34. Sole e nebbia

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Dopo un paio di giorni, i ragazzi si decisero a partire. Noreen aveva recuperato tutte le forze e si sentiva pronta per affrontare il viaggio. Non aveva mai usato la magia da quando si era risvegliata. Non aveva avuto il coraggio di parlarne nemmeno con Pess, ma da quando aveva avuto quell'incidente, era diventata più restia a usare il suo potere. Per fortuna, né Pess né gli altri le avevano mai chiesto di fare incantesimi o posto domande, quindi era riuscita a nascondere quel rigetto che avvertiva. Sapeva di dover risolvere in fretta la situazione, in modo da non riscontrare problemi quando ci fosse stata la necessità di adoperare la magia; ma per il momento preferiva non risvegliare il potere. Ogni tanto, le veniva istintivo richiamarlo, ma riusciva ad acquietarlo prima che diventasse incontenibile.

Anche Galapey era più in salute. Aveva ripreso peso e le numerose ferite si erano cicatrizzate. Il suo viso era più colorito e le occhiaie scure causate dalla tensione e dalla stanchezza erano sparite. Solo il suo comportamento non era mutato. Tendeva a restare in disparte quando si riunivano nel salotto e durante le conversazioni non prendeva mai la parola. Noreen lo osservava, senza intromettersi. Sapeva che gli ci sarebbe voluto tempo prima di superare quel trauma e riabituarsi alla vita normale, senza contare che doveva ancora affrontare la perdita delle persone amate. Vivendo per mesi in sembianza di drago, non aveva avuto modo di scontrarsi con quella realtà, come avevano fatto Sygal e Katla.


All'alba, i ragazzi erano già tutti pronti nel salotto di Pess. Noreen finì di legare i lacci degli stivali, mentre Sygal aiutava il mago a riporre tutte le provviste nelle sacche che si sarebbero portati dietro. Kateur si allacciò la spada di Sygal e la diwe di Katla dietro alla schiena, in modo da non essere limitato nei movimenti, nonostante i pesi che portava. I compagni gli avevano affidato le loro armi, essendo troppo ingombranti per entrare nelle bisacce. Galapey sedeva sul divano con lo sguardo perso nel vuoto. Sygal avrebbe preferito che l'amico viaggiasse insieme a Noreen con lui, ma Galapey si era opposto, preferendo volare da solo.

Sygal si avvicinò a lei e le porse il suo pugnale. «Tienilo tu» mormorò.

Noreen incrociò i suoi occhi e deglutì. Afferrò l'arma, esitante. In quei pochi giorni passati da Pess, aveva imparato a tirare con l'arco, ma non era un'esperta e continuava a ignorare come difendersi con un coltello. Era sicura che se si fosse ritrovata a dover combattere sul serio con l'arco, non avrebbe potuto sperare in alcuna vittoria.

Pess li raggiunse e si soffermò su ognuno di loro. C'era una luce triste nei suoi occhi. «Sarà silenziosa la casa, senza di voi» commentò, con un leggero sorriso.

«Puoi venire a Noosh ogni volta che vuoi» gli rammentò Noreen. Sbatté più volte le palpebre, per trattenere le lacrime. Odiava l'idea di separarsi dalle persone a cui voleva bene, soprattutto se non sapeva con certezza quando e se le avrebbe riviste.

Pess annuì, questa volta con un sorriso più sincero.

«Siamo pronti?» domandò Sygal, guardando i compagni. Kateur fu il primo a uscire dalla casa, dopo aver salutato Pess, seguito da Galapey. Katla e Sygal si trattennero poco di più, essendo più affezionati al mago degli amici. Noreen aspettò di essere rimasta sola con lui, prima di avvolgergli le braccia intorno al busto e stringerlo forte a sé. Pess si irrigidì, prima di ricambiare la stretta, appoggiandole il mento sulla testa. Lo sentì sospirare a fondo e dovette deglutire, avvertendo un nodo in gola.

«Stai attenta» le raccomandò, piano.

«Come hai conosciuto Viltor e mia madre?». Non sapeva perché avesse posto proprio quella domanda, ma sentiva che Pess le stava nascondendo dei dettagli importanti. Voleva sapere tutta la verità e non solo alcuni pezzi.

Pess esitò. «Ci sono cose che non ti posso raccontare ora. Ti dirò tutto, promesso».

Si staccarono e Noreen lo studiò. Non capiva il motivo di tanta segretezza, a maggior ragione se ciò che Pess le nascondeva aveva a che fare con lei. Si limitò ad annuire, prima di salutarlo e dirigersi verso i compagni, fuori dalla casa. Non riusciva a impuntarsi per costringerlo a svelarle la verità, non dopo aver visto come quei segreti gli adombravano lo sguardo.

La Regina d'ArgentoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang