08.

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Quando stanno per andarsene, Seonghwa prende la parola «Cosa penserebbe mia sorella che ti sei unita a persone che non sono diverse da Haesung? Cosa penserebbe Sungwon?» lascio parlare lui, che può conoscere dove battere per far cambiare idea a Seo Hyeon.

«L'unico modo che hai per tenere in vita il ricordo di mia sorella, è quello di rispettare la vita degli altri.» continua, facendo qualche pausa regolare, in modo da farla pensare profondamente alle sue azioni. «È normale che tu cerca vendetta... ma non è così che onorerai il suo ricordo e la sua vita...» si unisce anche Jisung, le uniche due persone che possono parlare in quest'occasione.

«Purtroppo da quel giorno in poi non ha fatto altro che abitare nei nostri ricordi... ed è questa la cosa che fa più male... il sapere di averla solo nella nostra mente...» conclude Seonghwa facendosi scappare una lacrima, mostrando un sorriso nel rivivere un ricordo con sua sorella.

Seo Hyeon si volta verso di noi, mentre Seonghwa le tende la mano, ma la ragazza si asciuga una lacrima e continua per la sua strada, allontanandosi insieme al suo gruppo.

Ci avviciniamo ai due ragazzi per poterli abbracciare, ma incitano a continuare i festeggiamenti e così facciamo, tra le risate e qualche ricordo condiviso intorno al fuoco.

[…]

Festeggiamo fino alle prime luci dell'alba, senza preoccuparci di doverci alzare di prima mattina. Ricordo che alcuni stavano quasi per addormentarsi sulla sabbia, ma fortunatamente sono tutti vivi.

Una bussata di porta mi riporta alla realtà della giornata, strappandomi dal mondo dei sogni. Vado ad aprire la porta e vedo Seo Hyeon con un'espressione diversa dal solito, non l'ho mai vista così.

«Posso entrare?» mi chiede educatamente, facendomi dubitare della realtà di quello che sto vedendo e sentendo in questo momento. Annuisco e la faccio accomodare, dopodiché mi siedo al suo fianco, non sapendo cosa dire, ma non ce n'è bisogno.

«Ieri non ho fatto altro che pensare alle parole di Seonghwa e Jisung...» prende una breve pausa, mentre il mio cervello sta elaborando tutto quello che mi circonda e quello che sta succedendo. «Hanno ragione... il vendicarmi non mi porterà da nessuna parte, se non alla rovina.» aggiunge poco dopo, mantenendo lo sguardo basso.

«Ho riflettuto anche su Beom Seok e Soo-Yun... non vogliono vendicare Sungwon... sono persone cattive, ma io non sono come loro...» prende una piccola pausa, alzando poi il volto verso di me e parlandomi convinta «Voglio aiutarvi».

Sbatto le palpebre più e più volte per poter velocizzare il processo di risvegliamento, così le faccio «Cosa intendi dire che vuoi aiutarci? In che modo?» la vedo che comincia a pensare, poi tira un cellulare dalla borsa.

«Ho tutto quello che vi serve, inoltre posso fare da spia. Ho chiamato il sergente Park e mi ha detto che prenderà un aereo al più presto e verrà qui, così che possa parlargli e dirgli tutto ciò che so.» si alza di fretta non appena riceve una chiamata, ma poi si avvicina alla porta, sussurrandomi «Fammi sapere quando verrà il sergente Park.» dopodiché esce, chiudendosi la porta alle spalle e rimanendomi da solo.

Approfittando della mia solitudine, esco dalla stanza per poter parlare con Jackson e chiarire alcuni miei dubbi, soprattutto per quanto riguarda quello che mi ha detto Apo.

Arrivato alla zona centrale delle stanze, riesco a vedere Jackson in lontananza che parla al telefono. Mi avvicino lentamente, ma non appena mi scorge, il tono della sua voce si abbassa progressivamente, finendo col chiudere non appena mi siedo al suo fianco.

«Chi era?» gli chiedo però quasi non evita la domanda, dandomi una risposta in modo strano «Erano i miei, ma non ti preoccupare.» mi stringe le mani, accarezzandole con la semplice mossa del pollice.

Prendo un respiro profondo, suscitando la sua curiosità chiedendomi «Tutto bene?» lo guardo negli occhi e per un attimo temo di perdermi, estraniandomi dalla realtà, rifugiandomi nel suo abbraccio comodo.

Annuisco leggermente amareggiato «Sì... in realtà...» mi sistemo meglio davanti al suo sguardo, mentenendo il tono basso «Volevo parlarti di una cosa...» cerco di scegliere le parole giuste, facendo chiarezza nella mia mente.

Quando comincio a parlargli, vengo interrotto dalla suoneria del suo cellulare. «Scusami. Possiamo parlarne più tardi?» mi chiede silenziosamente, così annuisco e lo lascio andare.

«Andrea.» mi sento chiamare alle spalle, non appena mi giro posso vedere il sergente Park che si fa strada verso di me. Mi avvicino per accoglierlo con un abbraccio, dopodiché cominciamo a parlare del vero motivo della sua presenza a Jeju.

«Non so se stesse mentendo, ma sembrava piuttosto convinta.» termino dopo aver raccontato tutto al sergente, che comincia a pensare sul da farsi, poi ricordo l'ultima sua frase.

«Devo chiamarla. Mi ha chiesto di avvisarla, non appena sareste arrivati.» gli faccio, prendendo il cellulare e così mi dà il consenso di chiamarla, dandoci appuntamento nella mia stanza.

[…]

Seo Hyeon comincia a raccontare tutto quello che ha da dire, soffermandosi sulla sua volontà di aiutare le indagini. «Ha qualche piano, sergente Park?» chiede la ragazza dopo aver concluso, guardandolo pensare.

«Abbiamo bisogno di più prove possibili, una loro confessione. Dovrete ottenere ulteriori prove, senza quelle bisognerà andare in tribunale e affrontare un processo.» esordisce il sergente, aggiungendo poco dopo «Vogliamo evitare completamente la diffusione di quelle foto e quei video».

«Cosa ci fa lei qui?» le ragazze entrano nella stanza, interrompendo le risate e sostituendole con uno sguardo accusatorio. «Ragazze...» cerco di parlare per prima, ma continuano a guardarla con disprezzo.

Tonia cerca di avvicinarsi, cominciando a dirle «Non ricordi cos'hai fatto? Cosa ci fai qui? Hai intenzione di rendere questa vacanza, la peggiore che ci sia?» la interrompo, ma mi ritrovo costretto nel parlarle sopra.

«Tonia, vuole aiutarci.» alzo la voce abbastanza da farmi sentire, ma il suo sguardo non è per nulla convinto, facendomi «È colpa sua se ci sono quei video e quelle foto di te. È colpa sua se l'ha vista tutta la scuola...».

Cerco di interromperla, ma Seo Hyeon si intromette «È vero, ma non sono l'unica. Ho sbagliato, però datemi la possibilità di rimediare al mio errore.» l'altra alza le mani leggermente contraria, ma non si intromette ulteriormente.

«Posso ottenere una loro confessione stasera stessa. Dobbiamo incontrarci per poter discutere la prossima mossa.» si alza, aprendo la chat insieme agli altri due componenti della squadra. «Posso indossare un microfono e registrare tutto l'incontro.» conclude Seo Hyeon e così facciamo, le sistemiamo un microfono e una piccola videocamera sul bottone.

«Questo è un auricolare per poterci sentire. Segui le nostre istruzioni.» il sergente le sistema anche un piccolo auricolare, coprendolo subito con i capelli ed concludendo «Interverrò non appena otterremo una confessione che può evitarci un processo».

Seo Hyeon si allontana per avvicinarsi al luogo dell'incontro, mentre vediamo e sentiamo tutto in un furgone.

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