumore e nel prossimo capitolo si vedrà meglio la reazione della nostra protagonista. Altre due cose e poi concludo. La prima riguardante il ciclo mestruale. Ho creato Azzurra con tanti dolori, soprattutto il primo giorno, perché mi dava fastidio che, in ogni film o libro che fosse, le ragazze non avessero dolori (sempre se questo argomento venisse trattato) e, siccome è molto più probabile che i dolori ci siano, ho cambiato questa cosa. Per quanto riguarda invece il suo "essere scontrosa" è più che altro dovuto ai dolori. Insomma, quante persone, mentre stanno morendo di dolore, riuscirebbero a rispondere con calma ad una frase quale "ti fa tanto male"? Io credo nessuna.

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz