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"bea non riesco a separarmi da te" mi sussurrò samu, "stai bene? per stanotte intendo" disse lui serio ma anche divertito, "samu smettila di guardarmi così" dissi io arrossendo, "mi era mancato" disse poi lui, "che cosa?" gli chiesi io, "vederti arrossire per me. Ma in generale tu, mi sei mancata da morire bea e non voglio lasciarti nemmeno per un secondo" mi disse lui per poi baciarmi, "devi andare dalla tua famiglia" gli dissi io, "più tardi" rispose lui ma io non ero d'accordo, ma non perché non volessi passare del tempo con lui, anzi. "samu ti prego, ti giuro che mi sento in colpa io. Se tu non passi del tempo.. con la-" dissi io ma poi lui mi fermo avvicinando il suo naso al mio, avevo le lacrime agli occhi, "okay okay.. adesso ti calmi e poi vado dalla mia famiglia, ci passo un po' di tempo e poi ti vengo a prendere ed andiamo a farci una passeggiata" mi sussurrò lui ed io poggiai il mio viso sulla sua spalla.
Sentì il campanello suonare, segno che era arrivato mio fratello. Andai ad aprire ed entrarono sia lui che simona.
Simona lanciò un sguardo a lui e poi a me. "avete fatto pace?" chiese mio fratello ed io annuì per poi andarlo ad abbracciare, "grazie lù" gli dissi io, "ciao samu" disse poi mio fratello dando il cinque al mio ragazzo. Io li guardai innamorata. Le persone più importanti per me andavano d'accordo e non potevo essere più felice. "comunque ti avevo detto di non perdonarlo" mi sussurrò simona, io la guardai, "io invece ho seguito quello che diceva il mio cuore" le risposi io, "certo appena ti farà soffrire non correre da me e tuo fratello" continuò lei, "non capisco perché devi fare così? Prima non eri così. Prima eri felice per me, invece ora riesci a metterti sempre e solo contro di me. Ti ho detto che ho appena perdonato samu perché lo amo e tu invece che dici? continui a ripetermi che non dovevo perdonarlo" dissi io con le lacrime che scendevano, sia samu che mio fratello avevano ascoltato tutto quello che avevo detto, e si capiva anche dal fatto che mio fratello si avvicinò a me, ma io lo fermai.
"invece ho capito. Mi hai solamente usata vero? come fanno tutti d'altronde. Mi hai usata per avvicinarti a mio fratello. Perché non lo ammetti? È semplice, io ci sono abituata tanto" continuai io. Le lacrime continuavano a scendere ma continuamente le asciugavo. C'era silenzio, nessuno fiatava. Sentivo solamente le mie guance bruciare a forza di asciugare lacrime. "bene, ho capito tutto" dissi io per poi andare nella mia stanza.

samu
Non capivo cosa era successo. Sentivo solamente il cuore di bea rompersi nuovamente. Vedevo solamente quanto fosse delusa. Lo stesso sguardo che aveva verso di me qualche mese fa.
Vidi suo fratello andare verso la sua camera ma lo fermai. Lui mi guardò, "posso an- no, tranquillo. Fai come se non avessi detto niente" dissi io pentendomene, lui si fermò un attimo a riflettere. "vacci tu samu" mi disse lui ed io lo ringraziai con uno sguardo.
"bea..." dissi io piano nel mentre che entrai nella sua stanza, "samu voglio stare sola" disse lei mentre io mi avvicinai, "davvero dico" disse lei rimanendo coricata sul letto senza smuoversi di poco, "non voglio lasciarti sola" dissi io, "ti prego samu" disse lei ed io annuì anche se non poteva vedermi. Mi avvicinai per
darle un bacio sulla guancia e sentì poi le sue braccia avvolgermi. "non capisco perché prima le persone mi fanno affezionare a loro e poi mi spezzano il cuore" sussurrò lei, e quella frase mi colpì a pieno. Tra quelle persone anche io ero stato uno stronzo di merda. Anche io facevo parte tra quelle persone e saperlo mi provocava una fitta al cuore. Ci staccammo da quella stretta ed io avevo lo sguardo verso il basso, perché stavo continuando a darmi la colpa per essere stato una persona qualunque.
"samu, tutto ok?" mi chiese lei, e la verità era che non era niente ok, per quanto l'amassi forse era meglio se non mi perdonava. Non mi meritavo questo, non meritavo lei, il suo perdono... "samu davvero, mi fai preoccupare. Che succede?" continuò lei ed io mi risvegliai dal mio stato scuotendo la testa, "nulla, tranquilla" dissi io, "adesso vado" continuai io per poi alzarmi dal letto, "samu non andartene" mi disse lei, "dimmi che ti è preso, ti prego" continuò lei venendomi incontro, "mi dispiace essere stato uno tra quelle persone" dissi io per poi andarmene a casa.
Dovevo levarmi dalla testa queste paranoie. Dovevo smetterla. Lei mi ha perdonato perché mi ama come la amo io.

sarà il destino//samusegreto Where stories live. Discover now