Immagina Remus Lupin Teen🟢

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Cinque anni prima...
Tenevo la palla arancione fra le mani, Remus era davanti a me, le braccia larghe con l'intenzione di rubarmi la palla dalle mani.
Il volto di Remus era sereno, un sorriso stampato sul volto privo di imperfezioni.
Iniziai a correre per il giardino, ridendo di gusto mentre Remus cercava di rubarmi la palla.
Finalmente riuscì ad avvicinarsi a me, mi rinchiuse fra le sue braccia e mi immobilizzò, la palla cadde ai miei piedi, ci misi il tallone sopra per fermarla, mi fece sbilanciare e mi ritrovai a terra addosso a lui.
Il suo viso era a pochi centimetri dal mio...oh cavolo.
Il mio corpo venne percosso da brividi, il mio cuore sussultava e i miei occhi lo guardavano come se fosse la cosa più bella di questo pianeta e oltre.
Scoppiammo a ridere mentre la terra si stava attaccando ai nostri vestiti, poi Remus si fermò di colpo e sussurrò <<oh t/n, non voglio che la nostra amicizia perda significato all'inizio della scuola, ti voglio un mondo di bene, saremo migliori amici per sempre>>.

Oggi...
Masticavo lentamente il pollo al limone nella sala grande, l'ora di cena è una delle più tristi a parer mio, tutti in silenzio stanchi e affamati dopo una giornata intera di scuola.
Il mio sguardo viaggiava sempre dal mio piatto al tavolo dei Grifondoro, Remus era lì rideva e scherzava assieme ai compagni, James Potter accanto, Lily davanti e tutta una truppa di alunni che si divertivano davanti ai malandrini.
Un magone di tristezza mi invase, mi sentivo debole, stanca, e con una voglia matta di tornare nella sala comune di  Serpeverde, lontana da Remus che ormai non mi regalava nemmeno un'occhiata.
Finì il pollo dal mio piatto, portai due fettine di salame al cioccolato in bocca, mi alzai e uscì dalla sala, prima lanciando un'ultima occhiata a Remus, che stavolta (finalmente) mi stava guardando con uno sguardo di pena e preoccupazione.
Feci un sospiro di sollievo appena mi trovai nel silenzioso corridoio di Hogwarts, dopo un'attenta occhiata attorno, iniziai a scendere nei sotterranei verso la mia sala comune, diversi sospiri lasciarono il mio corpo mentre facevo le scale di pietra fredda, mettendomi le mani fra i capelli per la disperazione.
Ricordai della mia frase poetica che avevo scritto al secondo anno, nel mio periodo poetico: Oh mio Remus, il mio cuore t'appartiene ma tu m'hai lasciata con la certezza della tua cecità in merito.
Ricordai la mia fierezza non appena la scrissi, sapendo di esser riuscita finalmente a buttare su carta i miei sentimenti verso quel pagliaccio.
Un po' di rancore lo portavo nei suoi confronti, ma la maggioranza dei sentimenti negativi li portavo nei miei, per essere stata smistata in Serpeverde invece di Grifondoro, se fossi stata nella sua casata sarebbe stato molto più facile continuare la nostra amicizia e forse anche qualcosa di più.
Ma non appena lui fece amicizia con i Malandrini, tutto cambiò...il tempo che dedicava a me lo dedicava agli altri, come biasimarlo, cercava di dedicarmi un minimo di tempo ma non riusciva nemmeno quello.
Come se sorridermi o salutarmi tra una lezione e l'altra potesse colmare la sua assenza.

La mattina seguente ero più lucida del solito, seguì le lezioni del mio programma tranquillamente, in compagnia di una mia cara amica, una simpatica Corvonero parecchio loquace che riusciva a parlare pure in bagno.
A pranzo Remus mi osservava, non volevo incontrare i suoi occhi cerbiatto, trovai il piatto di spaghetti molto interessante, ma poi cascai.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Ebbi un tuffo al cuore, batteva talmente forte che minacciava di uscirmi dal torace, trattenni il respiro e faticai a deglutire.
Lui non ne sapeva di distogliere lo sguardo, e lo vidi sussultare, continuando a tenere gli occhi legati ai miei per interminabili minuti.
Distolsi lo sguardo per arrotolare i lunghi spaghetti alla forchetta, alzai lo sguardo prima di metterli in bocca e notai che non aveva ancora smesso di guardarmi.
Arrossì violentemente, lui lo notò e sorrise mostrando le bellissime fossette, un'altra fitta al petto.
Ricambiai il sorriso, poi lui si alzò e salutò gli amici, mi fece segno di uscire.
La mia cattiveria prese il sopravvento, decisi di lasciarlo un'attimo fuori ad aspettare, intanto finì lentamente il mio piatto di carbonara, raccolsi la pancetta rimasta sul fondo del piatto, un pezzo alla volta, ogni tanto mi scappava un sorrisetto di malvagità.
Mi pulì la bocca e mi alzai, poi uscì silenziosa senza destare sospetti, tutti gli studenti stavano mangiando e parlando in modo parecchio vivace, come se non si vedessero da una vita.
Uscita non trovai Remus subito, pensai che magari avesse deciso di andarsene dopo che ho passato mezz'ora a godermi la carbonara.
Diedi un'occhiata intorno, e lo trovai appoggiato ad una colonna, seduto per terra, le mani fra i capelli spettinati.
Camminai lentamente verso di lui, mi accomodai sul cemento accanto a quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa ancora cinque anni prima.
Lui alzò il capo, notai che aveva l'aria disperata.
<<...Remus? Va tutto bene?>> domandai, nella mia voce si poteva capire benissimo la mia preoccupazione.
Lui sospirò, vidi il suo pomo d'Adamo muoversi mentre deglutiva, arrossii.
<<Perdona quello che sto per fare>> sussurró con la voce incrinata.
Non afferrai subito il concetto, il suo viso si avvicino di colpo al mio, sobbalzai, lui portò la grande mano dietro al mio capo e mi avvicinò ancora di più al suo volto.
Se potessi descrivere tutto ciò, direi che lui si avventò sulle mie labbra.
Premeva le labbra sulle mie con una dolcezza irresistibile, teneva gli occhi serrati mentre i miei erano spalancati dalla sorpresa.
Ero senza fiato, però non volevo staccarmi, lui sembrava averne ancora a quanto pare.
Sfortunatamente mi staccai prima di lui.
I suoi occhi mi osservavano il viso da vicino, come cinque anni prima...stesso sguardo.
Provai quella strana sensazione di leggerezza, come se mi fossi tolta un grande peso dal petto.
Lui sorrise e mi abbracciò sussurrando parecchie scuse per avermi ignorata negli ultimi anni, si riprometteva in continuazione di non ignorarmi mai più.
Chiacchierammo fino a quando uscirono altri studenti dalla sala grande, così si alzò e mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Mi aspettavo che la togliesse dalla mia per l'imbarazzo di tenerla davanti a tutti, ma non lo fece.
La strinse forte come se potessi scivolare via da lui da un momento all'altro.

Angolo autricee:
Holaaa, l'estate sta finendo, ma ci credete? No perché io no scusate, devo elaborare ancora il 2019.
Anyway se avete richieste potete farle tranquillamente, specificando il colore o eventuali preferenze.
Mwuah mwuah bacioniii.
Annie♡

Immagina Harry Potter: tutta la saga [slow update]Where stories live. Discover now