CI SIAMO INCONTRATI IN BIBLIOTECA

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Enzo ed Olivia erano fermi davanti alla porta della villetta da cinque minuti. Era bastato un attimo per avere una risposta al citofono, ma Catia aveva appena rotto un vaso nell'ingresso e voleva raccogliere tutte le schegge prima di far entrare il suo ospite. Un ospite che ancora credeva solo soletto e che invece era in compagnia.

Olivia ammazzava l'attesa soppesando la bottiglia di vino che aveva portato come regalo, ma tutto sommato sembrava tranquilla. Enzo, invece, era un fascio di nervi.

«Andiamocene.» disse, di punto in bianco.

«Cosa?»

«È stata una pessima idea. Andiamo via.»

Enzo si voltò e scese i gradini dell'ingresso. Olivia cercò di acchiapparlo, ma proprio in quel momento si spalancò la porta di casa.

Catia era in jeans e maglietta. Era appena tornata dal lavoro a giudicare dai capelli disordinati, ma i suoi occhi erano accesi ed aveva un gran sorriso stampato sulla faccia. Anche se quest'ultimo si inclinò quando, al posto dell'ex-marito, si ritrovò davanti una sconosciuta.

«Salve.» disse Olivia.

«Salve.» rispose Catia.

Enzo risalì i gradini e si mise al fianco di Olivia.

«Ciao.»

Catia rispose con un altro: "Ciao", ma dalla sua bocca uscì poco o niente. Era confusa. Sorrise ad Olivia come avrebbe fatto con un venditore porta a porta, ma era evidente che non stava comprendendo la situazione.

Era arrivato il momento. Enzo doveva mentire. Si schiarì la voce per farlo, ma gli occhi di Catia saettavano fra lui ed Olivia con mille punti interrogativi ed il coraggio gli stava già venendo meno. Olivia gli lanciò un'occhiata di sprono, ma quando vide che farfugliava capì che doveva fare tutto come sempre. Cioè da sola.

«Tu devi essere Catia!» esclamò.«Che piacere conoscerti. Io sono Olivia, la ragazza di Enzo.»

«La cosa?»

Olivia abbracciò Catia come se fossero amiche da sempre. Catia aveva gli occhi fuori dalle orbite e non riuscì a spiccicare parola quando si separarono. Con un finto risolino eccitato, Olivia le porse la bottiglia di vino.

«Tieni. Per voi.»

«Grazie?»

«Figurati! Enzo ha insistito. Sai quanto sa essere premuroso, vero, amore?»

Se Catia era scioccata, Enzo era di un rosso mai visto. Olivia gli mise un braccio attorno ai fianchi e si appoggiò alla sua spalla, lui si sentì evaporare.

«Perché non entriamo?» chiese Catia con una vocina stridula. Li invitò in casa con un gesto rigido del braccio ed Olivia non se lo fece ripetere due volte.

La villetta era tanto bella dentro quanto lo era fuori. Il pavimento era di legno. I mobili erano pregiati. Il soffitto era alto. Ogni cosa era color panna ed aveva quel tocco rustico che ti ricordava che eri in campagna, ma senza perdere eleganza.

Non appena entrarono, Enzo si tolse la giacca e fece per appenderla all'attaccapanni, ma Catia lo fermò. Prese la sua giacca e quella di Olivia, poi le portò chissà dove. Enzo sospettava che non sarebbe tornata subito e non sapeva se la cosa fosse un bene o un male.

Nel frattempo, Olivia si guardava attorno. Non lo disse ad alta voce, ma Enzo intuì che la bellezza della casa la metteva in soggezione dal modo in cui si copriva i pochi lembi di pelle che il vestito lasciava intravedere.

Facevano ancora in tempo ad andarsene. La porta era dietro di loro. Bastava uscire e sparire dalla vita di Catia una volta per tutte, ma Enzo non agì abbastanza in fretta.

I LOVE YOU, OLIVIAWhere stories live. Discover now