VOGLIA D'ESTATE?

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Olivia aveva la tremarella all'idea di conoscere gli studenti di Enzo. Erano le otto del mattino, le lezioni dovevano ancora cominciare, ma era già da venti minuti che stava facendo avanti e indietro per un corridoio del liceo artistico di Modena. Enzo si era allontanato per fare un salto alle macchinette e quando tornò la vide che muoveva le labbra senza parlare, concentratissima sul discorso che aveva preparato.

«Sei agitata?» le chiese, porgendole un caffè.

«Non mettevo piede in una scuola superiore da sei anni.»

«Non devi aver paura. I miei studenti sparleranno di te al massimo per un anno.»

Olivia gli lanciò un'occhiataccia e bevve il caffè. Cercò di rilassare le spalle, ma la campanella per l'inizio delle lezioni suonò e lei si voltò di scatto a guardare Enzo, terrorizzata. Fu dura non ridere. Enzo trattenne un sorriso, poi le fece strada verso l'aula in cui aveva lezione alla prima ora.

Gli studenti della 5°F si alzarono in piedi all'ingresso del professore, come voleva il regolamento, ma corrucciarono le sopracciglia quando videro entrare con lui una ragazza. Una bella ragazza. Ci fu un veloce scambio di sguardi e chi era seduto in fondo si sporse per guardare meglio. Pietro era l'unico ad essere rimasto chino sul disegno del giorno e dovette ricevere una gomitata per accorgersi che il prof era arrivato, ma non appena vide Olivia scattò in piedi.

Olivia voleva nascondersi dietro il raccoglitore che aveva portato con sé, invece Enzo era divertito. Non aveva mai visto i suoi studenti così sull'attenti. Fece segno a tutti di mettersi comodi e loro obbedirono senza proferire parola.

«Buongiorno, ragazzi. Fra un attimo facciamo l'appello e cominciamo la lezione, ma prima volevo presentarvi la mia amica Olivia. Si sta occupando di un progetto che potrebbe interessarvi ed è qui per raccontarvelo. Prego.»

Enzo lasciò la parola ad Olivia. Gli sguardi degli studenti tornarono su di lei che rizzò la schiena e si schiarì la voce.

«Ciao a tutti. Come ha detto Enzo, cioè, il professor Montorsi, io sono Olivia. Lavoro in una scuola di danza e mi sto occupando della scenografia per il nostro spettacolo di Natale. So che siete molto bravi a disegnare ed Enzo ha pensato... Insomma, se vi va, se siete disponibili, potreste darci una mano. Il tema è Il Piccolo Principe.»

Per un attimo ci fu silenzio. Olivia guardò Enzo, ma per fortuna una ragazza aveva una domanda.

«Ci verranno dati dei crediti?»

«Abbiamo parlato con la vostra coordinatrice, ma purtroppo...»

«Dovrete usare il vostro tempo libero, ragazzi.» disse Enzo. «Potete gestire voi quante volte a settimana venire e per quante ore restare, ma noi lavoreremo alla scenografia ogni pomeriggio. Mancano poche settimane allo spettacolo e c'è tanto lavoro da fare. Ci serve tutto l'aiuto possibile.»

«Ci sarà anche lei?»

«Sì.» confermò Enzo.

«Ci alza i voti di storia?»

«No.»

Fra gli studenti serpeggio un mormorio di delusione.

«Avrete carta bianca.» saltò su Olivia. «Ho già preparato delle bozze, ma se avete idee migliori avrete totale libertà creativa sia sui progetti che sulla realizzazione. Nella brochure ci saranno i vostri nomi ed è una cosa che potete mettere nel curriculum.»

Altro silenzio. Olivia guardò di nuovo Enzo, chiedendogli con gli occhi cos'altro potesse fare per convincere i suoi studenti, ma anche lui era a corto di idee.

Olivia era sul punto di ringraziare e andarsene, quando si alzò una mano. Apparteneva a Pietro ed Enzo gli diede la parola con una nota stupita nella voce. Stupore che la classe condivideva, a giudicare dalle facce.

I LOVE YOU, OLIVIAWhere stories live. Discover now