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"matti non voglio vederlo" gli dissi io, e lui mi guardava dispiaciuto, "mi fa ancora più male vederli insieme" continuai io e lui mi sfiorò il braccio per darmi conforto.
La puntata stava iniziando e noi eravamo già seduti nei nostri banchi. Ero in condizioni pessime. Non c'era un giorno in cui non piangevo, in cui mi davo la colpa per tutto, per essermi fidata, per essermi illusa e per essermi innamorata.
"faccio entrare ndg, wax, maddalena, samu, valeria e tommy" disse maria lanciandomi un occhiata. Guardavo verso il mio banco facendo finta che non mi interessava nulla. Mi faceva male sapere che era a pochi metri da me. La persona che mi aveva fatto più male era lui perché sapevo tutto di me eppure..
Alzai lo sguardo ed incrociai subito quello di samu, ma non c'è la feci. Non riuscivo a fare come se nulla fosse. Mi girai dietro velocemente per asciugare quella lacrima fuori posto.
Sia Valeria che Tommy furono eliminati subito. Invece il resto dei miei compagni passarono la sfida, eccetto samu che aveva una sfida congelata. Durante la puntata samu mi guardò spesso ma io non ricambiai e penso che se ne sia accorto.
"bea" mi richiamò maria, "mh" mugolai io, "devi ballare scema" mi disse lei facendomi accennare un sorriso, "stai bene?" mi chiese lei ed io annuì, anche se vidi maria scuotere la testa, segno che aveva capito la mia bugia.
Ballai. L'unica cosa che non mi avrebbe mai tradito.
Una cosa che mi dava vantaggio era la canzone. Si associava completamente al mio mood.
"maria che ti devo dire. È stata perfetta, anche l'espressione. Hai trasmesso veramente tanto, brava" mi disse Garrison, "grazie mille" disse io per poi tornare al mio posto. "raimondo vuoi dirle qualcosa?" chiese maria al mio professore, "cosa devo dire? per me è fortissima, sono fiero del percorso che sta facendo" mi disse lui ed io lo ringraziai nuovamente.

"hai spaccato bea" mi disse mattia distraendomi dai miei pensieri, "anche tu molto" dissi io sorridendogli, "oh mi raccomando per qualsiasi cosa ci sono" mi disse lui per poi andare più avanti. "bea" urlò una voce che riconoscerei tra mille, "bea fermati" ripetè lui, ma io continuai ad andare avanti. "oh, che succede?" mi chiese lui fermandomi per il braccio. Io guardavo ovunque ma non lui, non ci riuscivo, e mi faceva solamente male il fatto di averlo davanti. "perché non mi guardi?" mi chiese lui e subito dopo con le lacrime agli occhi proseguì per la mia strada, "bea.." mi richiamò lui ma andai subito a casa prima che mi fermasse di nuovo.

"ciao" entrò maddalena nella mia, cioè nostra stanza, "non c'è la posso fare" sussurrai io. L'unica mia soluzione è cambiare stanza.
Così decisi che avrei fatto in questo modo.
"matti, devo cambiare stanza, ti prego aiutami" lo supplicai io e lui subito si mostrò disponibile.
"in quale stanza?" mi chiese lui, "boh non lo so, magari in una stanza dove c'è un pollo biondo" gli dissi io sorridendogli e lo fece pure lui.
"grazie matti" gli dissi io una volta che sistemammo tutta la mia roba.
"prego piccola peste" mi rispose lui, "vieni a mangiare?" mi chiese ed io scossi la testa, "devi mangiare qualcosa però bea" mi rimproverò lui, "davvero non mi va matti" e lui anche se contrariato mi lasciò da sola.

"ei bea" disse nicco venendosi a sedere nel divano fuori accanto a me, "come stai?" gli chiesi io, "bene dai, tu?" mi chiese lui guardandomi, "bene.." dissi io, "sei bugiarda. Cosa è successo?" mi chiese lui ed io scossi la testa, "tu se sapessi qualcosa che riguarda anche me, me la verresti a dire?" gli chiesi e fece una faccia confusa, "non so di che parli, ma comunque certo, te lo verrei a dire se riguarda te" mi disse lui ed io annuì con la testa, "mi fai fare un tiro?" gli chiesi io guardando la sua sigaretta, ed anche se un po' sbalordito da questa richiesta me la passò.
Feci un tiro, però quasi "soffocai" non essendo abituata, perciò ne feci un altro e sentivo un sapore di menta quasi piacevole. Buttavo via il fumo ed anche se avevo detto un solo tiro non riuscì a fermarmi, mi faceva distrarre da tutti i problemi. Avevo gli occhi lucidi e le mani che un po' tremavano.
"ma che cazzo stai facendo?" disse samu quando mi vide fuori con la sigaretta, sapeva che odiavo il fumo, "mi ha chiesto di fare un tiro ed io.." disse nicco, "ma che cazzo dici? lei odia fumare" disse samu, "me ne vado dentro" dissi io restituendo la heets a nicco, "no, spiegami perché lo stai facendo" mi disse lui bloccandomi dal polso, "spiegami perché non mi guardi e non mi parli" continuò lui, "a volte.. ci fidiamo delle persone sbagliate"  dissi io per poi andarmene.

sarà il destino//samusegreto Where stories live. Discover now