Capitolo Tredici

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"Possiamo parlare?" Sana aveva aperto la porta della camera della sua coinquilina dopo aver bussato tre volte "mi bastano pochi minuti, poi ti lascerò in pace"

Dahyun era sdraiata sul letto a leggere un libro, ma nonostante non avesse alcuna voglia di interagire con degli esseri viventi aveva messo il pesante volume da parte "ti ascolto"

"Ieri sera c'è stata una riunione e Mina ci ha fatto notare una lunga serie di problemi e cose da correggere e tra queste c'è anche il mio comportamento da quando ti ho conosciuta" si era avvicinata per sedersi di fronte a lei "non voglio fingere di essere una dura e ammetto di aver bevuto durante tutta la serata perché, detto sinceramente, il tuo astio nei miei confronti mi sta facendo soffrire molto e non so più cosa fare"

Alla mora era bastato guardare come quella donna sicura di sé e sempre al massimo della forma stesse in realtà a pezzi. Quella mattina non si era ancora pettinata e sul suo bel viso non c'era la minima traccia del trucco che era solita applicarvi.

Era visibilmente stanca e molto triste e per il cuore tenero di Dahyun era stato troppo da sopportare "mi dispiace tanto, non avrei mai pensato di poterti ferire col mio comportamento" le aveva preso la mano, focalizzando tutta la sua attenzione su di essa "ti chiedo scusa, non ho pensato minimamente a tutto quello che fai per me"

"Ho sicuramente sbagliato i modi e mi rendo conto di avere degli atteggiamenti da ragazzina viziata, ma devi credermi quando dico di volerti proteggere e che questa è la soluzione migliore. Non sarà così per sempre, te lo assicuro"

"Mi fido di te e cercherò di adattarmi a questo stile di vita momentaneo, però prometti di portarmi fuori ogni tanto o potrei impazzire"

Sana mostrò finalmente il suo bellissimo sorriso, lanciandosi subito addosso alla sua coinquilina "mi sei mancata da morire, non voglio più litigare con te" si era letteralmente avvinghiata a lei.

"Che ne dici di ricominciare con una cena? Poco fa è arrivata la spesa che avevo ordinato e potrebbe essere divertente cucinare insieme" le stava accarezzando i capelli, occupandosi di districare delicatamente i nodi con le dita "poi potremmo guardare un film"

La rossa aveva chiuso gli occhi per godersi ogni singolo secondo "a me andrebbe bene anche rimanere così per sempre, stare tra le tue braccia mi fa sentire una persona buona"

La mano di Dahyun era rimasta ferma a mezz'aria e i suoi occhi avevano perso la loro luce, tanto era il dispiacere provocato da quelle parole "tu sei una brava persona"

Il respiro di Sana era regolare, ma lo stesso non si poteva dire per il suo battito cardiaco "Hyunie, ti assicuro che se sapessi tutto quello che ho fatto non la penseresti così. È vero che ho ucciso solo dei veri e propri mostri, ma ciò non toglie la gravità delle mie azioni"

"È vero che sei una criminale e non sarò io a dirti il contrario, ma sei innegabilmente buona" le aveva preso il viso tra le mani "altrimenti non avresti pianto vedendo il video della paperella che è caduta nel tombino"

"Come fai a saperlo? Credevo di essere sola in quel momento!" era tutta rossa, tanto da aver nascosto il viso nel collo di Dahyun "che imbarazzo, una spietata assassina che viene esposta in questo modo"

"Ti sei dovuta soffiare ripetutamente il naso, è stata una scena davvero esilarante" stava ridacchiando "e questo dimostra che, nonostante il lavoro che fai, sei comunque molto buona"

Passarono qualche minuto in silenzio, entrambe immerse nelle loro riflessioni, e i loro corpi erano talmente attaccati da sembrare due pezzi combacianti di un puzzle. Erano fatte per stare insieme e lo sapevano entrambe.

"Posso chiederti un parere?" la voce di Sana non era stata squillante come al solito "durante la riunione abbiamo scoperto che Momo si è innamorata della poliziotta a cui dovrebbe estorcere delle informazioni e non so cosa fare a riguardo. È come una sorella per me e, se dovesse sbagliare, sarebbe in guai seri e non potrei salvarla"

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