Capitolo 35

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" Insulti per l'errore di un rigore."

Lautaro;

Camila era lì, dopo ormai 1 mese e mezzo ce l'avevo di fronte più bella di sempre.

Quando Davide si era avvicinato a lei per darle un bacio in fronte volevo farlo anch'io.

La sera, dopo aver cenato a casa di Joaquin e Chiara tutti insieme andiamo a fare una passeggiata per le vie illuminate di Marsiglia.

Camila se ne stava dietro con le mani dentro alle sacche del cappotto e lo sguardo attento a ogni dettaglio.

«Perché non vai da lei?» mi spintona Davide ridendo.

Ero tentato.
Era visibilmente più tranquilla, chissà se stava seguendo la terapia,se aveva smesso di bere.

Mosso da una irrefrenabile curiosità, mi avvicino a lei ed entrambi camminiamo a testa bassa per un lungo tragitto distaccandoci dagli altri.

«Bella vero Marsiglia?» le domando sedendomi su un muretto, speravo che si sedesse al mio fianco ma rimane immobile all'impiedi.

«È la mia prima volta qui» ammette nascondendo il viso dietro la sciarpa.

«Come stai?» quasi mi sorprendo alla sua di domanda.

Senza di te male.
Avrei voluto rispondere così.

«Molto bene grazie e tu?»

«Tutto nella norma» era più tranquilla e i suoi occhi emanavano calma.

«Ti va se andiamo a prendere un caffè?» scuote la testa e si porta una mano sulla pancia.

«Oh no non parlare di caffè» ridacchia.

«Non eri una amante di caffè prima?» inarco un sopracciglio divertito e lei annuisce.

«Prima, ora non più.» era ritornata con quello sguardo serio che io conoscevo perfettamente bene.

La magia era terminata.

«Nulla va bene sarà per la prossima volta»

«Non credo ci saranno prossime volte Lautaro.» la sua freddezza mi taglia il cuore in due.

«Hai un altro?» chiedo schiettamente geloso come non mai.
Se c'era una cosa che non sarei riuscito a sopportare era l'idea di vederla con un altro uomo.

«Ma come fai ad essere così scemo a volte..» sbuffa e stringe le braccia al petto.

«Sono stanco Camila, smettila con questi giochetti.»

«Vuoi la verità?»

«Direi che mi merito anche un briciolo di verità.» ribatto sinceramente.

«Sono incinta Lautaro.» alle sue parole il mondo si ferma.
Il cuore non lo sentivo più.

«Cosa..?» le domando nuovamente.

«Aspetto un bambino,anzi, il nostro bambino.» sembrava la scena di un film quella che si stava creando tra noi due.

Non riuscivo a capire ne a reagire.
Avrei dovuto stringerla,baciarla e invece ero immobile senza parole.

«Stamattina ho fatto il test di gravidanza, mi dispiace non aver usato la pillola, quella volta l'ho dimenticata.» cerco di frenare i mille pensieri negativi: lei era la donna che portava in grembo il mio secondo figlio.

«Non comprendo che tu mi perdoni, voglio solo che tu riconosca questo..» si sbottona il cappotto e i miei occhi si illuminano vedendo un piccolo pancino.

«Mi dispiace aver bevuto, ho fatto del male ad entrambi e questo non me lo perdonerò mai.»

«Io..non so che dire.» ed era vero.
Se c'era un lato di me che aveva disperatamente bisogno di riaverla al mio fianco, l'altro lato mi diceva di lasciarla andare per non causarle altro dolore.

Ma l'amore vero che provavo mi diceva di abbattere tutte quelle negatività e riprendere ciò che avevamo interrotto.

Perché l'amore ci stava salvando e lei lo aveva capito.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Where stories live. Discover now