22.

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Spalanco gli occhi nel sentire la sua serata, cominciando a darle colpetti sulle braccia. «Sei pazza!» urlo e quasi rischio che tutti nelle vicinanze possano sentire, anche chi passa vicino alla porta.

«Non so cosa mi sia passato per la testa, ma è stata una strana sensazione quando Yuta mi ha detto che avrei comandato io.» esordisce dopo qualche minuto, continuando a spostarsi i capelli da un lato all'altro.

Una volta aver finito la colazione, Desi mi guarda volendo tornare al discorso di prima. «Ritornando a quello che stavi dicendo. Cosa ti ha chiesto Chan?» salta direttamente alla domanda, volendo sapere subito il retroscena.

«Ma niente, voleva che lo aiutassi perché vuole dichiararsi ad una persona che gli piace, così mi ha chiesto un parere. Tutto qui.» replico poco dopo, riponendo anche l'ultima valigia davanti l'entrata, mentre le tre ragazze si scambiano delle occhiate.

Alzo lo sguardo per vedere che quasi comunicano senza parlare, poi Marianna commenta «Non ce la fa.» scuotendo la testa, andando poi a prendere le sue valigie.

Le guardo non sapendo ciò che sta succedendo, ma Tonia quasi si mette a ridere «Solo tu non l'hai capito. Qui tutt'e tre l'abbiamo capito.» allontanandosi per poter prendere le valigie rimanenti.

«Puoi dirmi cosa non ho capito?» chiedo supplicante a Desi ma la sento sorridere, dopodiché aggiunge «Chan ti ama.» la frase arriva in un certo senso nel mio profondo, ma lo trovo abbastanza senza senso, volendo scusare il tutto con un "è solo per amicizia".

«No, non è vero. Siamo solo migliori amici, tutto qui.» nego completamente i sospetti delle tre, ma Tonia e Marianna si uniscono a Desi non appena ritornano dalle stanze.

«Ma se si allungava la strada per andare a scuola, solo per percorrerla in tua compagnia?» ricorda la prima che apre la porta, cominciando a far portare in macchina le valigie.

Cerco di controbattere in modo efficace «Va bene, mi vuole bene allora.» ma Marianna aggiunge subito dopo «Non dimentichiamoci poi di quella ferita che si è fatto per salvarti.» però continuo a trovare una soluzione «Eravamo stati rapiti dal clan di Haesung, sia io che Chan, Jungkook e Yunho abbiamo rischiato la vita».

«Non dimentichiamoci però che non hai mai visto il fiore di Chan al festival dei petali di ciliegio. Sicuro che non sia stato lo stesso del tuo?» chiede subito Desi mettendomi un altro tarlo per la testa, che difficilmente uscirà di lì.

[...]

Entriamo nel fantastico hotel a 5 stelle per poter continuare la nostra vacanza, ma i discorsi delle ragazze non escono dalla mia testa. Effettivamente tutti avevano un fiore, tutti tranne Chan.

Se fosse veramente innamorato di me? Se dovessi provarci con lui, ma poi mi dirà che mi vede solo come un amico? Se stessi travisando tutto?

«Andrea, posso parlarti?» vedo il ragazzo entrare nella mia stanza, facendo capolino oltre la soglia della porta. Lo lascio entrare, annuendo solamente sperando che non si accorga del mio stato di panico.

«Che ne dici se dopo pranzo non andiamo a fare un giro in bici?» mi propone poco dopo, ma gli ricordo dopo un po' «Non so andare in bici, ricordi?» ma annuisce sorridente, aggiungendo poco dopo «Ti ho promesso che ti avrei insegnato, ricordi?».

Ride subito dopo aver usato il mio stesso tono, poi tira in ballo i ricordi «Ricordi quando ti facevo compagnia verso scuola con la bici?» continuando a mostrare il sorriso, poi continua «Per non parlare poi della prima volta che abbiamo visto le stelle insieme».

Qualcuno lo richiama in un'altra stanza, così è costretto ad uscire ma non prima che io lo ferma, chiedendogli «Chan, posso sapere chi era la persona a cui dedicherai le parole di ieri?». Non fa in tempo per rispondermi che viene richiamato insistentemente, ma prima di andare via, mi dice «Te la farò incontrare».

Lo vedo andare via e tutti i miei dubbi si sono sistemati, quella persona non sono io. Comincio a provare una strana sensazione, ma non so perché... in fondo non ci stavo sperando, eppure ci sono rimasto male.

[...]

«Pronto per il primo tentativo?» mi chiede Chan con un certo sorriso positivo, ma subito gli chiedo in risposta «Primo?! Quanti tentativi ci saranno?» ma lo vedo ridere replicandomi poco dopo «Ce ne saranno finché non avrai imparato ad andare in bicicletta».

Mi sistemo sulla sella e comincio a pregare per la paura di farmi del male, sotto le risate di Chan a pieno volume. «Ci sarò io al tuo fianco, non devi preoccuparti.» cerca di calmarmi ma non funziona più di tanto.

Il primo tentativo inizia non appena comincio a pedalare, incerto sulla stabilità e l'equilibrio, ma Chan mi aiuta mantenendo il volto vicino al mio.

Deglutisco nervosamente e cerco di concentrarmi su altro, ma il suo profumo mi avvolge e solo il pensiero che lui possa provare qualcosa per me non mi lascia pensare.

«Come sta andando?» mi chiede qualche secondo dopo, ma la mia distrazione mi fa cogliere impreparato e dopo un po', si volta per guardarmi negli occhi ed esordisce «Sai che prima o poi dovrei lasciarti andare da solo?».

Annuisco cercando di fare finta di niente, sperando anche che Chan non si sia accorto di nulla. «Ora ti lascio.» mi avvisa ma prima lo incito a lasciarmi, però subito dopo lo prego «No! Non ancora, non ancora».

Faccio così per un paio di volte fin quando Chan comincia a mettere in gioco una scommessa «Va bene, allora facciamo che se impari ad andare in bicicletta, ti porterò da una parte questa sera.» così annuisco, però poi aggiungo «Non lasciarmi però».

«Va bene, non ti lascio. Cerca di canticchiare qualcosa mentre ti accompagno.» sento la sua voce e subito faccio come mi ha detto. Comincio a canticchiare qualcosa e comincio a pensare se quello che le ragazze abbiano detto, possa essere vero.

Percorro un piccolo tratto senza difficoltà, dopodiché noto che Chan non è dietro di me per mantenermi. Tiro i freni e subito mi precipito verso il ragazzo, dandogli degli schiaffi sulle braccia «Avevi detto che mi avresti accompagnato».

Comincia a ridere e subito festeggia, volendo cambiare discorso «Ce l'hai fatta. Sei andato in bici senza aiuto.» continuo però a prendermela con lui per avergli mentito.

«Sì, ce l'ho fatta, però...» non faccio in tempo di ripetere la frase, che realizzo la cosa che subito scoppio di gioia. «Ce l'ho fatta!» urlo di gioia, abbracciando Chan.

«Allora stasera vorrei organizzare un picnic.» propone il ragazzo come premio per la mia "vittoria" così lo vedo allontanarsi per potersi preparare e qualsiasi cosa accada, sono contento di averlo nella mia vita, non importa il suo ruolo.

Will We Make It?Where stories live. Discover now