96 - I love everything about you -

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Swami's POV

Se con una mano mi accarezzavo la pancia ormai enorme, con l'altra tenevo su il mio magnum.

Eravamo arrivati ad agosto, e non riuscivo a capire come potesse essere possibile che l'estate era già praticamente finita.

Il campionato era iniziato da pochi giorni, e mancava sempre meno al parto.

Il parto.
Quanta paura mi faceva.
Quanta gioia l'idea di avere tra le braccia mini bubi.

In quei mesi erano successe tante cose.

Tra cui la mia laurea e il mio trasferimento a Torino.

Mi faceva ancora un po' strano vivere lì, ma allo stesso tempo sapevo che a me bastasse la presenza di Federico per sentirmi a casa.

Ovunque fosse stato lui, per me sarebbe stata casa.

Dopo aver buttato lo stecchino del gelato, mi sciacquai le mani mentre Marlon mi girava in torno.

Quel cucciolo era la mia ombra.

Gli feci una carezza, e mi sedetti sul divano dove notai Mela e Mora intente a litigare per un qualche giochino.

Inutile dire che mi fecero ridere.

Il mio sguardo poi cadde sull'orologio e mi accorsi che si erano fatte quasi le 19.

Federico doveva essere a casa da più di un'ora.

Percepì come il mio battito aumentò e feci un bel respiro prima di acchiappare il cellulare e scrivergli.

WHATSAPP
A Bubi🤍:
Bubi, tutto ok?
Tardi ancora molto?

Un sospiro abbandonò le mie labbra e mi alzai nuovamente per prendere dell'acqua, ma il mio cellulare squillò.

Mi aspettai che fosse Federico, invece lessi Barellino.

"Nico?"
"Swami, sono qui fuori dal cancello.
Puoi uscire?" Disse subito

"Che ci fai qui?" Domandai afferrando le chiavi e chiudendo subito la porta

"Quella capra del tuo ragazzo.
Vai a capire cosa ha combinato stavolta." Borbottò

Chiusi la chiamata non appena vidi la sua macchina parcheggiata davanti al cancello.

Nicolò si voltò e mi vide.

Mi accennò un sorriso e mi lasciò un bacio sulla guancia.

"Cosa è successo?" Domandai con il cuore che batteva a mille

"Ho un vecchio amico che vive a circa mezz'ora da Torino e ha fatto gli anni.
Avevo detto a Federico che sarei passato a salutarvi e così ho fatto."

"Stavo per suonarti al citofono dopo avergli mandato un messaggio dove gli ho detto che ero qui, quando mi ha detto che gli si è rotta la macchina.
Mi ha chiesto se potevo passarlo a prendere e di non dirti niente perché non vuole farti preoccupare.
Ma visto che ero qui, vieni con me.
Andiamo a prendere quella sottospecie di capra idiota." Disse e dopo aver tirato un sospiro di sollievo, mi lasciai scappare una risata

Nicolò e le sue dolci parole per Federico.

L'interista mi aprì lo sportello, e salì.

Lui lo chiuse e fece il giro mettendosi al posto del guidatore.

Mi accennò un sorriso ed io lo guardai con preoccupazione.

Mi stava palesemente nascondendo qualcosa.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora