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samu
non riuscì a dormire più di tanto. Dopo aver parlato con bea, mi sentivo di essere il colpevole di tutto. Se non fosse successo niente noi saremmo rimasti insieme, e.. e questo non sarebbe successo. E sarei sicuramente felice.
Mi sentivo un coglione.
"bro a che pensi?" mi chiese mattia passandomi accanto, "niente" dissi io immerso ancora fra i miei pensieri.
Le immagini di quella cicatrice nel polso di bea tornavano in ogni momento della giornata. Vedere quel segno sulla sua pelle.. avrei voluto solamente proteggerla, baciargli quella ferita e dirle che c'ero io. Se solo mi lasciasse spiegare.. magari capirebbe, magari comprenderebbe.
"questo niente inizia con la b e finisce con ea?" mi chiese matti ridendo ed io mi passai una mano sul viso, "che succede? avete parlato? avete chiarito? avete litigato?" mi chiese lui nel mentre che andavamo verso la cucina, "non è successo nulla" gli risposi io seccato. In quel momento notai bea in cucina, stava preparando il pranzo ed io non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Seguivo con attenzione ogni suo movimento. Mattia continuava a parlare, ma in questo momento non ci capivo più nulla. Desideravo soltanto avere le sue labbra morbide sulle mie.
Guardavo per intero la sua figura ma il pensiero di stanotte tornava sempre.
Lei che prendeva il bicchiere per bere ed io che vidi un qualcosa nel suo polso.
Lei con il suo corpo bloccato tra il mio e il bancone.
Io che le chiedevo cosa avesse nelle braccia.
Io che delicatamente le scoprivo una porzione di pelle.
Ed infine io che vedevo quella cicatrice, e mi venivano delle fitte al cuore, e mi davo la colpa per tutto questo.
Per qualche secondo gli occhi verdi di bea incrociarono quelli miei che erano già fissi su di lei.
La sua attenzione poi si spostò su paky che l'affianco. Parlavano, scherzavano e ridevano insieme. Lei non arrossiva più per me.
Non rivolgeva più i suoi sorrisi a me.
Vedere tutto questo mi faceva incazzare non solo con me stesso, ma con il mondo intero.
Decisi di andarmene, non sopportavo più quella situazione.
Avevo paura che non mi avrebbe mai perdonato. Avevo paura di perderla.
"samu" mi richiamò la voce squillante di maddalena, "dimmi" le risposi io indifferente, "ti va di stare un po' insieme?" mi chiese lei e senza pensarci scossi la testa, "no scusa. Oggi ho la testa altrove" le dissi io cercando di risultare un po' più gentile. E subito dopo la vidi andarsene.
Al suo posto però nella mia stanza entrò mattia.
"fra cosa ti passa per la testa? Oggi sei più pensieroso del solito" mi disse lui poggiando la sua mano nella mia spalla, "nulla" dissi io, ma poi la mia testa diceva che dovevo aiutarla in qualche modo, "matti" lo richiamai io, "tu vuoi bene a bea vero?" mi chiese lui, e lo vidi annuire, "bene.. sembrerà strano quello
che sto per chiederti-" dissi io ma poi lui mi fermò, "vai al punto samu" disse lui, e feci un sospiro, "stalle accanto ti prego. Io non posso farlo, però tu puoi. Non lasciarla sola. Stalle sempre vicino, dalle molto affetto e non la fare sentire sbagliata. Solamente questo ti chiedo. Ti chiedo di prendertene cura fin quando io non potrò" dissi io con gli occhi lucidi, "non capisco perché mi stai dicendo questo.. però lo farò, te lo prometto samu" mi disse lui per poi abbracciarmi, "sei innamorato cotto" mi disse lui ridendo, "già..da morire, però sono stato anche un coglione. Se solo mi lasciasse spiegare magari.." dissi io afflitto.
La conoscevo ormai, e sapevo che l'avevo fatto rimanere di merda, ma sapevo anche che era rimasta ferita nel profondo e che c'era poca probabilità che mi lasciasse rientrare nella sua vita, ma con piccoli gesti avrei provato in tutti i modi a farle cambiare idea.
"non voglio sapere perché l hai fatto, sono cose di cui voi dovreste parlare. L'unica cosa che ti dico da amico è dalle tempo. Il tempo sicuramente la lascerà ragionare. Ma adesso, se devo esserti sincero, ci sta ancora male" mi disse lui ed io annuì tristemente, anche se la capivo. Sapevo com'era, sapevo le sue fragilità, e sono stato io a farla soffrire.
"vado in sala, ne ho bisogno" dissi poi io, "mirracomando eh" mi disse matti ridendo.
Arrivai in sala e ci trovai pure paky. Per quanto fossimo amici, almeno all'inizio, dovevo chiedergli una cosa importante. "ti piace bea?" gli chiesi dal nulla, infatti non se lo aspettò neanche lui, "è bella si, però no fra. Sono fidanzato ed innamorato. A lei la vedo.. non lo so... come una sorella minore" mi spiegò lui e potrei giurare di aver fatto un sospiro di sollievo. "grazie" gli dissi io, "grazie per avermelo detto" continuai io, "tranquillo che non ti rubo la ragazza" disse lui ridendo, "siete innamorati e sono sicuro che ritornerete prima o poi" mi disse lui per poi darmi una pacca sulla spalla.

sarà il destino//samusegreto Where stories live. Discover now