19.

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Rimango in camera senza nemmeno avere il pensiero di presentarmi alla festa, non potrei mai farmi vivo soltanto ora.

Dopo qualche oretta finalmente Desi si fa viva, rientrando ed esordiendo non appena mi vede «Andrea, come mai non sei venuto alla festa? Cos'è successo?» ma le faccio cenno di non preoccuparsi.

«Raccontami prima com'è andata la serata, voglio qualcuno che mi tiri su il morale.» replico cercando di evitare completamente la questione, la vedo voler insistere ma non mollo finché non racconta la sua serata.

Desi's Flashback:
Comincio a incamminarmi con Mingi, mi ha invitata a fare qualche passo subito dopo che Marianna e Tonia si sono allontanate.

«Allora... sei fidanzata?» mi chiede di punto in bianco, ma sinceramente non so cosa rispondere, così decido di negare «No, nessuno me l'ha chiesto, se è questo che intendi».

Il silenzio dell'occasione diventa asfissiante quando prendo coraggio e gli chiedo «Quindi Soo-Yun è la tua ex fidanzata?» nel notare la sua espressione non ne vuole proprio parlare, ma annuisce.

«L'ho lasciata quando ho scoperto che mi tradiva con un altro ragazzo.» aggiunge subito dopo, e quasi devo trattenermi nell'esprimere la mia opinione a riguardo.

«Hai fatto bene a lasciarla, poi si vede che fine ha fatto. Si vede che non ti meritava.» mi lascio trasportare nel dare la mia opinione, ma in qualche modo riesce a farlo sentire meglio.

Lo sento trovare le parole per poter parlare ma non appena riesce, la pioggia inizia a cadere e in men che non si dica, quasi ci ritroviamo fradici.

Corriamo sotto una tettoia almeno per ripararci, quando inizio a ridere nel vedere la sua espressione quasi sconvolta. Lui comincia a ridere a sua volta, guardandomi e lasciando la tensione diminuire pian piano.

«Volevo invitarti a bere una volta che cambieremo città, però forse è ancora troppo presto.» esordisce ritrovando la forza di parlare ma annuisco con un sorriso. «Va benissimo. Non appena atterreremo nella nuova città, abbiamo un'uscita programmata.» accetto la sua proposta quando poi la mia risata diminuisce sempre di più nel notare la vicinanza tra i nostri corpi.

Cerco instintivamente di trattenere il fiato o dosarlo in piccole quantità, schiacciandomi ulteriormente contro il muro. Lui è costretto a mettersi di fronte a me per minimizzare lo spazio, quando poi mi guarda negli occhi e, abbassando leggermente la testa, esordisce «Non devi trattenere il respiro».

Il suo sguardo gentile è incorniciato da alcune ciocche bagnate che si lasciano scivolare davanti la fronte, mentre sento la sua mano che sfiora il mio fianco.

«Scusami, scusami.» abbassa la testa, spostandosi contro il muro opposto, evitando di guardarmi negli occhi. Non riesco a trattenere un sorriso nel vederlo così impanicato e dispiaciuto, lo tranquillizzo «Non preoccuparti, almeno ho ripreso a respirare.» seguito da una piccola risata per smorzare la tensione ricreatasi.

La pioggia continua incessantemente, costringendoci a rimanere in un piccolo spazio. «Credo sia meglio se andiamo altrove. Continuerà a piovere per un bel po'.» mi propone guardandosi intorno, indicando poi le stanze che non distano troppo lontane.

«Seguimi.» mi dice togliendosi il giacchetto di jeans, coprendomi subito sopra la testa e subito dopo ci avventuriamo sotto la pioggia, verso le stanze.

Ogni passo che percorro non riesco a non guardarlo prendere acqua addosso soltanto per ripararmi, permettendo che il suo giacchetto rilasci il profumo di Mingi.

[...]

Entro nella sua stanza per potermi asciugare dopo che ha insistito e non me la sentivo di farlo camminare ancora sotto la pioggia per andare dall'altra parte.

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