Capitolo Due

69 8 43
                                    

Il giorno seguente arrivò in fretta e Jeongyeon si trovava alla reception dell'agenzia per cui di lì a poco avrebbe fatto un colloquio, talmente nervosa da essersi messa a giocherellare con il portachiavi che aveva appeso alla borsa.

Le era stato detto di attendere qualche minuto, in quanto non era stata l'unica ad aver richiesto un incontro con il capo dell'agenzia, e guardare le lancette dell'orologio appeso all'entrata non faceva altro che aumentare la sua ansia.

Aveva bisogno di quel lavoro perché col suo attuale impiego riusciva a malapena a pagare le bollette ed era stanca di vivere in quel modo; desiderava una vita migliore per se stessa e per i suoi bambini.

La persona che avrebbe fatto il colloquio assieme a lei arrivò con un leggero ritardo, ma ad eccezione di Jeongyeon nessuno ne era rimasto infastidito.

Percorsero il tragitto fino all'ufficio senza dirsi una parola, guardandosi impaurite una volta arrivate a destinazione "chi bussa?"

"Non siamo alle elementari" Jeongyeon sorrise un po' divertita.

"Hai ragione, sarà meglio entrare e basta" prima di abbassare la maniglia bussò piano per tre volte, facendo un breve inchino subito dopo essere entrata nella stanza.

Nayeon era alla scrivania e sembrava piuttosto annoiata dalle varie scartoffie di cui avrebbe dovuto occuparsi di lì a poco "buongiorno, mi avete fatto aspettare parecchio"

"È stata colpa mia, mi dispiace molto"

"Kim Dahyun, giusto?" la bionda non aveva cambiato espressione.

"Sono io, mi scuso per essere arrivata in ritardo"

Il Capo fece accomodare entrambe sulle sedie poste di fronte alla sua scrivania e, dopo averle scrutate attentamente, si era messa a controllare il curriculum di entrambe "vedo che non avete mai svolto dei lavori simili a quello che ho proposto io, siete sicure di questa scelta?"

Dahyun parlò per prima, tenendo i pugni stretti sulle ginocchia "fin'ora non ho mai avuto davvero bisogno di lavorare e il poco che ho sulle spalle l'ho fatto per avere un minimo di indipendenza, ma la mia situazione è cambiata e necessito di guadagnare il più possibile"

"Apprezzo molto la tua sincerità, ne tengo conto. Tu invece? Yoo Jeongyeon" stava leggendo nuovamente le sue competenze "cosa ti ha spinta a richiedere un colloquio nella mia agenzia?"

"Diciamo che mi trovo in una situazione simile a quella di Dahyun, quindi ho urgente bisogno di soldi"

L'espressione di Nayeon cambiò improvvisamente alla vista della sua guardia del corpo, la quale era entrata senza bussare "Tzutzu, dovresti fare una telefonata per me. È urgente"

"Chi devo chiamare?"

"Mi serve Sana qui e dille di portare anche Momo"

"Posso sapere perché?"

La bionda indicò le due donne sedute di fronte a lei "perché mi servono qui, per persuadere Sana ti basterà dirle che le ho trovato una segretaria davvero carina. Per quanto riguarda Momo dille che ho urgentemente bisogno delle sue abilità e che le spiegherò tutto quando saranno qui"

Tzuyu non sembrava molto convinta, ma fece come le era stato detto subito dopo essere uscita dall'ufficio, lasciando uno stato di confusione all'interno di quelle quattro mura.

"Chiarirò subito la situazione: Jeongyeon, tu lavorerai per me, la tua dimestichezza al computer mi sarà davvero utile. Dahyun, ti andrebbe bene lavorare per questa mia amica? Ti pagherà la stessa cifra che ho promesso nell'annuncio"

Le due donne si guardarono prima di annuire all'unisono, entrambe senza parole vista la facilità e la quasi totale assenza di domande tipiche di un colloquio.

Get LoudOnde histórias criam vida. Descubra agora