Capitolo Diciassette

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Momo era corsa a prendere la sua auto subito dopo aver ricevuto un messaggio da Jihyo, preoccupata che potesse essere successo qualcosa vista la serietà delle sue parole e l'assenza di emoji.

Per sua fortuna all'ora di cena c'erano molte meno persone in strada e non aveva avuto il problema del traffico, anche se la moltitudine di semafori rossi erano stati un rischio vista la sua poca pazienza. Preferiva guidare con prudenza, ma non in situazioni come quelle, e la tentazione di non rispettare i segnali stradali era stata più forte di qualsiasi altra cosa.

Alla fine riuscì ad arrivare a casa della poliziotta senza rischiare incidenti o prendere delle multe, ma la sua impazienza di sapere cosa fosse successo aveva fatto sì che il suo indice si incollasse al campanello.

Non ci fu risposta, ma il portone si era aperto praticamente subito. La porta d'ingresso era socchiusa ed entrò nell'appartamento senza pensarci due volte.

Il salotto era illuminato da svariate candele accese e posizionate su ogni mobile, sul tavolino nero posto davanti al divano vi erano due cartoni di pizza e due birre, la televisione era accesa sul catalogo di Netflix e c'erano tanti cuscini e coperte.

Momo era rimasta immobile a guardare quella disposizione meravigliosa, ritrovandosi a sentire solletico alle narici insieme ad un odore delicato: aveva una rosa bianca premuta lievemente contro il naso.

Jihyo era dietro di lei e le aveva poggiato il mento sulla spalla "ho avuto del tempo libero oggi e pensando a noi due mi sono resa conto di non averti mai corteggiata"

"Credevo fosse successo qualcosa, mi hai spaventata a morte" il suo corpo si era improvvisamente rilassato.

"Mi dispiace, però non volevo rovinare la sorpresa. Ti piace? Non ci conosciamo ancora molto bene e non abbiamo mai parlato di questi gesti romantici, però sono certa di aver preso la tua pizza preferita" il suo imbarazzo, per certi versi, la stava rendendo ancora più bella.

In risposta a tutta quella preoccupazione Momo aveva preso la rosa con delicatezza per metterla da parte per non rovinarla, poi si era sporta verso la sua ragazza per darle un bacio sulla fronte "nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa del genere e il fatto che sia stata tu ad organizzare tutto la rende addirittura più bella. Grazie"

Il sorriso di Jihyo si illuminò più delle fiammelle sopra ogni candela che aveva acceso "sono contenta che ti piaccia e pretendo che sfrutti questa serata per rilassarti come meriti, so che lavori molto duramente"

La mezza bionda si sentiva in paradiso e all'inferno nello stesso momento: era felicissima di tutte quelle attenzioni spontanee da parte della persona che aveva iniziato ad amare, eppure la sua coscienza sporca le stava impedendo di godersi quel bel quadretto.

La sua era tutta una farsa, almeno su alcuni punti di vista, e sapeva benissimo che avrebbe dovuto approfittare di ogni attimo di distrazione per cercare delle informazioni utili riguardo la chiavetta contenente tutti i suoi dati e quelli delle sue amiche.

Eppure non ce l'aveva fatta nemmeno quando era andata in bagno, facendo soltanto ciò che doveva e tornando subito dalla donna stesa sul divano "hai ragione a dire che le saponette sono fantastiche, passerei delle ore intere a lavarmi le mani con quella che hai messo sul lavandino"

Jihyo aveva sciolto i capelli e aveva lo sguardo un po' assonnato, ma vista l'ora tarda era comprensibile "se ti piace puoi prendere quella ancora nella scatola, ne avevo prese due uguali proprio perché sapevo che avrebbero avuto un profumo fantastico"

Buttarsi accanto a lei era stato talmente naturale per la combattente da non aver neppure fatto caso alla dolcezza con la quale l'aveva stretta a sé "immagino di dover attendere che la poliziotta più bella del mondo si addormenti prima di andare a saccheggiare il suo bagno"

Get LoudWhere stories live. Discover now