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«Quindi dimmi se ho capito bene.» Jackson comincia a rispiegare tutto quello che ci è successo e così Desi annuisce. «Esattamente. Quindi ora siamo di nuovo qui.» aggiunge quest'ultima subito dopo.

Marianna e Tonia hanno deciso di andare nella stessa macchina di Apo, mentre il mio corpo è andato con Jackson senza nemmeno pensarci un secondo in più.

Tutto ciò che è successo prima della mia partenza è la causa principale del mio malessere. La mia testa riesce ad andare in un altro luogo... lontano da qui, pensando a ciò che devo affrontare e quello che potrà succedere.

Ormai le foto e i video di quel che è successo sono stati mandati a tutta la scuola, e la cosa non è per niente incoraggiante, soprattutto sapendo che Yunho sapeva tutto a mia insaputa... Beom Seok che mi ha ingannato tutto questo tempo... avrei dovuto fidarmi di Bang Chan... credo sia l'unico sul quale possa fare affidamento, oltre a Jackson e Apo, che purtroppo non possono dire lo stesso di me specialmente l'ultimo.

Entriamo nel cancello di casa nostra e non tiriamo nemmeno le valigie fuori dal bagagliaio, ma ci precipitiamo subito in casa.

Aprendo la porta, prendo un respiro profondo, sentendo Jackson che parla al telefono con i ragazzi, dicendogli «Ragazzi, vi devo un attimo parlare. Appena potete, venite a casa di Andrea.» mentre la prima persona che mi viene in mente è Jungkook.

Chiudo gli occhi per un'istante, cercando di pensare cosa fare, massaggiandomi il collo ma sento la pelle di Jackson che sostituisce la mia mano, esercitando una pressione sul collo, stringendomi da dietro le spalle.

«Va tutto bene, tesoro?» mi sussurra all'orecchio, provocandomi dei brividi di piacere lungo la schiena. Riesco a sentire il suo cuore che pulsa alle mie spalle, il suo respiro caldo che mi accarezza la superficie del collo.

Le voci e le risate di Tonia, Marianna e Apo mi riportano alla realtà, facendo un passo in avanti e rimanendo in un silenzio tombale, limitandomi a mormorare oppure annuire.

[…]

I ragazzi arrivano ma mi precipito in camera mia, non essendo pronto ad affrontare nessuno in questo momento.

«Hey, tesoro. Cosa succede?» il tono sussurrato e dolce di Jackson mi fa solo stare peggio, l'unica cosa che riesco a sentire è il disgusto nei miei confronti e l'odio che dovrebbero sentire Jackson e Apo nei miei.

Trattengo più che posso le lacrime ma non riesco, esplodo totalmente «Non voglio affrontare la situazione che si è creata. Non voglio. Voglio che quelle foto e quei video non esistano. Voglio che voi mi odiate.» ammetto totalmente a voce alta e lasciando andare fuori i miei pensieri.

Le braccia di Jackson fanno presto ad accogliermi nel loro calore, facendomi sentire completamente al sicuro. «Non posso odiarti. Non chiedermi di farlo, perché non ne sono capace.» continua a sussurrarmi, accarezzandomi la schiena e rassicurandomi.

«Non sei solo in tutto questo. Ci siamo tutti noi, tutti quanti.» mi allontana leggermente, in modo da instaurare un contatto visivo, poi mi lascia un soffice bacio sulle labbra. «Quando ti sentirai pronto, vieni in salotto. I ragazzi saranno felici di vederti.» conclude con il suo sorriso, chiudendosi la porta appena va, lasciandomi del tempo da solo.

Mi prendo qualche secondo per poter metabolizzare il da farsi, mentre faccio mente locale. Prendo un respiro profondo prima di stringere la maniglia della porta, e recarmi nel salotto, dove ci sono tutti quanti.

[…]

Bang Chan è il primo ad avvicinarsi per abbracciarmi e non riesco a trattenere il sorriso, tra le sue braccia. Si aggiungono anche gli altri, facendomi così intuire che le ragazze abbiano raccontato tutto quello che c'era da raccontare.

«Tonia ci stava dicendo che per colpa sua, siete andati in Germania.» esordisce Seokjin che già inizia a ridere al solo pensiero di noi che ci ritroviamo in un altro paese tutt'un tratto, ma venendo rimproverato leggermente dalla prima, mentre emette una risata.

«Allora cosa ne dite di passare le vacanze insieme?» propone subito Jungkook a voce alta, facendo aggiungere altro da Bang Chan «Andiamo sempre in una casa per le vacanze, è abbastanza spaziosa da ospitarci tutti quanti».

Mi guardo intorno, rivolgendo lo sguardo a chiunque in quella stanza, ma poi Tonia comincia a realizzare la realtà «Io ho bisogno di comprare i costumi da bagno. Non crederete che non mi farò nemmeno un bagno».

Alzo gli occhi al cielo, emettendo una piccola risata ma poi mi lascio andare, volendo provare questa nuova avventura. «Va bene, si va in vacanza insieme.» esordisco, prima di precipitarci nelle macchine e dirigerci verso la dimora.

Il cellulare non ha ancora suonato e, seppur una parte di me ne è contenta, l'altra parte è totalmente in ansia che da un momento all'altro, il contatto misterioso possa contattarmi di nuovo.

L'entusiasmo delle ragazze è completamente palpabile, la cosa coinvolge anche me, ma non quanto loro. La mia mente continua a tornare al momento in cui la mia mano ha colpito il volto di Yunho, alla festa di Seo Hyeon.

Il dolore al petto era qualcosa di ineguagliabile, qualcosa che neanche si riesce a spiegare. Il suo coinvolgimento in tutta questa faccenda, mentre professava di amarmi e voler stare con me, sapeva tutto ciò.

Ho storto leggermente il naso nel notare la sua assenza ma non c'è da aspettarsi altro, starà con Seo Hyeon, magari è anche più felice con lei, magari a lei non può mentire.

Mi volto per poter vedere il profilo di Jackson mentre osserva la strada davanti a sé, facendomi sentire ancora più strano. Mi fa sentire strano, bene ma strano.

Poggio una mano sulla sua coscia in modo da poter accarezzare i pantaloni. Non c'è nessuna carica sessuale nel mio intento, voglio soltanto sentire il tessuto ruvido di quel jeans blu scuro.

Arriviamo poco dopo nella nostra umile dimora per le vacanze, una grande casa, meglio dire molto grande, è una villa a tutti gli effetti. Un piccolo giardino che dà sul davanti, con una piccola fontana e la strada per il porticato che è contrassegnata da piccoli faretti.

«Benvenuti nella casa dei sogni.» esordisce Bang Chan, allargando le braccia verso la casa e ridendo, mentre ci fa strada verso l'interno.

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