4. Doppia Sembianza

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Era passati alcuni giorni e Noreen si era adeguata a vivere in quella radura, passando le giornate con il drago e cercandosi del cibo nelle vicinanze. La belva le aveva portato più volte dei resti delle prede da essa cacciate, ma le aveva sempre rifiutate, non sentendosela di mangiarli crudi. Aveva pensato di arrostirli creando un fuoco, ma temeva di attirare l'attenzione di qualcuno.

Si era anche esercitata con la magia, senza mai provare nulla di nuovo. Fin dall'inizio, Viltor le aveva spiegato che imparare da soli era pericoloso e che avrebbe anche potuto farsi molto male. Per questo, Noreen aveva sempre obbedito al padre, imparando l'arte della magia solo in sua presenza.

Il drago non la lasciava mai, tranne per andare a caccia. Noreen aveva continuato a dormire nel tronco, rassicurata dalla presenza del rettile, il quale vegliava su di lei, disteso sulla riva del lago. Si sentiva sempre più legata a quella belva che si era dimostrata un predatore spietato e feroce, ma che con lei era così calma e pacifica.

Ormai le veniva istintivo leggere le sue emozioni e le sembrava di conoscerlo da una vita, nonostante condividessero le proprie giornate da poco. Aveva iniziato a capire come ragionava e a prevedere alcune delle sue mosse. Quando, alla mattina, usciva dal tronco e si dirigeva verso di lui, il rettile emetteva uno sbuffo, che Noreen interpretava come un saluto. Preferiva, però, non avvicinarsi troppo, lasciandogli lo spazio di cui aveva bisogno, anche per evitare di farsi male con gli spuntoni appuntiti delle ali.

Quel pomeriggio, Noreen era distesa sulla sponda del lago e osservava rilassata la creatura che si librava ad alcuni metri da terra, proprio sopra di lei. Rimaneva sempre colpita da come quella bestia potesse passare dall'essere un predatore assassino a svolazzare tranquillo.

Mentre lo fissava cogliere una corrente ascensionale e sfruttarla per smettere di sbattere le ali e rimanere sospeso, ripensò alla conversazione che aveva avuto con Viltor l'ultimo giorno a Ezner. Le aveva detto che i draghi possedevano anche una forma umana. Questo significava che la belva rossa poteva trasformarsi in un uomo o in una donna. Lo guardò stranita, trovando strano che sotto a quella maestosa figura si celasse una persona come lei.

Noreen si alzò in piedi e si stiracchiò. Il drago, non appena scorse i suoi movimenti, ripiegò le ali e scese rapido a terra, planando con delicatezza nel tratto finale, mentre appoggiava gli artigli al suolo, facendolo tremare appena.

«Potevi rimanere su ancora un po'» commentò, alzando la testa per poterlo guardare negli occhi scarlatti. Aveva iniziato a parlargli, anche se il rettile non avrebbe mai potuto risponderle, non in quella forma almeno. Le veniva naturale comunicare con lui. Più tempo passava e più si sentiva legata a quell'essere, senza nemmeno saperne il motivo. Inoltre, dopo tutti quei giorni da sola, sentiva il bisogno di chiacchierare con qualcuno.

Il drago sbuffò e le si avvicinò ancora di più, con passi lenti e tenendo le ali ben attaccate al corpo. La belva aveva preso l'abitudine di muoversi con calma quando ce l'aveva intorno. Non sapeva bene se lo facesse per non spaventarla oppure per non rischiare di farle male, ma apprezzava il gesto.

«Mentre volavi, ho ripensato a ciò che mi ha detto tempo fa mio padre. Mi ha raccontato che voi draghi avete una doppia sembianza» proferì di getto.

Notò che il rettile le si era avvicinato ancora di più, abbassando la testa e allungando il collo, come interessato a quello che gli stava dicendo.

«Stavo solo pensando che mi sento sola. Nonostante io abbia sempre apprezzato la solitudine, ora vorrei solo qualcuno con cui parlare. Se solo tu potessi assumere anche la forma umana» sospirò, abbassando lo sguardo, sconsolata.

Un bagliore purpureo le fece rialzare il capo. Spalancò la bocca dalla sorpresa. Tutte le parole che stava per pronunciare le morirono in gola. Alzò una mano per ripararsi gli occhi e non essere abbagliata, mentre indietreggiava di alcuni passi.

La Regina d'ArgentoWhere stories live. Discover now