La più saggia del gruppo

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4 giugno 2022, 11.20

Arrivammo al campo principale con pochi minuti di anticipo, ma ancora non arrivavano tutti

"Azzurra, non hai lezione?" Mi chiese Matteo avvicinandosi insieme a Manuel, Leonardo, Bryan, Nicolò e Alessandro

"No, il professore di matematica è assente, quindi come supplente sarebbe venuta quella di motoria e avrebbero fatto pratica" spiegai

"Perfetto, allora ti puoi allenare con noi" esclamò Leonardo, annuì sorridendo

"Non ti spaventare, non è poi così difficile, l'allenamento pre-partita" rise Manuel, vedendo la mia espressione vaga

"Non sono spaventata per l'allenamento" ribattei

"Non l'avrei detto, la maggior parte delle persone pensa che il nostro allenamento sia una cosa impossibile"

"Quando avevo sei anni ho iniziato ginnastica ritmica a livello agonistico. Questo significa tre ore di allenamento dal lunedì al venerdì, sabato dalle quattro alle otto ore. D'estate tutti i giorni fino a metà luglio otto ore al giorno, quindici giorni di pausa e poi ripresa quattro ore al giorno" raccontai

"Cavolo, a che livelli sei? Mondiali?" Fece ironico Leonardo

"In realtà è anche poco. Gli allenamenti della ritmica sono molto più lunghi e difficili, rispetto ad altri sport" notai

"Ehy! Guarda che anche noi ci alleniamo molto!" Replicò Nicolò e io sollevai un un sopracciglio, divertita

"Non lo metto in dubbio, ma gli allenamenti sono diversi. Nel calcio dovete imparare a correre, a maneggiare la palla, a segnare. Nella ritmica bisogna imparare a piegare la schiena, a migliorare l'apertura di gambe, i salti, gli equilibri, i giri, al alzare in relevé, a maneggiare gli attrezzi come se fossero un quinto arto. Nella ritmica contano i dettagli, non bisogna saper fare una cosa, bisogna farla in modo preciso, senza sbavature. E soprattutto non basta saper maneggiare un attrezzo, bisogna sentirlo proprio, come se si stesse maneggiando il respiro, bisogna essere in grado di lanciare un attrezzo come si lancia uno sguardo e riprenderla come se ci fosse una calamita, non importa se con le mani, con le gambe, con la schiena, davanti ai propri occhi, fuori campo visivo, in piedi, seduti, sdraiati o durante le rotazioni. Serve una precisione nettamente maggiore" spiegai. Tutti rimasero in silenzio

"Quindi è per questo che sei tanto brava a calcio, perché sei abituata" notò Giorgio

"Non proprio, però sono abituata ad usare la palla, è il mio attrezzo da quando ho sette anni. E comunque è più facile maneggiare la palla con i piedi piuttosto che con la schiena" spiegai

"Ci fai vedere qualcosa?" Chiese Gnonto e io sbarrai gli occhi

"Facciamo dopo, così mi scaldo un po', anche perché dovrei prendere la mia palla che adesso sta in camera e non ho minimamente voglia di andare a prenderla" risi

"Ti sei portata la tua palla?" Spalancò gli occhi Matteo

"Tutto il mio borsone di ritmica. Ho dovuto lasciare, ma fa comunque parte della mia vita" mormorai tenendo lo sguardo basso

"Una cosa l'abbiamo capita, da questa conversazione" esordì Matteo "sei la più saggia del gruppo" concluse e tutti si trovarono d'accordo con lui, mentre io risi

"Beh, grazie"

"Oltre al fatto che te ne sei reso conto adesso, Pessi?" chiese ironica Spina

"No, Spina, me ne sono reso conto tempo fa, questo è solo l'ultima prova"

L'allenamento iniziò una decina di minuti dopo, quando tutti furono arrivati e, per quanto stancante fosse stato, mi immaginavo veramente peggio. Essendo l'ultimo allenamento prima della partita i giocatori si erano limitati ad una corsa, qualche esercizio per le gambe e poco più, così come il primo pomeriggio venne impiegato per un ripasso delle tecniche e riscaldamento per chi avrebbe giocato. Una cosa che mi colpì è che anche durante l'allenamento continuavano a scherzare e ridere, come se fossero fratelli più che compagni di squadra.
Io, invece, passai molto tempo con Giorgio Scalvini. Mi piaceva la sua compagnia, era quello più piccolo, dopo di me, e la cosa che più amavo era la sua semplicità, il suo essere "una persona normale" e non un calciatore di serie A che gioca anche in nazionale.
Parlammo molto e per la prima volta fui capace di esprimere le mie paure su tutto.

"Sei fidanzata?" Mi chiese ad un certo punto e io spalancai gli occhi, come se quello che avesse detto non fosse minimamente possibile e scossi la testa

"Allora credo che tu sia l'unica non fidanzata, a Coverciano" notò con un sorriso ironico

"Beh, ovvio. Sono l'unica ragazza, tra l'altro degli anni 2000"

"E questo cos'è c'entra?"

"Che incontro solo casi umani" spiegai come se fosse una cosa banale e lui rise

"Mi stai dando del caso umano, per caso?"

"Fino a prova contraria ti ho conosciuto solo oggi e se non sbaglio sei fidanzato" non conoscevo benissimo Scalvini, ma dalla sua frase precedente avevo dedotto che fosse fidanzato

"No, ci siamo lasciati quasi dieci mesi fa" spiegò

"Allora non sono l'unica"

"Ops, credo di avermi escluso" ammise ridendo e contagiando anche me

Poco prima della partita lui tornò in camera sua, per prepararsi e io chiamai le mie migliori amiche

"Ragazze, come va?" Chiesi

"Tutto bene, sto finendo storia che domani devo recuperare la verifica che non ho fatto settimana scorsa" rispose Roberta

"Io sto mettendo a posto camera mia, che è un casino" Sofia inquadrò la stanza alle sue spalle

"Niente, stavo leggendo. Tu?" chiese Giada

"Prima stavo parlando con Giorgio Scalvini. Ha detto di essere single"

"Secondo me finirete insieme" decise Chloe e io abbassai gli occhi. Tutte e quattro sapevano che il mio calciatore preferito, nonché quello di cui ero innamorata, era proprio Scalvini

"non farmi illudere, per favore, che poi lo sai come reagisco" odiavo illudermi, perché poi ci stavo male, e tanto anche

"Non ti sto facendo illudere. Lui adesso è single. E se stai per dire che ciò non significa che lui scelga te basta vedere come si è comportato quando hai avuto il crollo. Non ti ha lasciata sola o ha fatto finta di niente, ti è stato accanto, ti ha aiutato e ti ha promesso che sarebbe rimasto accanto a te e che ti avrebbe aiutato" mi fece notare Chloe. Come io ero la psicologa del gruppo, lei era la 'forma-coppie': prevedeva ogni coppia che si sarebbe formata, quelle che si sarebbero sciolte e spesso anche il perché. E non sbagliava mai

"Speriamo che quello che dici sia vero" mormorai "comunque, ho notato una cosa. Adesso Berta è costretta a tifare Italia" sorrisi vittoriosa. Roberta era tra tutte quella meno patriottica e teneva quasi più all'Argentina che all'Italia. Quasi. 

"Oddio è vero!" esclamò Giada che, insieme a me, era quella che più si sentiva italiana

"Meno male che la partita contro l'Argentina è già stata giocata" rise Roberta, ironica, dato che anche in quella partita aveva tifato Italia

"Stasera giochi?" mi chiese poi

"No, devo fare diverse visite mediche. Comunque ora devo andare. Ci sentiamo dopo la partita" le salutai, avendo visto il messaggio di Bonucci sul gruppo Whatsapp tra noi giocatori, che annunciava che il Mister ci voleva tutti in sala riunione, da dove, dopo partimmo per andare allo stadio di Bologna 


Spazio autrice 

Buonsalve a tutti. Ho un paio di cose da discutere oggi. La prima riguardante ciò che Azzurra dice sulla ritmica. Non ho mai praticato calcio e non voglio dire che la ritmica sia più complessa (forse per alcune cose un po' più dolorosa, ad esempio con le spaccate, ma, ripeto, non avendo provato calcio non saprei dire con esattezza) bensì mi sono immersa nei panni della ragazza: la ritmica è uno sport che le ha segnato la vita, è stata come una migliore amica, mi pare ovvio che sia "impostata" a difenderla e a farla vedere come uno sport difficile, nonostante dia grandi soddisfazioni. Infatti, quando parla dell'allenamento, Azzurra nota che sì, si aspettava di peggio, ma era stato comunque stancante, nonostante fosse una cosa semplice, essendo prima di una partita. Detto ciò passiamo al secondo punto, quando dico che "tutti quelli che incontro sono casi umani" (riferito a quando Giorgio chiede ad Azzurra come mai sia ancora single) non è un insulto a nessuno, è semplicemente una battuta che una ragazza fa. Credo che sia abbastanza scontata come cosa, ma ho preferito sottolinearlo. E con questo vi saluto! 

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz