Capitolo 13

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"L'amore è il verso più bello che possiamo scrivere."

Camila;
Ero a dir poco euforica.
Non era sicuramente la prima volta che andavo a guardare una partita dei ragazzi, ma questa volta a chiedermelo era stato proprio lui.

Un mix di emozioni mi pervadeva ed io non vedevo l'ora di andare.
Avevo messo in disordine l'armadio di Joa per trovare una maglia adatta a me, erano dannatamente o troppo strette o troppo larghe ma alla fine sono riuscita a trovare quella giusta.

«Sei pronta?» domanda Chiara entrando dentro la stanza, annuisco guardandomi allo specchio e sistemo il colletto della maglia nero azzurra che ho indosso.

Chiara era bellissima con il suo vestitino color pesca che andava a risaltare la sua figura slanciata.

«Possiamo andare» sorrido e afferro le chiavi di casa e della mia auto che si trovava in garage, dopo aver percorso le scale che portano al piano inferiore entro dentro l'auto seguita dalla biondina che si allaccia la cintura di sicurezza.

Ero veramente emozionata e allo stesso tempo tesa.

«Ehi, stai tremando» sussurra la fidanzata del mio migliore amico poggiando una mano sulla mia che stringe il volante.

«Sono solo un po' tesa..» faccio una manovra per posteggiare la macchina nel parcheggio dello stadio affollatissimo.

Dopo una serie di controlli eravamo finalmente sedute nei sedili della tribuna degli ospiti.

Mi sentivo avvolta dall'energia e dal calore dei tifosi, tutti uniti nella passione per il calcio.
Ero fortunata, eccome se lo ero.

La partita iniziò, un atteso scontro contro la Juventus.

Ero rapita dalla magia che si svolgeva sul campo, affascinata dalla velocità e dalla precisione dei giocatori.

Lautaro come sempre dimostra subito la sua abilità nel controllo del pallone e soprattutto nel creare occasioni per la sua squadra. Corre lungo il campo, dribbla gli avversari e cerca di sfondare la difesa avversaria. Il pubblico è eccitato e sostiene ogni giocatore in campo trasmettendo loro una forte energia.

Joa se ne stava in panchina a parlottare con Alessandro mentre Nicolò si stava riscaldando per entrare in campo.

Il primo tempo fu più veloce del previsto, ma verso il 56' minuto che l'Inter si avvicina pericolosamente alla porta della Juventus con un'azione di attacco ben orchestrata. Dopo un passaggio preciso di Lukako, Lautaro si trova in posizione favorevole e, con grande prontezza, calcia il pallone verso la rete avversaria; il tiro finisce in rete sorprendendo il portiere.

San Siro in un attimo crolla tra le urla e l'esultanza di tutti i tifosi.

Scatto in piedi abbracciando forte Chiara che mi stringe forte a sé.

Lautaro alza le braccia verso il cielo e corre poi verso i compagni per andare a festeggiare.
Ero orgogliosa di lui e l'avrei gridato a squarcia gola se ce ne fosse stato il bisogno.
Volevo vivermi questa relazione fino in fondo perché solo così potevo riuscire a distruggere i demoni del passato.

La partita si concluse 1-0, un risultato per niente scontato dato la potenza di entrambe le squadre.
Amavo questo posto, forse più dell'Olimpico di Roma.

«Dai vieni andiamo nella sala relax» mi informa Chiara afferrandomi per mano, sorrido e la seguo verso l'enorme sala riservata agli ospiti e giornalisti.

Prendo posto sul divanetto e attendo l'arrivo dei miei ragazzi.

«Allora? non venite ad abbracciarmi?» mi alzo non appena sollevo lo sguardo verso quello di Joaquin e corro ad abbracciarlo seguita dalla sua ragazza.

«Che partita Joa..» riesco solo a dire questo poggiandomi sulla sua spalla.

«La vittoria l'ha portata a casa Lautaro, oggi ha spaccato»

«Dicevi?» mi giro udendo la sua voce e gli sorrido avvicinandomi a lui.

«Ehi» bisbiglio impacciata.

«Hei..» un sorriso si disegna sul suo viso e approfitta della nostra vicinanza per abbracciarmi affettuosamente.

«Sei stato fantastico» gli accarezzo delicatamente il collo per poi lasciare sulle sue labbra un dolce bacio.

«Perché tremi?» mi domanda premuroso afferrandomi le mani.

«Tutta colpa tua Martinez!»entrambi ridiamo, con gli occhi pieni di emozione.

«Vieni a casa mia?» esito un pò alla sua richiesta e in mio soccorso arriva Joa.

«Vai Cami, hai bisogno di svagare» e lui lo sapeva bene quanto ora avevo bisogno di questo.

Io e Lautaro dopo aver salutato Chiara e Joaquin lasciamo lo stadio per andare a casa sua.

Era l'unico in questo mondo di casini.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora