La mattina

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In macchina scopri che i ragazzi sarebbero rimasti fino al 21 mattina, per poi andare, e portare anche me, a Torino per il matrimonio di Loca.

"Dove starete sti giorni?" chiesi e mi risposero che avevano preso delle camere nell'hotel difronte casa di Chloe

Quando tornai a casa, Michela era ancora a lavoro, quindi in casa c'erano soltanto Chloe e Michele, il suo ragazzo, che, appena vide chi mi aveva riportata a casa sgranò gli occhi e per i primi secondi sembrò aver perso la capacità di parlare

"Ehi, Michele, sveglia!" lo riprese Chloe battendo le mani davanti ai suoi occhi

Quando riuscimmo a far risvegliare Michele chiesi se volevano qualcosa da bere e mi trovai a portare in sala, con Chloe che m aiutava, cinque caffè.

"Ironico il fatto che le uniche due che non bevano il caffè siano state le uniche due che l'abbiano preparato" feci notare

"Noi siamo gli ospiti" rispose Loca con un'alzata di spalle e io lo guardai male

"Bene, vediamo che dice Thessy di ciò" presi il telefono fingendo di comporre il numero della sua fidanzata

"No, no. Guarda, se vuoi lavo io le tazzine che che sicuramente sarai stanca" si scusò.

Io avevo soprannominato Thessa in due modi: Thessy, derivato dal suo nome, ed Estia, dea del focolare nel Pantheon greco, perché avevo capito fin da subito che era quel genere di persone che quando ha ospiti non permette loro di fare niente, devono riposarsi e basta, ma che, quando è ospite a sua volta, cerca di aiutare in ogni modo possibile e spesso, quando Loca rimaneva immobile senza neanche accennare ad aiutare, lei si arrabbiava come se avesse ucciso quacuno

"Come sono gli esercizi, quest'anno?" Domandò Chloe.

Lei, ogni anno, mi veniva a vedere sia alla gara che al saggio dal noi organizzato e ogni volta si subiva i miei racconti infiniti sia sui miei esercizi di gara sia sulle coreografie. Era quella che mi capiva di più, considerando che anche lei per alcuni anni ha praticato ritmica, per poi lasciare a causa della scuola.
Probabilmente si era anche stufata di sentire i miei scleri infiniti, ma non lo dava a vedere e ogni volta che le chiedevo se fosse stufa negava tutto.

"Meravigliose. Pensa che c'è ne è uno con la colonna sonora di Harry Potter" raccontai estasiata

"Ti piace Harry Potter?" Mi chiesero Matteo e Giorgio contemporaneamente, stupiti

"No, non mi piace. Amo quei libri. Sono fantastici, un mix di mistero, fantasia e colpi di scena che fa impressione. La semplicità con cui è scritto non fa che aumentarne il valore. La Rowling ha creato un vero e proprio mondo, i personaggi sono scritti in una maniera fantastica, la psicologia di ognuno diversa, complessa come se fossero veri e propri esseri umani" sapevo, senza che nessuno me lo dicesse, che il mio tono aveva assunto una sfumatura sognante, mi accadeva sempre quando parlavo di quell'opera

"Ti piace proprio poco" notò Giorgio ironico

"Talmente poco che mi ha contagiato" si intromise Michele "a me prima non piaceva, poi una volta ero qua per cena e c'era anche lei. Volevamo vedere qualcosa in TV e dato che quel giorno trasmettevano il primo lei voleva vederlo e alla fine mi ci sono appassionato anche io" raccontò poi

"Convertire persone in fan di Harry Potter è il mio lavoro" decretai fiera.

Poco dopo arrivò una chiamata da parte delle ragazze, Vian, Thessa e Federica, a casa di quest'ultima. Appena Rebecca, la figlia di Barella, vide che la madre era in videochiamata con me volle essere presente. Avevo parlato molto con lei, in videochiamata con Federica, e, nonostante non mi avesse mai incontrata da vivo, mi voleva già bene.
Federica mi aveva anche raccontato che la sera, quando non riusciva a metterla a dormire, le prometteva che le avrebbe fatta conoscere me e lei smetteva subito di opporsi, dormendo come un angioletto. Proprio per questo prendevo in giro Nicolò dicendo che sua figlia preferiva me a lui e lui non riusciva mai a replicare, si limitava a ridere.

"Zia Azzurra" mi salutò, allungando le braccia come per farsi stringere in un abbraccio.

"Ciao Becky, come stai?" Le chiesi

"Benissimo. Sono contenta che mamma ti abbia chiamato!" Esclamò alzando le braccia al cielo

Continuammo a parlare per circa un'ora, poi, dato che tutte avevano degli impegni, ci salutammo.

"Vogliamo andare al mare, domani?" Propose Nicolò

"Io ci sono solo la mattina, il pomeriggio vado al palazzetto a dare una mano a sistemare per le gare" spiegai

"Se servono delle mani in più noi possiamo venire" si offrì Matteo

"Parla per te, un po'! Io voglio godermi questo giorni di relax!" Replicò Nicolò poi cambiò espressione e scoppiò a ridere "scherzo se c'è bisogno possiamo venire anche noi"

"Credo proprio che ci sarà bisogno. Bisogna montare il divisore e i tavoli di giuria che sono abbastanza pesanti" rispose Chloe al mio posto e venne guardata strana, dato il suo intervento. Nessuno, oltre Michele, in quella stanza sapeva che anche lei aveva praticato ritmica. "che c'è! Anche io ho fatto ginnastica, so quali sono le cose da fare!" esclamò facendo scoppiare tutti a ridere.

La mattina dopo, per la felicità di Nicolò, andammo al mare. Io e Chloe avevamo preso un ombrellone con alcuni amici e uno, in un altro lido, da sole, dove andavano anche i suoi genitori, ma decidemmo di andare nella spiaggia libera, per stare più comodi dato che eravamo troppi per stare sotto un solo ombrellone

"Andiamo a fare il bagno?" Proposi verso metà mattinata

"Scordatevelo che vengo, mi congelo!" Esclamò Michele quasi spaventato

"Ma se fa un caldo che neanche nel deserto!" Replicò Matteo guardandolo come se fosse un alieno

"Io sento freddo in acqua, ok? Ho fatto sette mesi di piscina e non ho mai finito un allenamento perché uscivo dalla piscina con le labbra viola" raccontò con un brivido, come se fosse di nuovo in quel periodo e stesse vivendo di nuovo quei momenti che, per lui, dovevano essere stati l'inferno, così lui rimase sotto l'ombrellone, con il telefono, probabilmente su Instagram.

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora