Nuovi problemi

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I giorni successivi al matrimonio passarono più velocemente di quello che avrei sperato. Tornai a casa con il treno e Giada venne con me. Avevamo deciso, insieme alle altre, che avremmo passato un po' di giorni a casa di Chloe. Durante il viaggio in treno provai a chiedere qualcosa alla mia amica, riguardo Chiesa e il suo fidanzamento, ma lei non rispondeva a nessuna domanda. L'unica parola che ripeteva era "dopo" intendendo che solo quando ci saremmo state tutte quante avremmo avuto delle informazioni, quanto meno sensate perché di quella storia a tutte noi mancavano dei pezzi che solo Giada avrebbe potuto colmare.

Arrivammo a casa di Chloe poco prima di pranzo. Sapevo che Sofia e Roberta erano già arrivate, ci avevano scritte per avvisarci, ma quando entrai in casa capì subito che c'e BNra qualcosa che non andava. Erano sedute tutte e tre sul divano, Sofia e Roberta alle due estremità, intente a guardare il telefono, mentre Chloe le guardava alternativamente, con sguardo incerto, come se non sapesse cosa dire.

Hanno litigato, ne sono sicura pensai, mentre poggiavo la valigia

"Ehy, bellissime!" Le salutai portandomi davanti a loro con le braccia aperte "come state?"

"Bene" risposero Sofia e Roberta, senza staccare gli occhi dal cellulare, mentre Chloe le indicò con la testa, in modo da non essere vista, e poi scosse la testa, per darmi la conferma che c'era qualcosa che non andava

"Chloe, ancora non ha sistemato i letti, vero?" Domandai, cercando di farle capire che doveva reggermi il gioco.

Sofia e Roberta, quando litigavano, potevano passare giorni senza che si parlassero e non era di certo la prospettiva che avevo per quel periodo. In altre parole dovevamo fare in modo che chiarissero

"No, ancora no. Roberta, Azzurra, mi date una mano, per favore?"

"Allora intanto io e Sofia prepariamo il pranzo" confermò Giada, capendo al volo il nostro obiettivo

Così ci separammo e io, Chloe e Roberta salimmo al piano superiore ed entrammo nella sua camera, dove c'erano, in realtà, già cinque letti pronti per essere usati. Roberta, capendo che era solo una scusa per farla parlare, ci guardò irata

"Berta, mi dici che succede?" Le chiesi con un tono a metà tra il preoccupato e il dolce.

Lei irrigidì la mascella e chiuse gli occhi, come a contenere la rabbia. Poi, però, abbassò la testa e sospirò
"Non lo so neanche io" mormorò a mezza voce e sentì nella sua voce un esitazione, come se si stesse trattenendo dal piangere. Si sedette sul letto e quando rialzò lo sguardo ebbi la conferma, aveva gli occhi lucidi e in pochi secondi le lacrime le rigarono le guance.
Mi sedetti accanto a lei e la abbracciai accarezzandole i capelli e la schiena, permettendole di sfogarsi. Anche Chloe si sedette sul letto, le prese una mano e iniziò a massaggiargliela per aiutarla a calmarsi.

Dopo qualche minuto la mia amica smise di piangere, si soffiò il naso e, ancora con gli occhi rossi e lucidi, raccontò cos'era successo.

"Voi sapete che mi piaceva Giada. E lo sapeva anche Sofia" cominciò e noi annuimmo, lo sapevamo perfettamente e l'avevamo scoperto quando lei aveva conosciuto Federico. Avevamo deciso di andare da lei a Torino, ma, per andare tutte insieme, decidemmo di incontrarci a Roma, dove Roberta ci avrebbe ospitate. La mattina della partenza per la città Piemontese avevamo visto Roberta piangere in camera sua così le avevano chiesto spiegazioni e lei confessò che le piaceva Giada.

"Beh, mentre venivamo stavo parlando del fatto che si fosse messa con Federico e io mi ero rattristata e Sofia è esplosa"

"In che senso?" Chiesi. Sofia era quella che, più che tutte noi, quando scoprì la verità le stava più accanto e la aiutava a non pensarci, quindi questa sua rabbia improvvisa mi sembrò ancora più strana. Senza contare che Sofia è una delle persone più calme che io abbia mai conosciuto

"Ha detto che non faccio altro che piangermi addosso, che sono una bambina viziata che si lamenta perché non può avere tutto e sono anche egoista perché mi interessa solo ciò che riguarda me e ignoro ciò che succede agli altri" spiegò "e quando le ho fatto notare che se qualche mia amica è triste io la aiuto sempre ha detto che..." Respirò a fondo, come se fosse incapace di andare avanti. E infatti si fermò

"Che cos'ha detto? Magari possiamo aiutarti" mormorò Chloe con un sussurro

"Ha detto che se fossi stata anche solo un po' meno occupata a piangermi addosso mi sarei resa conto che lei c'è sempre stata per me e che le piacevo dalla prima volta che ci siamo conosciute" concluse, la voce ridotta a meno di un sussurro, ma quelle parole mi colpirono come un onda gelida.

A Sofia piace Roberta  mi ripetei per diversi secondi, prima che quella semplice constatazione acquistò un senso logico

"E da lì che avete litigato?" Domandai

"Sì, non sapevo che dire, così siamo rimaste in silenzio e non ci siamo più parlate" confermò "mi dispiace che abbia sofferto a causa mia. Le ho fatto passare esattamente quello che stavo passando io, con l'aggravante che io mi lamentavo di una persona che lei conosceva, noi non conoscevamo ritardo. Voglio scusarmi e non voglio che soffra per colpa mia, ma non voglio neanche che pensi che ricambi perché..." tentennò, come se non sapesse come andate avanti

"Perché non ricambi?" proposi incerta, mentre Chloe capiva cosa intendevo e fece la seconda parte della domanda al mio posto

"O perché dalla discussione non fai altro che pensare al fatto che ti è sempre stata accanto, ti ha sempre aiutata e forse neanche a te è così indifferente?"

Roberta ci guardò alternativamente un paio di volte, prima di abbassare lo sguardo e sospirare

"Non lo neanche io. È la mia migliore amica, però da quando mi ha detto quelle cose la vedo sotto una luce diversa. Mi fa strano pensare che per tutti questi anni lei mi vedeva diversamente, ma non riuscirei ma ad allontanarla" 

"Io credo che tu abbia bisogno di pensare un po', poi capirai sicuramente, prova a vedere come ti troveresti con lei come ragazza, se la cosa ti fa tanto strano o no, prova a vedere cosa ti piace di lei e cosa no" propose Chloe "io sono sicura che finirete insieme, me lo sento" concluse decisa. 

"Beh, se lo dici tu" rise, ricordando il ruolo di Chloe: la prevedi-coppie e, come già detto, non sbagliava mai. E, in effetti, aveva predetto anche che Giorgio ed io ci saremo messi insieme 

"Certo che lo dico io!" 

Roberta rise "forse hai ragione" sussurrò, con un tono di voce talmente basso che probabilmente lo fece per far sì che nessuno, oltre lei, lo sentisse. E infatti mi sembrò che Chloe non si fosse accorta di nulla, ma a me non era sfuggito. Non era sfuggito per niente. 

Scendemmo in sala da pranzo dopo pochi minuti. Roberta guardò Sofia, che le rivolse uno sguardo veloce, prima di tornare a concentrarsi sui bicchieri  che stava disponendo sul tavolo. Lei quindi si rivolse prima a me e poi a Chloe. Io mi limitai a farle cenno di respirare a fondo e rimanere calma, mentre Chloe mimò con le labbra un "aspetta un po' di tempo". Mi diressi in direzione della cucina, dove Giada stava scolando la pasta e le chiesi cosa Sofia avesse raccontato 

"Lei è innamorata di Roberta, ma a lei piace un'altra, che si sta fidanzando con un ragazzo. Hanno litigato perché Sofia era stufa di subirsi le sue lamentele. Ha detto che non faceva che lamentarsi, senza notare che lei c'era sempre stata per lei" rispose allora. 

Non ha detto chi è la ragazza notai e la cosa mi fece sorridere. Se l'avesse detto si sarebbe sicuramente creato un altro pasticcio, non mi sarei stupita se, dopo quella rivelazione, Giada si sarebbe sentita a disagio, o comunque imbarazzata, con loro. In fin dei conti anche nella rabbia, anche se avrebbe voluto odiarla, si era sfogata evitando di rovinarle l'amicizia con la ragazza che le piaceva. La ragazza che, inoltre, per lei corrispondeva ad una sorta di rivale. Prima che ci sedessimo Sofia mi fece cenno di seguirla, così mi diressi in veranda dietro di lei 

"Roberta ti ha raccontato tutto" decretò. La sua non era una domanda, ma una constatazione. Mi limitai ad annuire "Non ho speranze, vero?" Chiese affranta, come se conoscesse già la risposta 

"Non credo. Lasciale un po' di tempo, anche per metabolizzare quello che è successo" 

"Per poi sentirmi dire che mi odia? O peggio ancora che mi considera solo un amica?" 

"Non essere così pessimista, Sof. Non sai come potrebbe reagire. Lei ti vuole bene non farebbe mai in modo che tu soffra" dissi soltanto, prima di tornare dentro

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniWhere stories live. Discover now