Capitolo 4

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Camila;

Non appena entro dentro casa, Joa si alza immediatamente dal divano precipitandosi verso di me.

«Dio mio, come stai?» mi domanda subito prendendo tra le sue mani il mio viso.

«Tranquillo, sto bene..» poggio la fronte sul suo petto chiudendo leggermente gli occhi.

Lui era sempre lì ad aspettare il mio ritorno, ma questa volta per la prima volta tutto era successo così stranamente.
Stringo il giubbino di Lautaro tra le mie spalle e inalo il buon odore che propoga.

«Lautaro ti ha portato le chiavi?» annuisco e mi distendo sul divano.

«È la prima volta che qualcuno a parte te si preoccupa così tanto per me» affermo sincera guardando i palmi delle mie mani.

«Ehi..» si siede accanto a me avvolgendo un braccio dietro le mie spalle.

Sento gli occhi farsi pesanti e non appena li chiudo crollo in un sonno profondo.

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La mattina seguente arriva non appena sento il profumo del caffè caldo che invade le mie narici.
Ci vuole un pò prima che io mi svegli del tutto così apro gli occhi e vado in cucina. Sorrido vedendo un bigliettino accanto alla mia colazione.

Sono già ad allenarmi, ci vediamo stasera. Tuo Joa.♡

Ero l'unica che lo chiamava con il suo vero nome e non Tucu, ciò lo faceva ridere molto.
Sorseggio il caffè smanettando un pò con il cellulare, la serata di ieri era stata disastrante e ci sarebbe voluto un bel pò prima che io potessi riprendermi, inoltre oggi era prevista la serata ma purtroppo in queste condizioni non ero sicura di riuscire a cantare.

Il mio corpo era debilitato e le mie tempie pulsavano dal mal di testa, la pioggia però oggi continuava a cadere fuori dalla finestra ininterrottamente e ciò mi costrinse a restare tutta la giornata rifugiata sotto le coperte.

Mentre mi lasciavo cullare dal sonno e dai pensieri, la mia quiete, ormai di tarda sera, venne interrotta dalla vibrazione del mio cellulare che si trovava sul comodino accanto al letto.

Con un leggero sospiro lo afferro leggendo il nome del mio migliore amico

«Joa, dimmi » porto un cuscino in fronte.

«Alza il culo dal letto e vieni al pub» la sua voce era alta e di sotto si sentiva solo il boato della forte musica.

«Ho bisogno di riposare..» non mi lascia completare la frase che ribatte ciò che ho detto.

«Ti ho detto, alza il culo dal letto, poi mi ringrazierai» mi chiude la chiamata in faccia.

Lancio il cellulare dall'altra parte del letto e richiudo gli occhi, forse aveva ragione dovevo alzarmi, ma dall'altro canto non avevo le forza necessarie per farlo.

Diedi ascolto per la prima volta a Joa così scesi velocemente dal letto e iniziai a vestirmi per andare al pub.

Optai per un vestitino corto bianco e un paio di tacchi non troppo alti neri, i capelli sciolti e sistemai le mie collanine e anelli.

Non appena arrivata nel grande locale Lauren nonché la mia datrice di lavoro viene verso di me sorridendo.

«Pensavo non venissi, avevo perso le speranze » le sorrido debolmente e provo a mascherare la mia stanchezza.

«Dai sali, sta per iniziare la serata» sorride felice.

Mi dirigo verso la porta che dà al palchetto dinanzi all'intero locale, afferro le cuffie tra le dita tremanti e le indosso iniziando a prepararmi mentalmente.

Ero davvero disposta a farlo?

Inspirai e respirai profondamente una boccata d'aria e finalmente decisi di dalire sul palco.

«Buonasera a tutti» sussurro al microfono sedendomi sullo sgabello.

Poggio le mani sul microfono retto dall'asta e non appena i primi accordi rimbombano nelle mie orecchie capisco subito che è arrivato il momento.

La mia voce si diffuse nell'aria, riempiendo ogni angolo del pub e catturando l'attenzione di tutti i presenti.

Joaquin si girò non appena riconobbe la mia voce e un dolce sorriso prese forma sulle sue labbra guardandomi emozionato.

Tra la folla c'era anche Lautaro, che non appena udì la mia voce si girò anche lui insieme a tutti gli altri.

I suoi occhi stavano fissi sulla mia figura e quasi tremavo dalla forte tensione che si era creata tra noi due, un gioco di sguardi forse.

Continuai a cantare per circa 4 canzoni e Joaquin aveva ragione: dovevo fidarmi di lui perché solo così si riesce ad abbattere la solitudine.

Non appena terminai un forte applauso risuonò in tutto il locale e i miei occhi pieni di gioia si chiusero per immortalare il momento.

Scendo dal palchetto e corro velocemente verso Joa che mi afferra stringendomi forte a se.

«Ehi..» sussurra al mio orecchio.

«Come farei senza te..» non mi vergognavo ad ammetterlo perché era vero, come avrei fatto senza di lui?

Non appena mi stacco dalle sue braccia Lautaro mi viene in contro con le mani in tasca e un sorriso stampato sul volto.

Oggi era semplicemente perfetto con la sua maglia bianca e la giacca nera come i pantaloni, per non parlare dei suoi capelli, sempre in ordine.

«Non pensavo avessi queste doti canore» ridacchia ed io faccio la stessa cosa.

«Sei stata splendida.» mi avvicino a lui lasciando sulla sua guancia un dolce bacio.

«Grazie Martinez» sussurro al suo orecchio poggiando una mano sulla sua spalla.
Lui rimane immobile come se questo mio gesto l'avesse fatto sprofondare.

Stavo sprofondando anch'io in qualcosa più grande di me.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Where stories live. Discover now