12. Le montagne di Bellinkut

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Il mattino dopo, Noreen si sentì abbastanza in forze da poter lasciare il letto. Non avvertiva più quel senso di debolezza agli arti e il fianco le doleva molto di meno. Il dolore si era ridotto a un lieve fastidio quando irrigidiva i muscoli oppure si muoveva in maniera troppo brusca. Non appena scostò le coperte che l'avevano tenuta al caldo tutta la notte, realizzò quanto il clima fosse diverso lì, rispetto a Ezner. Nelle pianure le temperature erano sempre costanti e non raggiungevano gli eccessi. Sulle montagne, invece, nonostante fossero in primavera, l'aria era comunque fresca. Non trovò le sue scarpe, quindi fu costretta a camminare a piedi nudi. Rabbrividì quando mosse i primi passi sul pavimento freddo, ma si costrinse a raggiungere la porta. Fuori dalla stanza, l'accoglieva un corridoio con altre stanze e le scale che conducevano al piano inferiore. Scese con calma gli scalini, i quali scricchiolarono sotto il suo peso. Si resse al corrimano in legno, per avere una maggiore sicurezza.

Si ritrovò in un salotto accogliente, reso tale dal fuoco nel camino che scaldava l'ambiente. Pess si trovava proprio lì e stava mescolando qualcosa in una pentolina posta sopra le fiamme. Katla si era accomodata su una delle poltroncine vicine al camino ed era intenta a leggere un libro. Sygal, invece, era di fronte alla finestra e stava osservando il paesaggio all'esterno con le braccia conserte dietro alla schiena. Fu lui il primo a sentirla arrivare. Girò la testa verso le scale e puntò gli occhi su di lei. Le rivolse un cenno con la testa per salutarla, mentre sul viso si dipingeva un lieve sorriso. La sua attenzione cadde poi sui suoi piedi nudi e ciò gli fece aggrottare le sopracciglia in una chiara espressione di disapprovazione. Prima che Noreen potesse dirgli che non aveva trovato le scarpe, Katla la notò e chiuse il libro di scatto per raggiungerla.

«Noreen! Vieni a sederti vicino al fuoco» le propose, prendendola per mano per condurla fino alla poltrona.

«Ti sto preparando la tisana» si intromise Pess, girando la testa per sorriderle, prima di tornare a concentrarsi sul pentolino. Noreen lo osservò mentre mescolava il liquido con un cucchiaio, compiendo lenti gesti, per evitare di rovesciare la bevanda sul fuoco.

«Ti prenderai un malanno così» borbottò Katla, dirigendosi in fretta al piano di sopra. Noreen la vide salire gli scalini a due a due. Tornò di corsa, saltando con agilità alla fine della scala. Le porse le sue scarpe e una coperta. Noreen la ringraziò, mentre si copriva.

Pess le si avvicinò, porgendole la tazza fumante. Noreen l'afferrò e sospirò, non appena avvolse le dita intorno al contenitore caldo. Bevve a piccoli sorsi, per evitare di scottarsi la gola. Alzò il capo e incontrò gli occhi di Sygal. Si era appoggiato al davanzale della finestra e aveva incrociato le braccia al petto. La stava osservando, senza lasciarsi sfuggire neanche il suo più piccolo movimento. La studiava come per assicurarsi che non stesse per svenire da un momento all'altro. Noreen si concentrò sulla tazza, troppo imbarazzata per reggere la sua occhiata.

«A Pess mancano un po' di provviste, quindi ci siamo offerti di andarle a comprare noi. Siamo tutti d'accordo se tu però rimani qui. Sei ancora troppo debole» proruppe Katla, titubante.

«Non staremo via troppo tempo» aggiunse Sygal, staccandosi dalla finestra, fino a fermarsi poco lontano da lei. I due ragazzi la fissavano, in attesa della sua risposta. Non avrebbero fatto nulla contro la sua volontà. Noreen li guardò tutti, indecisa. Da un lato voleva andare con loro, ma dall'altro sapeva di non essere ancora in forze per uscire e affrontare il clima di montagna. Si ricordò, in quell'istante, della sua decisione di parlare con Pess riguardo alla magia.

«Io resto qui» disse, decisa.

«Sicura?» chiese Sygal, rimanendo immobile mentre Katla si era già alzata per prepararsi. La ragazza si fermò e si voltò, sentendo la domanda del compagno.

La Regina d'ArgentoWhere stories live. Discover now