15. Notizie allettanti

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Erano passate due settimane da quando Noreen aveva cominciato le lezioni di magia con Pess e faceva progressi ogni giorno. Ormai riusciva a manipolare con facilità la materia, a spostarla e a immobilizzare i corpi anche per minuti interi. Sygal e Katla facevano a turno per sottoporsi ai suoi allenamenti. Aveva anche imparato a rendere invisibili gli oggetti e aveva iniziato a esercitarsi sui suoi compagni. Non riusciva a farli scomparire del tutto. Qualcosa rimaneva normale e doveva migliorare ancora sull'ombra, che era il suo punto debole. Si dimenticava di farla svanire oppure non la schermava in maniera adeguata.

Negli ultimi giorni, avevano iniziato a lavorare sui Kweshj, i concentrati di energia, che erano delle vere e proprie armi, se creati nel modo giusto e lanciati con una buona mira. Usavano come bersaglio dei tronchi che Pess avrebbe utilizzato sennò per il fuoco. La difficoltà maggiore di Noreen non era crearli, anzi, le veniva facile incanalare la magia fino alle mani e formare dei concentrati sferici. Il problema era la mira. Si riteneva fortunata, se su dieci lanci, riusciva a beccare il bersaglio una volta. Rispetto a Viltor, Pess le chiedeva più precisione e più applicazione. L'obbiettivo di suo padre era stato quello di avviarla alla magia e insegnarle a conoscerla e controllarla con esercizi facili e tranquilli. Pess, invece, la stava preparando per essere in grado di difendersi da sola. Di conseguenza, la costringeva a continuare per ore, finché non eseguiva l'esercizio nel modo in cui voleva lui oppure non crollava a terra stremata.

Anche con Sygal era migliorata. Ormai la corsa fino alla parete non la stancava più. Riusciva ad arrampicarsi fino in cima senza rischiare di cadere e rallentare. Scendeva dalla roccia stremata e con gli arti tremanti, ma riusciva a fare tutto da sola, senza l'aiuto di Sygal. Quando si soffermava a osservare il suo fisico, notava come fosse cambiato: le gambe e le braccia, prima magre ed esili, erano più muscolose e forti. Le spalle le si erano irrobustite e riusciva a sollevare oggetti pesanti senza traballare. Il cuore e i polmoni resistevano alle lunghe corse e altre attività. Il suo corpo non era l'unico a essersi sviluppato, ma anche la sua mente. Non era più spaventata dal pensiero di dover girare per tutta Daktsee alla ricerca dei draghi. Nemmeno l'idea di dover affrontare l'assassino dei draghi la terrorizzava, impedendole di dormire tranquilla. Era più sicura di sé stessa e ciò si rifletteva anche sugli allenamenti con Pess. Ogni volta che il mago le preannunciava un nuovo esercizio, non avvertiva più una morsa alla pancia, per la paura di fallire; ma sentiva l'adrenalina scorrerle in corpo e la magia attivarsi all'istante. Era smaniosa di vedere fino a dove poteva spingersi il suo potere e quali fossero i suoi limiti.

Anche Katla e Sygal erano migliorati con il combattimento. Sygal aveva recuperato tutta l'abilità che aveva perso nei mesi di reclusione e Katla era stata costretta a svolgere il suo stesso allenamento per irrobustirsi. Quando la vedeva duellare con Sygal, non poteva trattenere un moto d'orgoglio nel vedere quanto fosse diventata brava con la diwe. Sygal non riusciva più a disarmarla, se non quando decideva di usare dei trucchi che avrebbero messo in difficoltà anche un combattente più esperto. Per quanto Katla si allenasse, anche da sola, per imparare a prevederli e pararli, Sygal riusciva sempre a coglierla di sorpresa.



«Perché mi sono fatto convincere?» domandò Sygal, staccando una mano dalla parete per passarsi il polso sulla fronte ed evitare che il sudore gli andasse negli occhi. Noreen ridacchiò, mormorando delle scuse, mentre si aggrappava alle rientranze usate dal compagno. La sera prima, era riuscita a persuaderlo a scalare la parete più tardi e non all'alba, in modo da poter dormire di più. Sygal aveva ceduto, notando come fosse stanca. Nessuno dei due, però, aveva immaginato che si sarebbero ritrovati a sudare così tanto sotto il Sole della tarda mattinata. La roccia a cui si aggrappavano, poi, si stava scaldando in fretta, rendendo fastidioso toccarla. Si fermarono prima di arrivare alla cima e decisero di scendere, concordando che non ci fossero le condizioni idonee per la scalata.

La Regina d'ArgentoWhere stories live. Discover now