capitolo trentatré

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Mi svegliai di colpo quando sentì la porta aprirsi talmente forte che sbatté e tutti che entravano di corsa urlando. Potevamo stare tranquilli per un po'?

<<Che diavolo c'è stavolta?>> chiese subito Eddie mentre io ancora combattevo per aprire gli occhi del tutto.

<<Dobbiamo andare!>> disse per primo Steve andando verso il posto di guida. Noi invece eravamo in fondo al camper dove ero riuscita ad allungarmi completamente su un sedile appoggiando la testa sulle gambe del ragazzo.

<<Gli ex amici di Lucas sono qui>>

<<Cazzo!>>

<<Andiamo, andiamo>>

<<State giù e tenetevi>> dopo di che partimmo spediti verso non so dove.

– – – – – – –

Dopo un'altra oretta di viaggio ci eravamo sistemati in un prato, non so precisamente dove, ma ognuno si stava dando da fare: ci stavamo preparando alla battaglia finale.
Io, non molto esperta di armi e mostri, mi ero offerta di preparare qualcosa da mettere sotto i denti dato che oltre non aver dormito eravamo tutti affamati. Appena finì di preparare dei panini con alcune cose che comprammo in un piccolo supermercato lungo la strada, uscì e mi diressi di gruppo in gruppo per lasciare da mangiare e vedere se servisse una mano, anche se la verità era che volevo stare per un po' con tutti loro prima che ci saremmo buttati in questa cosa molto più grande di noi.

<<Ehi ragazzi sono venuta a sfamarvi>> scherzai appena mi avvicinai a Dustin e Eddie che stavano costruendo non so cosa.

<<Ma quanto è forte tua sorella Henderson>> disse il ragazzo quando mi vide cacciare i panini dalla busta. Inutile dire che mi sciolsi a quella frase, vedere le due persone più importanti della mia vita insieme era la cosa più bella che potessi avere in quel momento.

<<Tanto>> rispose il più piccolo afferrando subito quello che gli stavo porgendo.

<<Che state combinando?>>

<<Scudo appuntito, ti piace?>>

<<Figo>> dissi ironica ricevendo una pacca sulla spalla da Eddie che subito ricambiai ridendo <<non fargli fare casini ok?>> sussurrai a mio fratello mentre mi allontanavo per andare dall'altro gruppo e subito lui sorrise come un bambino.

<<Ti ho sentita sai Nicole!?>> urlò Eddie mentre io me ne andavo ridendo.

<<Che si dice qui?>> ora era la volta delle ragazze, Nance e Max che stavano tagliando un fucile <<aspetta ma è legale?>>

<<In realtà credo che sia un reato>>

<<Bhe i reati mettono appetito no?>>

<<Oh grazie, ci volevano proprio>>

<<Sinclair come stanno andando quelle lance?>> sentimmo Eddie urlare al ragazzo che era insieme alla sorella più piccola e ci girammo tutti verso di loro che sembravano non proprio messi bene.

<<Sbaglio o non lo vedo molto convinto>> disse Max annuendo al pollice alzato di Lucas in risposta.

<<Forse perché è ancora a stomaco vuoto, vado a portarli anche a loro>> e così fu la volta dei Sinclair.

<<Ribalta subito quel pollice>> ribatte Erica.

<<Cosa?>>

<<È troppo lenta, Lucas>> disse la ragazzina prendendo dalle mani del fratello la lancia e iniziando a sistemarla <<questa non è una partita di basket in cui fischiano se perdi una scarpa>>

<<Ok, ok, per la cronaca io non ho mai perso una scarpa>>

<<Tutto ok? Vi serve una mano?>> mi intromisi cercando di alleviare un po' quel battibecco ma senza risultati.

<<Ok, per la cronaca è difficile perdere una scarpa stando sempre seduto in panchina>>

<<Eppure per qualche ragioni assisti a tutte le partite>>

<<Ok, fate come se non ci fossi, continuate pure>> dissi tra me e me.

<<Mmm sì, tranne all'unica importante e mamma e papà mi costringevano>>

<<Balle ma se non riescono a costringerti a fare niente>> i miei occhi andavano da una parte all'altra ad ogni battuta.

<<Diciamo che anche se sei un perdente da panchina, sei sempre mio fratello. È un dato di fatto>> sorrisi io più di loro a quelle parole e poi mi schiarì la voce facendomi vedere.

<<Ho una fame che non ci vedo più, grazie Nicole>> disse subito Lucas prendendo il panino.

<<Grazie Nicole>> rispose dolce a sua volta la ragazza.

<<Buon lavoro con quelle>> li salutai e andai per finire verso il camper dove fuori erano seduti Steve e Robin.

<<Chi ha fame alzi la mano!>> esclamai alzando io stessa la mano in cui avevo il mio panino che non vedevo l'ora di mangiare. Mi misi seduta per terra accanto a Robin e passai loro la busta con gli ultimi panini rimasti.

<<Di cosa stavate parlando?>> addentai un morso e notai che Steve lanciò uno sguardo a Robin come per dire se potessi anch'io sapere <<se si tratta di quello che penso tranquillo Harrington ora non sei più l'unico a sapere il grande segreto di Robin, sai il mondo non gira sempre intorno a te>> scherzai al che si mise a ridere anche la ragazza.

<Quindi tu sai che->> non riuscì a continuare la frase e passava dal guardare me a Robin, me- Robin, Robin-me mentre io annuivo con la testa sorridendo.

<<Wow, bhe stavamo discutendo sulla cotta di Robin>>

<<Ok definirla cotta mi sembra un po' eccessivo>>

<<Ma smettila, ti piace da morire e lo sai bene>>

<<Bhe che aspetti? Parlale>> intervenni curiosa.

<<Non è così semplice ok? E se a lei non piacciono le ragazze? Immagina che figura farei e poi->>

<<Ha noleggiato Fuori di testa>> sottolineo Steve.

<<Ok, non abbiamo dubbi allora!>> ribattei appoggiando il ragazzo.

<<Ragazzi, basta ok? Non mi interessa, e non capisco perché a voi sì con tutto quello che succede. Onestamente mi sembra il momento perfetto per smettere di pensarci perché di fronte alla fine del mondo le mie aspettative amoroso sono piuttosto basse>>

<<Si, insomma ti capiamo ma, io personalmente ancora ci spero>>

<<Anche se non so chi è la fortunata, ma ci spero anch'io>> le sorridemmo entrambi.

Calò per un attimo il silenzio e mi guardai intorno, tutti erano concentrati e poi c'erano i miei ragazzi che giocavano e si rincorrevano come due bambini. Li fissai per tutto il tempo e quella scena mi riempì il cuore. Comunque finisca questa storia sapevo per certo che, anche se all'ultimo, avevo trovato tutto l'amore che cercavo fin da piccola, proprio qui, in una cittadina del Texas, proprio qui io ho trovato una casa e una famiglia e avrei combattuto fino all'ultimo per salvarla.

<<Non tutto ha un lieto fine>> riprese Robin mentre io ero ancora concentrata sulla scena davanti a me.

<<Credimi lo so>> ribatte Steve riferendosi alla sua storia con Nancy.

<<Non parlo di storie d'amore fallite Steve, è solo che ho questa terribile e tormentosa sensazione che stavolta potrebbe andarci male>> mi girai verso di loro e prestai di nuovo attenzione al discorso senza dire però una parola.

<<Pensi che dovremo rinunciare?>>

<<Io penso che siamo tutti pazzi scatenati ma>> sospirò e alzò anche lei lo sguardo verso gli altri sul prato <<se non lo fermiamo noi, chi lo farà?>> Robin aveva ragione, se non noi chi?

All I want || Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora