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Rimaniamo soltanto con la biancheria e comincio a muovermi sopra di lui con movimenti lenti, per stimolare la sua impazienza.

«Ti voglio adesso. Non riesco più ad aspettare.» quasi supplica portando il suo busto verso di me, sorrido a quella sensazione nella mia testa, liberandomi subito del reggiseno.

Mi afferra il seno e la sua erezione continua a pulsare ancora nei suoi boxer. Ci liberiamo anche dell'ultimo confine e posiziono la sua erezione dentro di me, stando attenta alla pressione ma è tutto più semplificato.

«Sei già bagnata?» lo sento ridacchiare, aggiungendo a sua volta «Allora anche tu non vedevi l'ora.» annuisco soltanto, lasciando andare un altro gemito che dà il via libera a Yuta di cominciare a baciarmi i capezzoli.

Il fatto di vederlo mordere il labbro inferiore, partecipando a muovere il suo bacino, fa sì che i miei gemiti diventino più forti e costanti.

Si mette seduto, stringendo il mio corpo al suo, svolgendo soltanto movimenti di bacino. «Fammi una promessa, Yuta.» mi fermo per poter sentire un cenno che mi faccia capire che stia seguendo il discorso.

«Lascia la malavita. Lascia il clan e staremo insieme.» aggiungo poco dopo, attirando la sua attenzione, alzandogli il volto verso il mio. «Promettimelo, Yuta.» sussurro mantenendogli il volto, guardandolo negli occhi scuri.

I nostri respiri si uniscono e annuisce, aggiungendo «Va bene, te lo prometto.» sembra essere sincero, comincio così a godermi il momento ancora di più.

I movimenti si accentuano di più fino al culmine, fino a quando respiriamo affannosamente uno contro l'altro, mentre i nostri corpi sono ricoperti da una patina di sudore.
Flashback Ends

«Ti ha davvero promesso che avrebbe lasciato la vita da clan?» le chiedo dopo qualche secondo, e la vedo annuire sorridente, contenta di sapere quella notizia.

«Come fai a sapere che avrà mantenuto la promessa?» chiede Desi dopo qualche minuto, mentre ci avviamo per la sala da pranzo dell'hotel. «Se dovessi venire a sapere che non ha mantenuto la promessa, allora tra di noi sarà finita.» replica poco prima di entrare nella sala.

[...]

Rimaniamo in stanza mentre si preparano per poter uscire e sento un urlo improvviso provenire da Tonia che segue quello di Desi e Marianna.

«Come cazzo ci è finito qui dentro?!» sento la voce di Desi che comincia ad urlare, nello stesso tempo caccia fuori una risata.

Vado a controllare e stando attento, posso vedere un insetto che cammina sul muro. Spalanco gli occhi e mi unisco alle urla, riparandomi in bagno in modo da non vederla ed evito di toccare il pavimento con i piedi.

«Ma non è un insetto normale, è una bestia.» Tonia cerca di chiamare aiuto in qualche modo, ma urlo subito quasi d'istinto «Chan!» come se potesse sentirmi.

Sento la porta aprirsi d'urgenza e mi precipito a vedere chi sia, facendo capolino oltre la soglia della porta. Vedo Chan che inizia a ridere per la situazione, poi si avvicina all'insetto, lo prende tra le mani per liberarlo subito fuori l'hotel.

Caccio un altro urlo per poter rilasciare l'intera tensione, cominciando subito dopo a ridere al solo pensiero, mentre Tonia inizia a lamentarsi dello schifo che le fanno gli insetti.

Lo sento tornare e chiede «Tutto bene ora?» controllando la situazione e unendosi alle risate. «Mi sono affrettato non appena ho sentito che mi chiamavi.» aggiunge pochi secondi dopo, facendo sciogliere il mio cuore.

Avvolgo le mie braccia al suo collo per abbracciarlo e sotterro il mio volto nel suo petto. «Grazie.» sussurro in modo che lui possa essere l'unico ad ascoltarmi.

Inizio a prepararmi non appena Desi e Marianna sono andate via, mentre Tonia è agli sgoccioli. «Tonia, sei pronta?» le parlo, ma sento una mezza risposta, dopodiché un tonfo.

Mi precipito a controllare, notando Tonia a terra che si tiene la caviglia dolorante. «Cos'è successo adesso?» mi abbasso per poter controllare la situazione e, non appena sfioro la caviglia, lamenta un dolore.

«Stavo per andare a truccarmi e sono inciampata sulla scarpa di Marianna.» cerca di alzarsi ma senza riuscirci, risedendosi di nuovo. «La prima cosa che bisogna fare è togliere la scarpa.» faccio per toglierla, ma al mio semplice sfiorare la scarpa, comincia a scuotere la testa impanicata.

«E se si fosse rotto l'osso? Me lo sento, questo è il castigo per aver fatto sesso a tre con Yuta e Kazuma.» comincia a farsi prendere dal panico, sparando ogni ipotesi di castigo, ma le faccio cenno di aspettare e subito cerco aiuto da qualcuno.

«Non dire stupidaggini. Anche io ho fatto sesso a tre con Apo e Jackson, più di una volta e dov'è il mio castigo?» le chiedo, cercando di farle capire l'assurdità della sua affermazione, ma replica poco dopo «Forse deve ancora venire?»

Alzo gli occhi al cielo e non appena apro la porta, vedo Yoongi che stava per bussare, così lo faccio entrare e gli spiego quello che è successo.

Si avvicina a Tonia che è seduta a terra, chiedendole «Ce la fai a camminare?» ma subito comincia ad andare in panico.

«Andrea, puoi anche andare. Ci sono io.» esordisce Yoongi rivolgendo subito dopo lo sguardo preoccupato verso Tonia. Guardo quest'ultima che anche mi manda un cenno e così posso andare.

[...]

«Ta dà.» mi mostra tutto il cibo che ha preparato e rimango sorpreso, senza parole. «Non vale così. Io cosa faccio?» esordisco quasi pentendomi di non aver preparato nulla, ma mi si avvicina con un sorriso replicando «Tu devi solo assaggiare e dirmi se è venuto buono».

Mi fa cenno di sedermi e inizio ad avere l'acquolina in bocca soltanto al vedere tutto quel cibo. Comincio subito a mangiare e mi chiede «Vuoi davvero solo mangiare?» lo guardo come se dovessi sapere qualcosa.

«Non lo so, tu cosa vuoi fare?» replico senza prendermi nessuna responsabilità di poter sbagliare. «Volevo parlare un po'. C'è qualcosa che vuoi dirmi?» mi chiede poco dopo, ma subito rispondo dopo essermi pulito con un fazzoletto.

«Stavo pensando di cambiare facoltà. Non voglio più fare lingue.» esordisco e continua a chiedermi più incurisito alla questione. «Cosa vuoi fare?» pronuncia a bocca mezza piena, così gli faccio sapere «Psicologia».

Lo guardo subito dopo aver dato la mia risposta e inclina la testa, sorpreso, non in senso negativo. «Cosa ne pensi?» gli chiedo per poter ricevere un suo cenno, ma inizia a ridacchiare.

«Perché vuoi il mio parere?» mi chiede come per lanciare una frecciatina, ma replico senza problemi «Perché sei il mio fidanzato». Mi guarda all'improvviso e i suoi occhi continuano a luccicare, prendendo un respiro sereno.

«Cosa c'è?» gli chiedo poco dopo, ma lo vedo scuotere leggermente la testa con un piccolo sorriso. «Niente. È bello sentirmi chiamare in quel modo da te.» esordisce con tono sereno e continua a mangiare.

Will We Make It?Donde viven las historias. Descúbrelo ahora