Capitolo 37

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"Poi si scateni la tempesta."


Camila;

Erano passati più di 4 mesi da quel martedì in casa mia..

Avevo preso a lavorare nel reparto oncologico  pediatrico che era diventato un rifugio per me, un luogo dove potevo staccare da tutto il resto e concentrarmi sul dare conforto e cura ai bambini malati.

Essere in dolce attesa mentre lavoro stava divenendo un'esperienza sempre più toccante..

«Cami guarda cosa ho disegnato sul tuo pancinoo»Mi alzo dalla sedia con sorridendo andando verso lo specchio.

«Wowww Sebastian, sei fantastico!» il piccolino annuisce e porta le dita sulla mia pancia ridendo come un pazzo.

«Luuuuuuce mi sentii???» bussa ripetutamente facendomi ridere.

«Ti sente, eccome se ti sente!! Vero amore mio?» parlo con la mia dolce bimba che dorme dentro il mio grembo.

Era una bambina.

«Amore dai andiamo in camera che Camila ha finito il turno!» la mamma di Sebastian mi saluta seguita dal piccolo che ritorna nella sua stanza cupa.

Abbasso nuovamente la mia felpa e prendo le mie cose.

«Si vede che è una femmina» sorrido sentendo la voce di Davide che mi accoglie con un caloroso abbraccio.

«Non fare disperare mamma eh! Allora ci va di mezzo lo zio!» si abbassa all'altezza della mia pancia e lascia su di essa dei baci delicati.

«Sai che soffro il solletico» trattengo le risate e lui si rimette nuovamente in piedi.

«Che ci fai qui? Oggi non hai partita?» gli domando sistemando la sua camicia tutta stirata male.

«A dire la verità si, esattamente tra 2 ore. Ma sto aspettando Ele, viene con me» Prendo la mia borsa e afferro il cellulare notando alcuni messaggi da parte di Joaquin in cui mi chiede come sto.

Quanto mi manca..

Chiudo la porta del reparto ed entrambi ci dirigiamo verso il parcheggio.

«Io vado, ho bisogno di tornare a casa ok?» lui mi abbraccia forte stampando un tenero bacio sulla mia guancia.

«Stasera non prendere impegni a mezzanotte» mi scaccia l'occhio e va via.

Sarebbe stato il mio compleanno.
Ma la mia voglia di festeggiare era pari a 0, soprattutto quest'anno.

Non appena rientrata in casa sistemo la vasca da bagno, immergendomi dentro per un tempo indefinito.
Mi immergo nell'acqua calda e profumata, lasciando che le tensioni della giornata si dissolvano.

Accendo un po' di musica concedomi il lusso del silenzio, permettendo ai miei pensieri di vagare liberamente.

È un momento prezioso in cui rifletto su quanto la mia vita sia cambiata nel corso degli ultimi quattro mesi.
Sono incinta, lavoro con impegno, ho abbandonato le cattive abitudini come bere e fumare, e mi sento pienamente realizzata come donna.

Nel mezzo di questa serenità, c'è un'ombra che offusca la mia felicità: da due mesi non ho notizie di Lautaro. Le sue promesse di venirmi a trovare durante l'ecografie sono svanite nel nulla, senza neanche ricevere un semplice messaggio per farmi sentire la sua presenza.

Ha abbandonato sia me che nostra figlia, questo era chiaro.

Con le mani posate delicatamente sul mio pancino, sospiro profondamente, cercando conforto nel pensiero che, nonostante tutto, io sono qui, con il mio piccolo amore che cresce dentro di me.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora