capitolo trenta

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Passò un'ora prima che mi ripresi abbastanza da poter fare a piedi i tre chilometri che ci separavano dal lago dove ci saremmo riuniti tutti e onestamente di questo avevo molta paura. Non sapevo cosa avesse detto loro Robin, se gli avesse raccontato tutto o se avesse inventato una scusa così che potessi essere io a spiegare.

– – – – – – –

Stavamo camminando da un po' ormai, mi voltai verso il ragazzo che mi teneva stretta la mano per paura che mi allontanassi di nuovo e gli sorrisi, in qualche modo lui lo percepì e si voltò verso di me.

<<Va meglio?>>

<<Si, decisamente>>

<<Perché non me lo hai detto? Che gli incubi erano tornati, che Vecna->>

<<Non lo so>> abbassai lo sguardo a terra, devo ammettere che mi vergognavo, per aver fatto quello che avevo fatto e per aver creduto di poter affrontare tutto da sola <<so solo che avevo tanta paura, ho tanta paura Eddie, e non volevo che ti dovessi preoccupare anche di questo, la verità è che non sapevo neanche io cosa stessi facendo, aspettavo solo che tutto in un modo o nell'altro finisse>>

<<Per questo hai preso la pasticca?>>

<<No, volevo solo una pausa, liberarmi la mente da lui, non volevo finirla, puoi stare tranquillo>> si fermò così lo feci anch'io.

<<Sicura?>> chiese guardandomi negli occhi.

<<Si, ormai è una cosa superata, non è più un'opzione in gioco, ora ho qualcosa da perdere. Vedi mi hai salvata ancora una volta, quando Vecna stava per uccidermi mi sono svegliata in tempo perché ho pensato a te, non potevo perdonarmi che quelle al capanno sarebbero state le ultime parole che ti avrei detto>>

<<Vorrei averti incontrata molto prima>>

<<Non hai idea di quanto anch'io ci abbia pensato>> dissi accostandomi a lui poggiando la testa sul suo petto mentre mi avvolse con le braccia. Restammo così per qualche secondo finché non sentimmo dei passi avvicinarsi e così ci girammo verso Robin che era qualche metro più avanti e che ci stava venendo incontro.

<<Scusate se vi interrompo ma hanno detto alla radio di sbrigarci, hanno trovato qualcosa>>

<<Andiamo allora>> riprendemmo a camminare e in una decina di minuti arrivammo al luogo d'incontro stabilito.

– – – – – – –

<<Ehi ragazzi!>> urlò Robin appena intravide gli altri a qualche metro da noi mettendosi poi a correre.

<<Sai se Robin ha detto qualcosa?>>

<<No, ma dovresti dirglielo, magari potrebbe anche aiutarci a risolvere questo casino>> mi sorrise Eddie per tranquillizzarmi.

<<Già>>

<<Nicole!>> esclamò Dustin poco prima di fiondarsi su di me abbracciandomi <<dove diavolo eri finita, ci hai fatto preoccupare>>

<<Scusa>>

<<Stai bene si?>> chiese staccandosi per "ispezionarmi" meglio.

<<Si, tranquillo>> gli sorrisi cercando di essere convincente ma lui non mi credette e lanciò un'occhiata dietro di me dove c'era Eddie per avere un suo parere e quel punto mi voltai anch'io. Il ragazzo mi fece un leggero cenno con la testa, aveva ragione, era il caso di dirlo a tutti.
<<In realtà qualcosa è successo>>

All I want || Eddie MunsonKde žijí příběhy. Začni objevovat