Le giornate pre partita

17 1 0
                                    

I giorni che seguirono furono abbastanza semplici. La mattina ci svegliamo quasi sempre all'alba, andavamo al mare e facevamo colazione al lido e stavamo lì tutto il giorno. La sera a volte stavano a casa a vedere un film o a parlare oppure uscivamo al centro a mangiare un gelato o un pezzo di pizza.

Spesso Federico e Giorgio ci chiamavano in videochiamate e passavamo diversi minuti parlando.
Mi divertì tantissimo, passare le giornate in luoghi che amavo (avevamo constretto anche loro a vede il tramonto, come i ragazzi) con le mie migliori amiche non aveva paragoni.

Mancini fissò il giorno del ritiro per il tre luglio, così avremmo avuto abbastanza giorni per allenarci e prepararci. Per nostra fortuna eravamo in un periodo in cui non c'erano partite tra le squadre di club, che avrebbero potuto influenzare la nostra presenza in campo. Questa frase, Mancini e tutto lo staff tecnico, l'aveva ripetuta sul gruppo Whatsapp con noi calciatori, almeno quattro volte al giorno e io mi trovavo perfettamente d'accordo con loro 

Inizio Flashback 

"Se non ci fosse stata la serie A non sareste arrivati a Coverciano tre giorni prima della partita più importante del calcio italiano che, ci terrei a ricordare, avete perso" avevo replicato una sera, in videochiamata con Giorgio, Matteo, Manuel e Nicolò, quando quest'ultimo aveva replicato sui tanti giorni che saremo dovuti stare in ritiro e stizzito dall'accusa lanciata da Mancini alla serie A 

"Sì, ma se non ci fosse la serie A noi non faremo nessuna partita, durante l'anno" replicò lui 

"Davvero credi che lascerebbero dei calciatori a non giocare mai? Creerebbero più competizioni e verrebbero organizzate più amichevoli"

"Certo che hai sempre la risposta pronta tu" rise Matteo 

"Beh, diciamo che ho sempre incolpato la serie A per gli insuccessi della nazionale quindi su questo sono abbastanza pronta" sorrisi ironica anche io. 

Non è che odiassi veramente le squadre di club, piuttosto la scelta di molti calciatori di dedicarsi più ad esse che alla nazionale (ciò reso palese dal fatto che diversi giocatori, dopo la partita contro la Macedonia, erano tornati a casa per allenarsi per la successiva partita con i club, invece di rimanere a sostenere la squadra durante la partita contro la Turchia, ma nessuno di loro aveva deciso di non giocare una sola partita con la propria squadra per arrivare in ritiro qualche giorno prima e avere più tempo per prepararsi) e per il fatto che nelle più grandi squadre i calciatori italiani erano veramente pochi, perché gli stranieri venivano preferiti a loro.  

"Quando inizierai a giocare per una squadra di club ti renderai conto di ciò che significa" promise Nicolò 

"Stai parlando con la persona più patriottica sulla faccia della terra, sono una che metterebbe la nazionale anche prima di se stessa" 

Fine flashback 

Siccome sarei dovuta arrivare in treno a Coverciano, Federico e Giorgio si erano offerti per venire a prendermi. In origine Giorgio aveva deciso di prendere un treno in più per venire qui in Abruzzo, così che saremmo andati in ritiro insieme, ma Fede si era intromesso per accompagnarlo in macchina e con la scusa salutare Giada. 

"Allora in bocca la lupo, noi verremo a vedervi allo stadio. Non importa che sia in Germania" mi avevano promesso le mie migliori amiche. Già, in Germania perché questa partita si sarebbe svolta in un territorio neutro 

"Beh, grazie. Speriamo che il giorno aiuti" sospirai e, nonostante la frase di per se non avesse tanto senso, tutte capirono cosa intendessi: l'11 luglio 2021 l'Italia aveva vinto contro l'Inghilterra, speravo che a distanza di un anno questo giorno fosse favorevole. 

"Eccovi finalmente! Azzurra e Giorgio. Quando pensavate di dirci che vi eravate messi insieme?" La prima persona che ci vide arrivare fu Lorenzo che, trascinato anche Immobile, ci venne incontro urlandoci questa frase 

"Non capisco perché la cosa vi importi tanto" replicò Giorgio serio e io annuì 

"Come perché? Perché...beh...insomma volevamo saperlo!" Esclamò Ciro e io scoppiai a ridere 

"Siete due impiccioni, lo sapete?" 

"Sì, ci è stato detto numerose volte, ma credo che sia una cosa falsa" commentò ironicamente

Piano piano arrivarono anche gli altri. Non c'erano tutti quelli di giugno, stavolta. Mancini aveva detto che avrebbe chiamato quelli che quasi sicuramente avrebbero giocato e le riserve. Di più ci sarebbero stati solo coloro che avevano giocato gli europei ma che, per un motivo o per un altro, non avrebbero potuto giocare questa partita.  I giorni in ritiro passarono piuttosto in fretta. Troppo in fretta. La mattina ci svegliavamo intorno alle 8 così che alle 9 potevamo iniziare gli allenamenti in palestra, con potenziamento, cyclette, tapis rulan e così via. Finivamo intorno alle 13 e a quel punto avevamo tre ore libere per mangiare e riposarci (anche se una volta ogni tre giorni c'era la riunione tattica). Ricominciavamo alle quattro, fino alle sette, al campo con esercizi di corsa e una partita. Nonostante fosse piuttosto stancante mi divertì. Gli allenamenti, per quando intensi, erano sempre riempiti di musica, risate e battute, non ci si annoiava mai. La sera, poi, dopo cena spesso ci riunivamo in una sorta di sala relax con un televisore e sceglievamo dei film. La maggior parte delle litigate derivava proprio dalla visione del film così avevamo deciso che si proponevano dei film e si faceva a votazione. Vincevano quasi sempre i film comici o sul calcio, ma in realtà, per quanto nessuno di noi volesse ammetterlo, nessuno ci deluse. 

E così la mattina dell'11 luglio arrivò. La mattina avremmo avuto la riunione tattica pre-partita cosi, appena dopo colazione mi diressi in sala riunioni. 

"Ansia per stasera?" Mi chiese Giorgio e io annuì

"Non sai quanta..."  mormorai "non so se voglio giocare o meno" 

"Perché non lo sai?" 

"Beh, voglio giocare perché voglio dare il massimo, aiutare l'Italia a qualificarsi. Ma non voglio giocare perché ho paura di sbagliare e farla perdere" 

"Stai tranquilla, l'hai detto anche tu, no? L'Italia non perderà se sbagli solo tu, ma perderà se tutti sbagliano. E comunque non sbaglierai, fidati" mi rassicurò, con una mano sulla mia spalla 

"Allora, vediamo la formazione per stasera. Terremo il solito 4-3-3. In porta Gigio, difesa Gianluca, Leonardo, Giorgio e Spina. Centrocampo Nicolò, Matteo e Manuel. Attacco Willi, Azzurra e Giacomino" comunicò, poi ripetè ancora una volta la strategia e ci diede numerosi consigli, come aveva fatto negli ultimi giorni.

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniWhere stories live. Discover now