Capitolo Ventinove

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Trascorso un anno ognuna delle forti donne che avevano lottato per ottenere la libertà era riuscita a trovare il suo posto nel mondo. Anche se, certe volte, c'era qualcosa di particolarmente stretto in quella nuova vita.

Un chiaro esempio era il vestito che Nayeon stava provando, il quale era talmente stretto da averle fatto mancare il respiro "questo coso è strettissimo e sta per venirmi una crisi di nervi, perché le spose devono ridursi a trattenere la pancia per entrare in un vestito che indosseranno solo per un giorno?"

A farle compagnia, dato che la sua ragazza si trovava dall'altra parte del negozio di abiti nuziali assieme a Nami, c'era Minjun "mamma dice che è un giorno molto importante e che bisogna essere vestiti al meglio. Ha detto anche che non vede l'ora di vederti il giorno del matrimonio" in quei dodici mesi era cresciuto molto, ma fortunatamente il suo essere sognatore era ancora lì.

"Secondo te sarebbe possibile combattere il male con qualcosa di simile addosso?" la bionda aveva rinunciato a fingere di non essere pazza dei bambini che la definivano come loro madre e faceva sempre il possibile per assecondarli in tutto.

"Non penso, ma tanto ci sono le mie tre zie e zio Peter a proteggerci dai cattivi" aveva fatto un sorriso innocente, ma gli veniva da ridere.

"Stasera andrai a letto senza cena, canaglia" si era imbronciata e aveva chiesto aiuto alla commessa che incaricata di seguirla per liberarsi da quella trappola "vorrei qualcosa di simile a questo ma che mi permetta di respirare. Possibilmente che possa evitare di comprimere i miei splendidi addominali, non voglio sentirmi meno perfetta a causa di un vestito"

Il bambino l'aveva guardata con uno sguardo un po' severo "l'hai fatto di nuovo mammina, non si è perfetti solo quando si hanno i muscoli. In questo mondo siamo tutti bellissimi"

La dolcezza di quel piccolo ometto aveva attirato l'attenzione della ragazza in cerca di un altro abito "se avessi la certezza di poter avere dei figli come lui penso che ne farei almeno dieci, è così carino"

"È vero che è molto carino, ma ti assicuro che non lo è affatto quando viene a svegliarti la notte per dirti che ha sognato la morte dei suoi eroi preferiti. Se inizia a piangere non lo fermi con niente"

"Mamma, quello era il nostro segreto!" era toccato a Minjun di tenere il broncio "mi sono offeso e non ti parlo più"

"È un peccato, immagino che il gelato dovrò comprarlo soltanto per me, Nami e Jeongyeon.."

"Stavo scherzando mammina!"

Dopo aver risolto quel piccolo bisticcio e fatto le dovute ricerche, i quattro membri della futura famiglia Yoo si erano riuniti fuori dal negozio.

"Tu sei riuscita a trovare qualcosa?" Jeongyeon sembrava un po' sconsolata.

"So cosa vorrei, ma non c'era nulla che rispettasse le mie aspettative. A giudicare dalla tua faccia immagino che dovremo provare altrove" si erano prese per mano mentre stavano camminando "però non dobbiamo abbatterci perché mancano ancora dei mesi al nostro giorno speciale"

Minjun si era lasciato scappare una risatina e si era avvicinato all'orecchio della sua gemella "adesso sembra tranquilla, ma prima era talmente arrabbiata da aver fatto paura alla ragazza che la stava aiutando a vestirsi"

La bambina aveva reagito allo stesso modo "le nostre mamme sono proprio strane"

"Attenti a ciò che dite perché possiamo sentirvi molto bene" la bionda aveva accelerato il passo per stare vicinissima a loro "vi consiglio di fare attenzione dato che siamo entrambe parecchio nervose"

"Mamma, tu non fai più paura" Nami le aveva riso in faccia, poi si era messa a correre "non mi prendi!"

Jeongyeon si stava godendo la scena con un sorriso "eroe Jun, vai a proteggere la tua sorellina dal mostro cattivo!"

Get LoudWhere stories live. Discover now