Flashback

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I giorni che seguirono furono molto leggeri: la mattina mi collegavo con la scuola, nonostante fossero gli ultimi giorni e le lezioni fossero molto più leggere raramente potevo scollegrmi. In quei casi correvo direttamente in campo o in palestra, cercando di perdermi meno allenamenti possibili. Durante il pomeriggio si alternavano momenti in cui ci allenavamo a delle pause, che di solito trascorrevamo tutti insieme. Nonostante parlassi un po' con tutti, si dimostrarono sempre gentili e disponibili, passavo il tempo soprattutto Matteo Pessina, Manuel Locatelli, Nicolò Barella, Giorgio Scalvini e Federico Chiesa quelli con cui avevo legato maggiormente. Mi trovavo molto bene, mi capivano meglio di quanto facciano la maggior parte di quelli che si definiscono miei amici. Anche se questa definizione se l'erano affibbiati da soli, dopo aver visto le storie dei calciatori

Flashback 5 giugno 2022, 9.35

Era la terza volta che mi squillava il telefono, nell'arco di pochi minuti. Guardai il mittente: Marco Maggetti  accanto a me c'erano Matteo e Giorgio, che risero, quando sbuffai dopo aver letto il nome

"Marco, ciao. Tutto bene?" Risposi e il mio tono stranamente cordiale e felice portò i due a dover trattenersi dal ridere, premendo una mano sulla bocca

"Azzurra, sì tutto bene, tu?"

"Anche io, come mai mi hai chiamata?"

"No, sai. Ieri ha giocato l'Italia e non ti ho vista in campo" era palesemente una scusa e il tono incerto e balbettante lo confermava

"Non ho ancora fatto tutte le visite mediche"

"A sì. Avevo immaginato fosse un motivo del genere, in fin dei conti sei molto brava" inarcai un sopracciglio, anche se lui non poteva vedermi

"Non eri tu quello che diceva che essendo una ragazza non avrei mai potuto giocare a calcio?" Gli ricordai, mettendolo in difficoltà "Marco, hai visto per caso le storie dei ragazzi su Instagram?"

"Sì, in effetti sì. Avete legato molto, vedo" aveva confessato

"Sì, sono gentili e non mi giudicano perché vittime di pregiudizi e stereotipi"

Rimase in silenzio per qualche secondo "Sai, mia mamma ha detto che la prossima partita posso andare a vederla allo stadio"  sorrisi ironica

"Ma davvero, e questo come potrebbe interessarmi, di preciso?" chiesi, sapendo già la risposta

"No, sai... dato che siamo amici se dopo la partita avresti potuto farmi conoscere i giocatori" non gli permisi  neanche di finire la risposta che riattaccai

"Ma va ad Azkaban, va" essendo una che non ha mai detto una parolaccia, quando ero molto arrabbiata me ne uscivo con delle espressioni prese dai libri

"Scusa, questo non è quello che non credeva che tu fossi entrata in nazionale?" chiese Giorgio, ricordando il collegamento che aveva assistito con me, e io annuì

"Ah, pure. Molto poco ipocrita" commentò Matteo

"Sono così tipo tutti i miei compagni di classe. Si salvano in tre"

Quella non era stata la prima, né tantomeno l'ultima, chiamata dai miei compagni di classe. Tutti mi chiedevano di farli conoscere i calciatori, nessuno che si fosse preoccupato per come stessi, se non Samuele, che era comunque mio cugino.

Fine flashback

In compenso, durante quei giorni, avevo legato tanto con le mogli e le fidanzate dei ragazzi. Erano tutte molto gentili, esclusa Lavanda, che però comunque non è più una di loro. Anche le altre mi avevano detto che anche con loro non si comportava bene e infatti l'avevano eliminata dal gruppo la sera stessa. Alcune di loro, Jessica, la moglie di Ciro, Vian, la ragazza di Matteo, Federica, la moglie di Nicolò, Jenny, la moglie di Lorenzo, Thessa, la ragazza di Manuel e Miriam la moglie di Spina, avevano un gruppo al quale mi avevano aggiunta.

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniOù les histoires vivent. Découvrez maintenant