28. Punto di non ritorno

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Noreen spinse il ragazzo dietro di sé, prima di richiamare la magia. Iniziava ad avvertire la fatica, ma sperava di essere ancora in grado di compiere incantesimi potenti, se ce ne fosse stato bisogno.

Katla e Kateur si misero in posizione di difesa, parandosi davanti a loro, per proteggerli. Una chiave venne girata nella serratura e la porta venne aperta con estrema lentezza.

Il giovane provò a dire qualcosa ma, di nuovo, dalla sua bocca non uscì alcuna parola. Noreen spense la fiammella che illuminava un poco lo spazio circostante. Ciò li rese più indifesi, ma permise loro di non essere visti subito da chi stava per entrare.

Una lanterna fece la sua comparsa, retta da un uomo. Altre due guardie lo seguivano, con dei bastoni di ferro in mano. Noreen avvertì la presa del ragazzo farsi più stretta intorno alle sue dita e dovette reprimere la rabbia che le montò dentro. Non era difficile immaginare cosa facessero con quegli arnesi.

Prima che gli uomini si accorgessero di loro, Kateur estrasse due pugnali dai foderi e li lanciò. Il primo coltello centrò la gola di una delle due guardie, mentre il secondo trafisse l'altra al petto. Il soldato che reggeva la lanterna vide i compagni crollare a terra. Portò la mano libera all'elsa della spada, ma Katla lo precedette, avventandosi su di lui. Grazie alla sua natura di drago, la giovane era in grado di vedere meglio al buio, rispetto a un umano. Katla gli fece cadere la lanterna che reggeva, che si frantumò non appena toccò il suolo. Mentre l'ultima fonte di luce si spegneva, Katla colpì l'uomo. Nonostante non vedesse nulla, Noreen poté immaginare con facilità cosa stesse facendo l'amica. Sapeva che i compagni, se avessero incontrato qualcuno mentre erano lì dentro, non lo avrebbero lasciato vivo. Ciò, invece che tranquillizzarla, la faceva sentire peggio. Malgrado quei soldati non avessero dei comportamenti corretti nei confronti delle povere bestie imprigionate lì dentro, non meritavano di essere uccisi in quella maniera così bruta. Loro potevano essere degli aguzzini spietati, ma Noreen e i suoi amici non erano degli assassini.

Sospirò, incamminandosi verso l'uscita, senza lasciare la mano del ragazzo. Era più sicuro per loro se non avessero lasciato nemmeno un testimone vivo; ma ciò che gli amici facevano continuava a non piacerle.

Percorsero con passo affrettato tutto il corridoio. Il drago avanzava con fatica e Noreen si girò a guardarlo più volte, temendo che fosse sul punto di crollare a terra da un momento all'altro.

Erano quasi arrivati all'ingresso dei sotterranei, quando sentirono delle urla, seguite dal cozzare di più spade e altri rumori. Noreen affrettò il passo, trascinandosi dietro il ragazzo. Erano stati via troppo tempo. Era stata una pessima idea quella di lasciare Sygal da solo. Perché aveva accettato? Dovette controllarsi, per non iniziare a correre, gridando il suo nome.

«Noreen, restate dietro di noi» le raccomandò Kateur, come se avesse previsto quale fossero i suoi piani.

Katla aprì la porta e Kateur la attraversò per primo. Il cavaliere dovette schivare il corpo esanime di una guardia, per evitare che gli cadesse addosso. Noreen fece come le era stato detto e osservò la situazione dal nascondiglio.

Individuò all'istante Sygal impegnato a duellare contro un paio di guardie, le quali dovevano averlo scoperto. Altri soldati stavano accorrendo da ogni direzione, ma Katla e Kateur piombarono su di loro, prima che avessero modo di raggiungere Sygal.

I due si misero schiena contro schiena per fronteggiare il drappello. Noreen osservò con stupore Katla e Kateur, che non riuscivano a stare calmi se c'era l'altro nelle vicinanze, pararsi le spalle a vicenda. Katla, grazie alla lunga lancia, proteggeva i fianchi a entrambi; mentre Kateur fronteggiava la maggioranza delle guardie, sfruttando la spada e la sua statura imponente.

La Regina d'ArgentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora