40. Gadiya

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«State attenti e non fate nulla di avventato» ripeté Katla per l'ennesima volta.

Sygal sbuffò e alzò gli occhi al cielo. «No Kat, annunceremo il nostro arrivo a tutti e li esorteremo ad arrestarci».

Noreen sorrise, malgrado la tensione, e abbracciò l'amica per tranquillizzarla. La sera precedente, avevano deciso che lei e Sygal sarebbero andati a Gadiya per cercare di scoprire qualcosa di più sull'attacco a Noosh; mentre gli altri sarebbero rimasti sull'isola, nel caso qualche drago disperso fosse tornato. Gadiya era rinomata per l'astio nei confronti dei draghi e la magia era a malapena tollerata. Il principe della città aveva emanato una nuova legge che limitava ancora di più il numero di poteri consentiti e rendeva nemici giurati i draghi e la Regina. Era stato Kateur a informarli riguardo a quei cambiamenti, avvenuti mesi prima quando ancora abitava nella sua città natale.

Sygal iniziò a levarsi i vestiti, per poter mutare; mentre Kateur porgeva a Noreen la sacca con dentro tutto ciò di cui avevano bisogno, a cui si aggiunsero anche gli abiti di Sygal.

La belva rossa prese il posto del ragazzo e Noreen gli si arrampicò con agilità sulla schiena. La mano di Kateur si appoggiò sul suo ginocchio e le fece abbassare il capo e puntare gli occhi su di lui. «Girate alla larga dal castello. Il principe di Gadiya ha una pessima nomea e così i suoi cortigiani» disse, senza alcuna traccia di divertimento.

Noreen annuì, deglutendo. Tutta la preoccupazione degli amici la stava agitando. Quello che dovevano fare era un sopralluogo tranquillo, senza attirare attenzioni indesiderate. Non dovevano fare altro che comportarsi come normali visitatori.

Kateur e gli altri indietreggiarono, per lasciare a Sygal lo spazio necessario per alzarsi in volo. Noreen li guardò, finché il drago rosso non si fu allontanato abbastanza. Le sembrava di essere tornati all'inizio, quando erano solo loro due. Lei non sapeva ancora cosa la stava aspettando ed era solo una ragazzina inesperta. Pess era stato la sua salvezza, non solo perché l'aveva curata due volte, ma perché senza di lui non sarebbe mai riuscita a padroneggiare i suoi poteri così bene. Ma soprattutto, quei mesi di viaggio l'avevano cambiata, l'avevano cresciuta.


Il viaggio non durò a lungo. Dopo appena un paio di ore, Noreen poté intravedere già la costa e il forte di Gadiya in tutta la sua imponenza. Appariva impossibile da espugnare con un esercito o con una flotta. Sygal le comunicò di essere in procinto di virare verso sinistra, per trovare un luogo isolato dove atterrare per non dare nell'occhio.

Un bosco fitto, non troppo lontano, era il posto perfetto. Sygal planò silenzioso, poggiando con delicatezza gli artigli affilati sul terreno umido. Noreen gli porse i vestiti e gli lasciò il tempo di indossarli, mentre si guardava intorno. La foresta era silenziosa, ma non si percepiva quella tensione che precedeva un attacco o la venuta di un pericolo.

«La direzione è quella» commentò Sygal, alzando il braccio per puntare con l'indice alla loro destra. Noreen annuì e si incamminò al suo fianco. Era da giorni che non le capitava di rimanere del tutto da sola con Sygal e ciò la metteva a disagio, malgrado si fidasse del ragazzo e non avesse nulla da temere. Percepiva una strana tensione tra di loro e il silenzio creatasi non la stava aiutando.

«Ci saranno le guardie a controllare l'ingresso?» domandò, dopo un po'.

Sygal sollevò lo sguardo da terra, per portarlo di fronte a sé. «Immagino di sì».

Noreen lo scrutò di soppiatto, confusa dal suo comportamento. Da quando era tornato umano, non aveva parlato più di tanto e si era chiuso in un mutismo insolito.

«Qualcosa ti preoccupa» osservò, senza staccare gli occhi dal suo volto teso.

«Sto iniziando a pensare che il principe di Gadiya c'entri qualcosa con l'attacco. Non ti pare strano il suo odio spropositato nei nostri confronti, la nuova legge che ci bandisce dai suoi possedimenti e il massacro? Oltretutto, Gadiya è la città più vicina a noi» disse, di getto.

La Regina d'ArgentoWhere stories live. Discover now