Immagina Remus Lupin 🟢

571 30 3
                                    

Il mio lavoro mi rende particolarmente felice, ogni giorno mi sveglio con un sorriso stampato sul viso pensando alla giornata che passerò.
Al mattino, insegnante di Cura delle Creature.
Durante la notte, ragazza che aiuta un amico in difficoltà.
Sistemo i libri per gli studenti, faccio un giro per controllare che gli animali siano pronti per la lezione odierna e infine rimango appoggiata al muretto di pietra aspettando le classi.
Piano piano gli studenti arrivarono nel punto di raccolta, e dopo svariati minuti cominciai la lezione.
Si svolse con una calma particolare, alcuni studenti erano attenti mentre altri non smettevano di sbadigliare, ma la cosa non mi disturbò particolarmente.
Raccolsi i miei libri, diedi un'ultima occhiata agli animali regalando loro qualche carezza e li affidai ad Hagrid.

Ormai è notte inoltrata, la luna a breve uscirà da dietro l'enorme nuvolone che macchia il cielo di un grigiore malinconico.
Sospirai, osservando il professor Lupin davanti a me, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani fra i capelli. Sembra una statua che esprime disperazione da tutti i pori.
Lupin alzò lo sguardo, gli occhi stanchi suoi incontrarono i miei, abbassò subito lo sguardo portandosi una mano sul viso.
<<Professoressa, non credo le convenga restare>> disse quasi in un sussurro, traendo un sospiro di tristezza.
Lo osservai, ma non aprì bocca, così lui continuò  <<Tra svariati minuti la luna spunterà fuori dalle nuvole...a quel punto sarà troppo tardi>>.
Lo osservai attentamente, raccolsi le sue mani dal viso e le appoggiai sulle mie, obbligando il professore a guardarmi negli occhi <<Io resto qua, che ti piaccia o no, mantengo le promesse. Lo affronteremo assieme>> sussurrai.
A disturbarci fu il solito corvo appollaiato sui rami degli alberi, il professore venne distratto da questo e quindi distolse i suoi occhi dai miei.
Tolsi le mie mani dalle sue, la luna stava sfuggendo dalle nuvole, rivelando tutta la sua pienezza.
E lì partì il delirio.
Remus, si trasformò in men che non si dica nel suo peggior incubo, un lupo mannaro, e di conseguenza  anch'io.
I ricordi furono totalmente confusi e a tratti oscuri, difficili da ricordare con precisione, gli unici sentimenti che provai furono quelli verso il giovane professore.
Come possono due lupi mannari innamorarsi? com'è possibile?
Questa domanda mi travolge, durante questa fase tutti i sentimenti sono amplificati quindi è da immaginare ciò che potrebbe accadere.

Mi risvegliai sotto il platano picchiatore, i vestiti strappati che lasciavano intravedere parti nude della mia pelle.
Il professor Lupin era nello stesso stato, alzai il capo e lo osservai privo di sensi ai miei piedi, pallido come la luna della serata precedente.
I tratti del viso rilassati, le rughe quasi impercettibili lo rendevano più giovane di quanto non lo fosse in realtà.
Trassi un sospiro di sollievo, sui brandelli dei nostri vestiti non c'era traccia di sangue, quindi non potevamo aver fatto del male a qualcuno.
Con cura, lo svegliai, scuotendo piano la spalla del professore che, al contatto, spalancò gli occhi rivelando il suo colore meraviglioso.
Deglutii imbarazzata, sapendo che a scuola saremmo tornati come i soliti professori noiosi.

Faccio il solito giro, sfamo gli animaletti che mi ringraziano con un verso strozzato, appoggio i libri sopra una pietra enorme e inizio la solita lezione.
Verso metà di questa, in mezzo alle classi di serpeverde e tassorosso riuscì a notare una figura molto più alta, il professor Lupin seguiva in mezzo agli studenti che lo guardavano sospettosi, mi fece cenno di parlare dopo, e riuscì solamente ad annuire.
<<Per oggi finiamo qua, il riassunto della lezione lo voglio su due rotoli di pergamena, controllerò a campione>> esclamai agli studenti, che erano intenti a scappare via il prima possibile dalla lezione, raccolsi anche i miei libri, per poi appoggiarli sulla scrivania di legno punteggiato, mangiato da chissà quanti tarli.
Sentii una figura alle mie spalle, feci un sospiro prima di voltarmi e trovare il professore a pochi centimetri da me, il fiato mi accarezzava il viso e non riuscì a non socchiudere le palpebre.
<<Stanotte...io...>> iniziò lui, grattandosi la nuca con la mano destra.
Feci l'ennesimo sospiro di frustrazione, sentendo il mio cuore minacciare di uscire dal petto.
<<Io credo...>> cercò di dire, ma dalla sua bocca non uscì nulla.
Cercai di tenere il viso rilassato, cercando di non mostrare alcun sentimento a colui che mi sta facendo quasi svenire.
Una professoressa che s'innamora di un professore, questo accade solamente nei libri.
Deglutisce diventando paonazzo, poi finalmente disse ciò che voleva farmi sapere << Credo di essere innamorato di lei>> sussurra in modo quasi impercettibile, facendomi avvampare.
Non si spostò neanche di un millimetro, rimase lì in attesa di una mia risposta, che dalla confusione del momento tardò ad arrivare.
<<...io....io...oh Remus...>> sussurrai, alzando gli occhi versi i suoi che non avevano mai smesso di guardarmi.
Ebbi un tuffo al cuore, come ogni volta che ci incontravamo per sbaglio nei corridoi della scuola e facevano finta di essere colleghi, come se non passassimo le sere di luna avvinghiati come due orsetti.
Prese la mano destra e la portò sul mio viso, la appoggiò sulla mia guancia ormai in fiamme, mi diede una piccola carezza, poi avvicinò il proprio viso al mio.
Si fermò ad una spanna dalle mie labbra, ormai attratte dalle sue da intere settimane, osservò il mio viso da vicino e sul suo viso comparì un sorriso.
Schiusi le labbra umide, e lui prese il gesto come un invito.
Annullò i pochi centimetri che ci separavano, socchiusi le palpebre e sentii una leggera pressione sulle labbra, morbide e bagnate.
Fu un bacio leggero, come lo stampo di un pubblico ufficiale, mi marchiò come l'inchiostro di questo.
Si staccò per un momento, poi fui io a incollarmi nuovamente a lui, che come risposta spalancò gli occhi e arrossì, portando le mani sul retro del mio capo, spingendo il mio viso e approfondendo il bacio.
Rimasti senza fiato, ci staccammo facendo incontrare per l'ennesima volta i nostri occhi, che stavano parlando più di quanto potevano fare le nostre bocche in quel momento.
Tramite il suo gesto percepì tutte le scariche elettriche che percepisco durante la luna piena quando sono con lui, quella sensazione di adrenalina meravigliosa che mi regala quella voglia di saltargli addosso ogni volta.

Angolo autriceee:
Salve! Come state?
Perdonate come sempre il mio slow update, ma la scuola mi sta togliendo ogni minuto libero, e ho veramente pochissimo tempo da dedicare alla scrittura.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è stato richiesto nei commenti degli scorsi immagina.
A presto!

Annie<3

Immagina Harry Potter: tutta la saga [slow update]Where stories live. Discover now