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Rimaniamo soltanto con l'intimo, mentre i nostri corpi sono sdraiati sul materasso. Lo accolgo tra le gambe e riprendiamo a baciarci con così tanta passione che sento le labbra far male.

Sento le sue mani che mi accarezzano le coscie e alzo la testa, lasciandogli via libera per la pelle del mio collo. Comincia a lasciarmi vari marchi e ringhia leggermente, non appena struscia lentamente la sua erezione su di me «Ti desidero Tonia... come non ho mai fatto».

«Fammi tua Yoongi...» gli sussurro all'orecchio, ansimando. Ringhia nuovamente e mi spoglia completamente per poi stringermi il seno, facendomi gemere di piacere e di lussuria.

Sento la sua mano scivolarmi all'interno dell'intimo e le sue dita cominciano a giocare con la clitoride e questo mi provoca un gemito carico di piacere, sento tutta la tensione scendermi di dosso.

Vado per sfiorare la sua erezione già gonfia, ma al mio solo sfioramento, mi ringhia contro l'orecchio. Mi afferra dolcemente il polso, lasciando che strofini la sua erezione dall'interno dei boxer.

I suoi gemiti mi rendono ancora più eccitata, mandandomi così il suo fiato caldo contro le labbra. Si abbassa e lo sento sfilarmi lo slip, esordiendo «Ora è il mio turno.» cominciando a provocarmi piacere con la lingua.

Posso sentire la sua mano che provoca il mio capezzolo turgido e i miei gemiti riempiono presto la stanza. Getto la testa all'indietro, contro il cuscino e ad ogni mio ansimo, Yoongi sembra andare più a fondo.

Sento un suo dito scivolare all'interno della mia entrata, mentre con la lingua e le labbra provoca la clitoride. «Yoongi...» riesco a pronunciare tra i gemiti, nonostante la difficoltà nel farlo.

[...]

Mi blocca le mani dai polsi, posizionandole sopra la mia testa, mentre continua a dettare un ritmo fluido.

Inarco leggermente la schiena non appena affonda completamente la sua erezione dentro di me. Gemo leggermente dalla quantità di piacere che sento e cerco di rilassarmi, mentre Yoongi mi accarezza il fianco con la mano libera.

Comincia a dettare un ritmo regolare e docile, mentre le nostre lingue sembrano fondarsi in una sola. Le nostre fronti si toccano e così anche i nostri nasi, ma le nostre labbra si sono separate, lasciando andare ad uno scambio di gemiti.

Il ritmo diventa sempre più veloce e costante. Sento il corpo far male dalla quantità di piacere che mi sta facendo provare Yoongi, i miei ansimi e gemiti sono diventati delle urla cariche di passione e lussuria.

Il corpo comincia a farmi male ma non riesco a farne a meno, non riesco a farne a meno di tutto quel piacere e non riesco a fare a meno nemmeno del ragazzo che è sopra di me, colui che mi sta facendo provare tutta questa dose di adrenalina, piacere e lussuria.

Lo sento colpire più e più volte il punto critico, così stringo le ciocche nere dietro la sua testa, ansimandogli «Proprio lì...» e in questo preciso momento, decide di velocizzare il ritmo, non fallendo un colpo.

Il sudore scende dalle ciocche corvine sulla sua fronte e l'intera stanza sembra essere diventata più calda di una sauna, mentre i suoi ringhi riescono ad accendere qualcosa in me.

Capovolgiamo la situazione, in modo da farmi trovare sopra di lui, ma mantengo il mio petto contro il suo per poter incontrare di nuovo le sue labbra.

Mi lascia decidere il ritmo e lascia a me il controllo, siccome l'ha avuto prima lui. Comincio a muovere il bacino, in modo da poter soddisfare entrambi, ma quando vado per alzarmi, comincia a sollecitarmi la clitoride con il pollice, facendomi venire subito dopo.

Getto la testa all'indietro e mi ritrovo ancora una volta sotto il suo corpo, mentre comincia a baciare il mio corpo. Non appena sfiora il seno con le sue labbra, emetto un altro gemito e lo sento ringhiare per essere venuto, poco dopo.

«Ti amo, Yoongi.» ansimo, cominciando ad accarezzargli le ciocche nere e sentendo la sua testa contro il mio petto. «Anche io... non sai quanto.» replica in risposta, mentre cerchiamo di riprendere fiato.
Flashback Ends

[...]

«Sei pronto?» mi chiede Chan prima che mi lasci uscire dalla macchina per poter entrare nella scuola. «Ho solo un po' d'ansia, ma spero vada tutto bene.» replico, prendendo un respiro profondo subito dopo.

Sento la sua mano che accarezza la mia, poi esordisce «Ci sarò anche io.» mi conforta e posso così andare nel luogo della conferenza.

Raggiungo il retro del piccolo palco per incontrarmi con il preside e il vicepreside. «Tu non preoccuparti. Rimani sereno, non potranno farti nulla.» il primo mi avvisa prima di poter affrontare la stampa con le loro domande.

Ci sediamo, mentre Chan rimane a guardarmi dal retro. Prima di sedermi, butto un'occhiata a lui che subito mi dà coraggio di affrontare tutto quello che potrebbe succedere.

Le domande cominciano ad essere poste ma sembra quasi impossibile capire, a causa delle persone che protestano e a causa della stampa che urla le proprie domande.

«Come può essere successo uno scandalo del genere?» chiede un giornalista, ma il preside non si lascia intimorire e replica poco dopo in maniera totalmente professionale «Voglio dire che questa università promuove la diversità di ogni genere, senza distinzioni».

«In più, stiamo parlando di una persona che ama soltanto una persona del suo stesso sesso. Una persona che non fa del male a nessuno.» aggiunge anche il vicepreside che non si fa problemi nell'indurire il tono.

Una manciata di mani si rialza, continuando a scatenare una serie di flash. «Non credete che una persona del genere possa far del male al buon volto dell'università? D'altronde sono molti i genitori che hanno rifiutato di mandare i figli qui.» una signora chiede, puntando subito dopo il microfono contro il palco.

«Assolutamente no. Persone del genere non fanno altro che arricchire l'università. In più credo che sia il momento che molte persone si risveglino e pensino al progresso, piuttosto che essere retrogradi.» il preside risponde con la sua professionalità, ma un altro giornalista subito chiede in risposta «Siete favorevoli a cose del genere?».

«Per chi ci avete preso?! Per noi è totalmente normale. Noi siamo completamente favorevoli e sostenitori. Gestiamo quest'università con una mentalità aperta ed inclusiva.» il vicepreside risponde a tono, ma una giornalista continua a chiedere senza abbassare la guardia «Abbiamo sentito che il preside potrebbe cambiare. Avete qualcosa da dire?».

Rimango completamente sorpreso e guardo i due al mio fianco, ma non fanno in tempo di rispondere che subito una voce irrompe nella zona, camminando verso il palco.

«Loro magari non avranno niente da dire, ma io sì. Mi presento, mi chiamo Kang Jaehwan, mentre lei è la mia assistente Lee Jieun.» si presenta, mentre il suo aspetto è totalmente impeccabile, non ha nemmeno un capello fuori posto.

«La prossima settimana ci saranno le interviste con la comunità, dove io e il mio avversario risponderemo alle vostre domande. Si terrà poi la votazione e dopodiché verrà proclamato il nuovo preside della HIU.» lo sento subito annunciare l'imminente corsa elettorale, trasformando così il tutto in una campagna elettorale da presidente.

«Vi assicuro cambiamenti che vi renderanno orgogliosi di quest'università. Sono convinto che la mia corrente di pensiero e quella della mia assistente, vi renderà fieri nel darmi il vostro voto.» conclude, sistemandosi la giacca e poi si volta verso il preside Lee, tendendogli la mano.

Il suo sorriso mi rende nervoso, così aggiunge «Ci vediamo all'intervista, predecessore.» ma la cosa più preoccupante è la sua sicurezza di vincere.

Will We Make It?Where stories live. Discover now