capitolo quattordici

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Non ebbi tempo di capire quali fossero le sue intenzioni che mi ritrovai le sue labbra poggiate sulle mie e cercai subito di ritrarmi allontanandomi da lui.

<<Scusa io...>> rimasi immobile, non credevo lo avesse fatto davvero <<pensavo che>>

<<Steve no- non>> non sapevo cosa dire, mi sentivo in colpa, per Steve, ma soprattutto per Eddie <scusa se ti ho dato un'impressione sbagliata>>

<No, è colpa mia, solo mia tranquilla>> disse a tono di voce basso, dispiaciuto e imbarazzato di aver creato questa situazione. Ci guardammo distanti in silenzio non sapendo di preciso cosa fare mentre i sensi di colpa crescevano dentro di me.

<<Possiamo far finta che non sia successo nulla?>> esitò lui.

<<Si è meglio per tutti>>

<<Siamo ancora amici però, giusto?>>

<<Certo>> gli sorrisi, o per lo meno feci del mio meglio. Ero enormemente contraria a quello che aveva fatto, ma d'altronde non è neanche colpa sua, lui non sa di Eddie <<Torno a casa>>

<<No, resta>>

<<Steve sul serio è tutto ok, voglio solo stare un po' sola>>

<<Ti riaccompagno allora>>

<<Non penso sia il caso, mi farò prestare la bici da Lucas e torno con quella non so>>

<<Mi dispiace>> ripeté un'ultima volta prima che me ne andai.

Ero riuscita a convincere Dustin che ero semplicemente stanca e volevo andare a dormire e ora ero sulla bici di Lucas pedalando di notte lungo una strada che ormai conoscevo molto bene, ma non era la strada per casa, non per la mia per lo meno.
Dovevo dirglielo e subito, i sensi di colpa e l'ansia mi stavano sopraffacendo.

– – – – – – –

<<Arrivo!>> sentì la sua voce dall'interno dopo che bussai alla porta.

<<Sono io, Nicole>> urlai poco prima che mi aprisse.

<<Sapevo saresti venuta>> sorrise appena mi vede, stava per baciarmi ma lo fermai.

<<Devo parlarti>>

<<Ok, entra>> era sorpreso dalla mia reazione e preoccupato. Andai a sedermi sul divanetto mentre lui si mise davanti a me in piede aspettando una mia mossa <<è successo qualcosa?>>

<<Steve mi ha baciata>> dissi tutto d'un fiato. Nei prossimi secondi non ci fu altro che silenzio, alzai lo sguardo verso Eddie mentre i miei occhi iniziavano a farsi lucidi <<io non me lo aspettavo, eravamo all'Arcade insieme ai ragazzi e->>

<<Ti ha baciata?>> ripeté.

<<Si, non è neanche colpa sua, lui non sa di te e si è scusato quando mi sono allontanata è che penso sia colpa mia, è colpa mia, potrei aver fatto qualcosa che gli ha fatto pensare che non so, è che io->> avevo iniziato a parlare a raffica, i pensieri che mi tartassavo stavano uscendo senza freni finché il ragazzo si avvicinò a me e mi abbracciò cercando di calmarmi.

<<È tutto ok>>

<<Scusa>>

<<Non devi scusarti non è colpa tua>>

<<Sei arrabbiato?>>

<<Un po', ma non con te>> concluse e calò di nuovo il silenzio finché non si udì lo schiocco del bacio che mi lasciò sulla fronte.

All I want || Eddie MunsonWhere stories live. Discover now