QUANDO SARANNO FUGGITI I GIORNI ESTIVI

67 11 7
                                    

Le vacanze natalizie finirono in un lampo. Enzo aveva ricaricato le pile ed era pronto a trascinare le sue quinte fino all'esame di maturità, ma alcuni problemucci dell'anno precedente continuavano a dargli noie. Uno in particolare.

Con la sua cartella da professore alla mano e la sciarpa ben avvolta attorno al collo, Enzo era in piedi fuori dalla villetta di Catia. Teneva gli occhi fissi sull'inizio della strada. Si dondolava sui talloni. Controllava l'orario. Il suo cellulare suonò e lui fu velocissimo a rispondere.

«Sì?»

Sua mamma aveva qualche linea di febbre. Non riusciva a portarlo a lavoro. Enzo la rassicurò e disse che si sarebbe arrangiato diversamente, ma appena chiuse la chiamata corse in casa. Catia si stava ancora mettendo le scarpe.

«Mi puoi portare a prendere l'autobus?» le chiese Enzo, trafilato.

Catia portò Enzo direttamente a scuola. Lo fece guidando in fretta, con la paura di arrivare in ritardo al proprio lavoro, ma riuscì a scaricarlo davanti all'ingresso prima del suono della campanella. Si scambiarono un bacio veloce, uno di quei baci che si erano riproposti di darsi più spesso, poi Catia ripartì ed Enzo le mandò un messaggio per scusarsi di quell'imprevisto.

La 5°F accolse Enzo con un trambusto inaspettato. Enzo fece segno a tutti di calmarsi, ma dimenticò quello che stava per dire quando gli venne sventolato sotto gli occhi il cofanetto di un DVD. Il DVD dello spettacolo de Il Piccolo Principe. Era il filmato dello spettacolo di danza. Non appena riconobbe la locandina, Enzo lo prese e se lo rigirò tra le mani, meravigliato.

«Possiamo vederlo subito, prof? Chiedo il televisore in bidelleria?»

«Abbiamo fatto il menù, il dietro le quinte, la selezione delle scene...»

«Prof, può chiedere a Teresa quante copie servono? Perché noi avremmo un'idea.»

«Stavamo pensando, piuttosto che dare ai genitori un DVD fisico che prende la polvere, non è meglio mettere il video online e basta? Con una chiave d'accesso a pagamento, magari?»

Enzo mise il DVD nella sua cartella e disse ai suoi studenti di preparare un foglio con tutte le cose da dire a Teresa, poi fece l'appello.

Durante la ricreazione, scattò una foto al DVD e la mandò ad Olivia. Lei rispose con un audio e lui lo ascoltò subito. Già si pregustava l'ondata di entusiasmo con cui sarebbe stato assordato, invece il suo sorriso scemò.

Nell'audio, Olivia diceva che era meglio se lei ed Enzo non si vedevano per un po'. Tra di loro era tutto a posto, ma non le sembrava il caso di testare la gelosia di Catia.

Enzo fu immediatamente in disaccordo. Ascoltò l'audio un'altra volta e scrisse che secondo lui Catia avrebbe accettato la loro amicizia, ma Olivia non sprecò altro tempo. Mi dispiace, scrisse. Non cercarmi a casa o a lavoro, se puoi.

Poi non entrò più in chat.

La ricreazione finì. Enzo fece lezione di storia, ma pensava e ripensava a quell'audio.

Olivia era di malumore. Non vedeva altre spiegazioni. Si sarebbero sentiti l'indomani e lei avrebbe ammesso che la stanchezza aveva agito al posto suo, poi si sarebbero messi d'accordo per vedersi e ci avrebbero riso sopra. Enzo doveva solo aspettare.

Dopo un lungo pomeriggio di colloqui con i genitori, Enzo si rallegrò quando Catia venne a prenderlo. Tornarono alla villetta. Catia si mise ai fornelli ed Enzo cercò di aiutarla, ma lei disse di avere tutto sotto controllo. Se proprio voleva fare qualcosa, Enzo poteva portare l'umido fuori. Per cui Enzo andò a mettersi la giacca, prese il sacchetto dell'umido da sotto il lavandino ed uscì in ciabatte.

I LOVE YOU, OLIVIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora