capitolo diciassette

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<<Hai anche le chiavi?>> chiesi stupita quando vidi il ragazzo prenderle dal taschino dello zaino.

<<Sono pieno di sorprese>> si vantò subito.

Dopo aver passato anche troppo tempo in acqua eravamo tornati a riva, preso le nostre cose e ora stavamo entrando in casa di questo suo amico per asciugarci e cambiarci prima di tornare a Hawkins.

<<Tataratan!>> esclamò appena varcammo la soglia della porta del retro <<non so dirti se sia meglio del caravan in realtà>> e in un certo senso aveva ragione, forse ed era dire tanto, qui era ancora più in disordine.

<<Incomincio a pensare che a noi il lusso e l'ordine non piace>>

<<Ci hai visti? Se ti piacesse l'ordine pensi staresti con uno come me?>> rispose in modo sarcastico.

<<Il bagno?>>

<<É di là>> andai e mi tolsi subito i pantaloni fradici che ormai non riuscivo più a tenere, ma solo dopo mi accorsi di non aver preso il cambio che era rimasto nello zaino di là. Uscì così dal bagno e tornai da Eddie che appena si accorse di me si mise immobile in mezzo alla stanza ad osservarmi con quel suo sorrisetto stampato in faccia.

<<Non farmi credere che non hai mai visto una donna in intimo>> scherzai.

<<Ancora con questa storia?! Pensavo l'avessi superata ormai>>

<<Fa sempre ridere però>>

<<Mi farai impazzire Nicole>>

<<Ancora questa battuta?! Pensavo l'avessi già usata>> ripetei ironica con la stessa espressione che usò lui prima.

<<Fa sempre ridere però>> ribatté avvicinandosi e appena mi fu di fronte lo baciai istintivamente, senza pensarci due volte, come se me lo avesse comandato qualcuno e non potessi disubbidire. Anche lui ricambiò all'istante, accadde tutto velocemente e sentivo come un impulso che mi diceva di non staccarmi da lui. E così feci, le mie labbra non volevano sentire altro che la sua pelle.

<<Eddie>> sussurrai e lui subito si staccò preoccupato di essere andato oltre <<penso di essere pronta>> gli rivelai.

<<Sicura?>> e di nuovo scossi la testa in segno di si.

Un momento di silenzio e con uno scatto mi prese in braccio, cinsi le gambe intorno al suo petto ancora bagnato mentre mille pensieri iniziarono ad affollarmi la testa, paranoie e ripensamenti, così cercai di concentrarmi sul ragazzo che ogni tanto mi buttava un'occhiata sorridendomi mentre si dirigeva verso la camera da letto.

Aprii la porta che rivelò una piccola stanza con a malapena un letto e un comodino ma in compenso c'era una bella luce data dagli ultimi raggi di sole che entravano dalla finestra da cui si poteva scorgere il lago.

<<Torno subito>> disse appena mi lasciò sul letto e dopo avermi dato l'ennesimo bacio.

<<Porti sempre con te anche questo?>> risi guardandolo rientrare in camera avendo intuito cosa fosse andato a prendere.

<<Vuoi davvero che ti risponda?>> ribatté mentre si distese sul letto mettendosi sopra a me e iniziando a lasciare scie di baci caldi sul collo mentre gli accarezzavo la robusta schiena.

Piano scese sempre più in giù, sul seno e sulla pancia fino ad arrivare all'elastico delle mutande e solo quando sentì il suo fiato poggiarsi per qualche secondo in più sulla coscia destra capì che l'avesse notata.

<<Che hai fatto qui?>> chiese alzando lo sguardo verso di me preoccupato. Forse aveva già intuito, d'altronde non era una cicatrice comune e poi era strano anche che non gliene avessi mai parlato se fosse stata una cosa da niente del tipo "sai che ho una cicatrice sulla coscia! In realtà è una storia molto divertente".

All I want || Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora