Capitolo Cinque

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Jeongyeon era seduta a lavorare in quella che era diventata la sua scrivania, la quale era stata posizionata nell'ufficio del suo capo per velocizzare la comunicazione tra le due.

Si era presa una pausa, sorridendo alla vista della data "sono passate due settimane da quando ho iniziato a lavorare qui e mi sembra ancora un sogno"

In quel momento era da sola, dato che Nayeon era in riunione, e il troppo silenzio la faceva sentire strana. Era abituata al chiasso provocato dai suoi gemelli o dalle continue lamentele della persona che l'aveva assunta, ma anche delle discussioni costanti di Sharon e Tzuyu che, quella mattina, erano sfociate in una serie ben articolata di insulti da parte della più giovane.

Ognuna di loro era piuttosto stramba, ma Jeongyeon considerava magnifiche tutte le loro personalità. Si perse a ragionare sulle sue colleghe, facendosi domande riguardo la miriade di cose che non sapeva sul loro conto, ma la vibrazione del suo telefono l'aveva svegliata da quella sorta di sogno ad occhi aperti.

A chiamarla era un numero che non aveva memorizzato in rubrica e si trovò costretta a rispondere "pronto?"

"Tuo zio Kyu è morto e nel pomeriggio ci sarà il suo funerale. Sarebbe carino se ti degnassi di partecipare" l'uomo che aveva parlato altri non era che suo padre.

"Papà.."

"Hai capito cosa ho detto? Non ti ho chiamata perché volevo parlarti, ma per avvisarti di farci fare bella figura col resto della famiglia"

La donna si sentì tremare fin dentro le ossa "ho i bambini, non saprei come fare. Portarli con me li farebbe innervosire per le troppe ore di viaggio e non posso nemmeno lasciarli soli"

"Non mi interessa, trova un modo o mi vedrò costretto a dimenticarti del tutto, figlia degenere"

La chiamata era stata interrotta e Jeongyeon si lasciò andare sulla scrivania, passandosi le mani nei capelli durante i suoi ragionamenti "cosa posso fare?"

"Qualcosa non va?" Nayeon era tornata in ufficio con una cartellina rossa tra le mani. La stava guardando preoccupata "sei pallida, ti senti male?"

"Ho solo ricevuto una telefonata spiacevole, tra poco starò meglio. Anche se ho un problema piuttosto serio e non so cosa fare"

La bionda si era messa seduta sulla scrivania della sua segretaria "dimmi tutto, magari posso aiutare"

"Mio zio è morto e oggi pomeriggio ci sarà il suo funerale. Non posso portare i bambini con me, ma non posso nemmeno lasciarli a casa da soli per chissà quante ore" si stava torturando le labbra per il nervoso.

"Non hai proprio nessuno a cui lasciarli? Magari una baby-sitter? Se hai problemi di soldi potrei pensarci io"

"I miei figli sono molto buoni, ma le poche volte che li ho lasciati con qualcuno sono stata costretta a rincasare a causa dei loro dispetti. Sono molto selettivi con le persone ed è solo colpa mia"

Nayeon stava picchiettando con le unghie sulla sua cartellina, cercando una soluzione "non c'è proprio nessuno che è riuscito ad ottenere la loro simpatia?" dal modo in cui la segretaria la stava fissando fu semplice capire la risposta "sul serio? Insomma, so di essere una persona magnifica e priva di difetti, ma io e i bambini siamo proprio ai poli opposti"

"Non fanno altro che parlare della donna dai capelli biondi che ha i denti da coniglietto" le stava facendo gli occhi dolci "e hanno ragione a dire che sei bellissima"

"Stai flirtando con me?"

Jeongyeon aveva gli zigomi arrossati "non proprio"

"Meglio, quella che conquista sono io" si era soffermata a guardarle le labbra "in caso dovessi accettare di occuparmi di loro.. Cosa mi darai in cambio?"

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