25. Indagini

663 39 1
                                    

Un raggio di luce la colpì in faccia, ridestandola dallo stato di incoscienza in cui si trovava. Dischiuse una palpebra e sbuffò, rimproverandosi di non aver chiuso le tende la sera prima.

Solo in un secondo momento, si accorse che il braccio di Sygal le stringeva la pancia e che il petto di lui era a contatto con la sua schiena. Avvertiva il respiro caldo e regolare del ragazzo sul collo. Girò su sé stessa per poterlo vedere in viso, ma il movimento sembrò turbarlo, perché la strinse a sé con maggior forza. Noreen sorrise, mentre osservava il volto rilassato di Sygal. Quando era sveglio, era solito assumere un'espressione corrucciata. Le sopracciglia aggrottate e le labbra serrate lo facevano apparire più grande di quanto non fosse; ma in quel momento ai suoi occhi era un semplice ragazzo. Lo studiò, felice che gli eventi negativi non potessero raggiungerlo quando dormiva, dandogli un po' di tregua almeno di notte.

Gli accarezzò il braccio con cui la stava stringendo, godendosi quella vicinanza e la tranquillità che le trasmetteva. Si sentiva al sicuro e le parve che tutto ciò che la preoccupava si fosse ridimensionato.

Avvertendo il bisogno di andare in bagno, abbandonò controvoglia l'abbraccio caldo di Sygal e scese dal letto. Il pavimento era gelido dopo tutta la notte, ma Noreen preferì affrontare il freddo, piuttosto che indossare le scarpe.

Una volta finito, tornò verso il letto. Dalla luce che entrava dalla finestra, poteva intuire che fosse ancora mattino presto. Dovevano ancora organizzarsi su come agire per recuperare le armi, liberare il drago e andarsene indisturbati da Omex. Sospirò, distendendosi di nuovo accanto a Sygal. Ci avrebbe pensato tra qualche ora.


A ridestarla furono i rumori provenienti dalla porta della stanza. Si tirò su con il busto di scatto, mentre sentiva già la magia attivarsi e incendiarle le vene. Sorprese Sygal, di spalle, intendo a levare il blocco dalla serratura. Rimase ferma a osservarlo, approfittando che non si fosse ancora accorto di lei. Fece scorrere lo sguardo sulla linea delle spalle e su tutta la schiena muscolosa.

Sygal si girò in quel momento e si fermò, non appena vide che si era svegliata.

«Buongiorno» farfugliò Noreen, arrossendo. Si sentiva come se fosse stata colta sul fatto, nonostante fosse sicura che Sygal non si era accorto della cura con cui l'aveva studiato.

«Ho sbloccato la porta. Di sotto, la locanda è in piena attività, quindi possiamo andare a fare colazione senza attirare troppa attenzione» disse, afferrando la camicia che aveva appoggiato allo schienale della sedia.

Noreen scostò le coperte, ma si rese conto che sia la camicia che la sottoveste si erano arrotolate, scoprendo anche la parte più alta delle cosce. Tirò la maglia verso il basso, per coprirsi. Alzò il capo e sorprese Sygal a fissarla. Il ragazzo era immobile, con gli occhi fissi sulle sue gambe. Una luce scarlatta gli attraversò le iridi e le ricordò il colore che assumeva quando mutava in drago. Sygal si voltò di scatto e si schiarì la gola. Noreen realizzò di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo in cui lo sguardo di Sygal era stato puntato su di lei.

Scese dal letto, ma invece di prendere il suo abito per rivestirsi, rimase immobile. Malgrado sapesse che avrebbe dovuto coprirsi, continuava a temporeggiare. Mosse un passo, ma invece che dirigersi al tavolo dove c'era il suo vestito, si avvicinò al giovane che le dava le spalle. Si arrestò, non capendo quali fossero le sue intenzioni. Cosa stava facendo? Serrò i pugni, fino a sentire le unghie che le ferivano i palmi. Doveva tornare lucida.

Qualcuno bussò alla porta e Noreen scattò verso la sedia per coprirsi. Afferrò l'abito verde e si cambiò in fretta, mentre Sygal si dirigeva all'ingresso per capire chi fosse fuori dalla loro camera.

La Regina d'ArgentoWhere stories live. Discover now